Louis Vuitton ha stretto una collaborazione con Jeff Koons, uno dei più discussi e controversi artisti contemporanei. La collezione è stata presentata al Louvre con una cena esclusiva.
Cosa succede se la rappresentazione del consumo incontra il consumo? È il core-business della collezione di Louis Vuitton firmata da un artista geniale e controverso come Jeff Koons, che di consumo borghese e rivoli kitsch del consumo borghese si occupa da sempre, incarnando le waves new-pop in una schiera di opere discusse e di grande impatto. L’arte sceglie di incontrare il consumo (o altra arte, se consideriamo Louis Vuitton un classico e visionario attivatore di tendenze splendide e storie di lussuosa vita quotidiana) e di ergersi sull’altare del Louvre, uno dei luoghi più intoccabili dove l’arte splende alle pareti, immortalata continuamente dagli schermi degli smartphone.
La commistione è controversa ma l’esito di questo incontro è un fasto contemporaneo e a tratti decadente. Jeff Koons è noto per il proprio ritrarre le abitudini dailylife dell’americano medio e Louis Vuitton è nota per essere un simbolo classy del lato di Parigi più fotografato. La collezione “Masters”, che compone queste nozze occasionali, consiste in una serie di borse che omaggiano famose opere d’arte: dal mistero della Gioconda ai violenti colori Rubens, dall’estasi di Fragonard ai gialli di Van Gogh fino ai rossi di Tiziano. Ogni borsa si pone come portabandiera dei supremi valori dell’arte e della bellezza, tanto che al suo interno sono stampati la biografia, la storia degli artisti (Koons e il pittore in questione) e l’indicazione su dove sono esposti i quadri.
L’idea dell’arte in chiave neopop è stata celebrata con una surreale e magnifica presentazione nel Museo culminata in una cena sui toni del rosa e dello champagne. La primavera è entrata dalla porta principale portando al Louvre costosi fiori colorati, candele, tavoli imperiali e shabby chic e una parata di stelle e celebrity,dall’eterea Catherine Deneuve alla criticata Chiara Ferragni, che ha documentato instancabilmente ogni secondo della sua presenza su Instagram Stories.
Koons scocca una freccia contro il cielo e osa, accostando il proprio nome a quello dei grandi classici della pittura: un peccato di ubris? Forse, ma questo non è tutto: l’artista con la propria idea invita a una fruizione nuova dei capolavori artistici, slegandoli dagli statici contesti dei Musei e portandoli sulle borse stesse, come soggetto e oggetto di consumo.
Per chi preferisse le informazioni tecniche alle riflessioni filosofico-culturali, le borse saranno disponibili dal 28 aprile e costeranno dai 1.000 euro (la clutch) in su. Inoltre non mancheranno accessori come foulard, portafogli e portachiavi. Per chi non potesse permettersi spese folli per avere una Gioconda allacciata al braccio, rimane il rassicurante vecchio sistema: comprare un biglietto e andarla a vedere al Louvre.
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Photo Credits Instagram
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