Lui si chiama Davide Ferraris ed è un giovane e colto artista che ha ideato due oggetti particolari: il papillon e la Cralatta, fatti in latta. Ecco cosa ci ha raccontato.
Proprio nella settimana della Milano Design Week abbiamo fatto una chiacchierata con Davide Ferraris, artista amante del design, della moda e dell’arte.Negli anni ’90 Davide ha ideato, da comunissimi barattoli, due prodotti speciali: la Cralatta (una cravatta di latta, di design) e il papillon dello stesso materiale. Tutto è nato con il collezionismo, i mille barattoli e lattine affiancati, la voglia di costruire qualcosa con i materiali di recupero (ricordate? Era un tema molto caro agli anni ’90, come lo è tuttora). Davide ci ha raccontato la storia di questi due iconici prodotti, le idee, i progetti e ci ha spiegato anche come e dove acquistarli.
D: L’originalissima idea delle Cralatte nasce nella tua Valle d’Aosta ed è una crasi che unisce cravatta e latta. Come mai avevi in mente questo binomio? Perché proprio la latta?
R: È nato alla fine di una cena con il mio amico: cercando un nome particolare abbiamo pensato che questo segnalasse che è il prodotto è queste due cose: la cravatta e la latta. Così è anche più facile da ricordare.
Visto che parli di latta, c’è anche un fine ecologico di uso di materiali di recupero?
Sì, collezionavo barattoli e lattine: di lattine ne avevo più di 5000, e anche i barattoli di latta tipo Baileys e Ballantines delle varie annate. Da quello è nata l’idea di fare qualcosa che avesse a che fare con la moda. Ho provato a fare le prime cravattine con le lattine, usando il riciclo dei materiali: era il 1992. Poi le ho migliorate e adesso sono arrivato a quelle di alluminio, stampate direttamente sull’alluminio con la pressa a caldo. Sono personalizzabili, sia per la forma che per il tema; ho fatto una joint Venture con Alcantara [materiale di rivestimento prodotto dall’omonima azienda, n.d.r.], ci sono circa 22 colori in tutto che rendono personalizzabile anche il colore della cravatta sul retro.
Quali sono le creazioni di cui vai più fiero?
La più famosa è il papillon della Ferrari, che ho fatto quando c’era ancora Montezemolo come Presidente. Nonsolomoda aveva fatto una puntata per l’anniversario della Ferrari e ha collegato il rosso della casa di moda Valentino e il rosso Ferrari. Oppure vado fiero delle cravatte regalate a Vasco Rossi e Giorgio Armani; l’ultima l’ho realizzata con una latta di scotch whiskey, l’ha apprezzata molto. Poi ce n’è una fatta con la latta del caffè riciclato ad Al Gore premio Nobel per la pace 2007. E poi c’è Sting, che ha visto le Cralatte nel camerino degli Arcimboldi: il manager ne ha prese due, una per lui e una per la moglie.
Quando crei i tuoi modelli? In orari d’ufficio e laboratorio o in qualunque momento della giornata?
Ogni momento è buono, ma tendenzialmente è meglio il pomeriggio e la sera… sono un animale notturno! Il momento tra le 23 e le 2 è quello che preferisco, a cavallo con il sonno e la zona onirica. È molto bello, sei più creativo, non c’è nessuno che ti disturba. La Cralatta è nata in quelle ore… Diciamo che di notte ho l’ispirazione artistica e di giorno le stampo e curo gli aspetti di realizzazione tecnica.
Hai qualche progetto per promuovere i tuoi oggetti?
Ora sto vendendo dei papillon con il crowdfunding su IndieGoGo: il cliente compra il papillon su Internet e grazie a DHL sa già quanto spenderà di spedizione. Il crowdfunding è iniziato il 14 febbraio per la realizzazione del bow tie (papillon) che io ho chiamato Bo Tie. Più avanti farò anche un crowdfunding per le Cralatte.
Possiedi già un modulo di e-commerce?
Al momento vendo via passaparola e via mail, o via social. Via mail mando il demo e poi realizzo l’oggetto richiesto. Con DHL spedisco ovunque.
Che rapporto c’è, secondo te, tra moda è arte? Quando la moda è arte? Chiunque può interpretarla anche solo con degli abbinamenti?
Chi lavora nell’arte la moda non la considera molto, mentre chi lavora nella moda prende l’arte come punto di riferimento. La moda ha grandi stilisti come Valentino, Jean Paul Gaultier e Ferragamo che si avvicinano molto al mondo dell’arte con delle creazioni particolari. La moda poi pesca da tutto: mondo del cinema, della musica e anche – appunto – dell’arte. Invece il design, rispetto alla moda, è più vicino all’arte: ci sono veri e propri pezzi di design che sono nei Musei.
La moda ha dei confini? Quali, secondo te?
No, la moda non ha confini. L’unico limite forse è il corpo umano; ma per il resto non ha nessun limite. Prendi Lady Gaga per esempio, che ha spostato in là il limite del lecito e non lecito. Lady Gaga può “strafare” e così è diventata un’icona di moda. Mi piacerebbe fare una Cralatta per Lady Gaga.
Chi è il cliente ideale di una Cralatta o del papillon? Se dovessi immaginarlo, ci racconti che tipo di persona sarebbe?
Il cliente ideale è amante dell’arte, della moda e del design. Può essere un industriale che vuol farle per i propri clienti o un gallerista che vuol comprarle per esporle; oppure una persona normale che ha un negozio o vuole comprarla per il figlio, ma anche con l’immagine del cane e degli animali domestici. Un’idea potrebbe essere mettere il proprio brand sulla Cralatta, come ha fatto il centro estetico Tropical Light.
Tra celebrity e star del presente e del passato, chi vedresti bene con indosso la tua cralatta?
Sicuramente Renzo Arbore con il papillon, o anche Philippe Daverio e Chiambretti, a cui ho fornito le mie Cralatte.
Che progetti hai in serbo per le Cralatte?
Mi piacerebbe sottolineare e differenziare l’aspetto offline e online dei miei prodotti. Un mio progetto è creare un insieme di foto con tutti i clienti dell’oggetto, che si immortalano con i miei prodotti. Poi mi piacerebbe fare mostre all’interno dei Musei con soggetti nuovi o classici come La ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer, Van Gogh o Klimt: il bacio di Klimt, ad esempio, lo vedrei bene sulla latta dorata, sino a proporre soggetti nuovi coinvolgendo giovani illustratori. Infine vorrei creare un’azienda, vorrei che la Cralatta e il papillon fossero sotto un’unica label: nel mio progetto la Cralatta sarebbe come la 500, e il papillon come la Punto.
Qui potete trovare il crowdfunding per i papillon di Davide.
Photo Credits Davide Ferraris, Martin Shoeller, Noma Bar
Si ringrazia Davide Ferraris per la disponibilità.