Valentina Giorgi: “Ho creduto fortemente in un sogno che ora luccica nelle mie borse” [ESCLUSIVA]

VelvetMag ha contattato telefonicamente la giovane fashion designer Valentina Giorgi, proprietaria dell’omonimo brand che produce borse super glam e scintillanti. Ecco quello che ci ha raccontato del suo lavoro, o meglio della sua passione.

Gentile Valentina, da dove nasce l’ispirazione per creare le sue borse?
Tutto è nato da una mia grande passione per la moda, per il colore e per il luccichio. Io ho studiato Giurisprudenza all’università e se di giorno passavo il tempo studiando legge, la notte cucivo. Avevo sempre voluto creare qualcosa di mio, di originale. Una volta laureata ho deciso di intraprendere un percorso totalmente diverso da quello per cui ho studiato e così è partita la mia avventura.

Come è andata inizialmente?
Sono partita per la mia prima fiera, e poi ho iniziato a diffondere i mie prodotti tramite i rivenditori nei negozi multi brand; inizialmente producevo altri accessori e poi ho iniziato con le borse; da quel momento mi sono fatta coraggio e ho letto il mio successo come un segno. Ho allargato la rete commerciale di negozi che vendono i miei prodotti e poi ho puntato molto anche sulla vendita on line. Abbiamo un e – commerce che che è la parte più importante della vendita. Oggi tutto si muove on line e grazie ai social; un canale nuovo che apre anche una nuova storia del mio marchio.

Lei ha anche un punto vendita mono marca a Cattolica (RN), quanto cambia la vendita da un negozio fisico ad uno shop on line?
L’on line è un’esperienza unica, lavoriamo molto per seguire le clienti, e ci ha permesso di arrivare e farci conoscere il più possibile grazie anche alle spedizioni che facciamo all’estero. Per me è stato molto gratificante emergere grazie ad un canale nuovo e il messaggio che lancio con i miei prodotti è anche quello di fare azienda in un modo nuovo e diverso. Io sono romagnola DOC e il mio primo negozio mono marca l’ho aperto a Cattolica, dove lavoriamo anche molto con i turisti; è bello sapere che qualcuno porti in un altro angolo del mondo un po’ dell’artigianalità made in Italy. Sicuramente un punto vendita fisico ti permette un altro tipo di contatto con le clienti, che hanno anche modo di vedere e toccare il prodotto che vogliono acquistare; ci stiamo muovendo in questo senso anche per l’on line, ad esempio con dei video su Facebook che mostrino le borse in 3d alle potenziali acquirenti.

Nella sua collezione ci sono moltissimi glitter e come ha spiegato è affascinata dal luccichio.
Quando creo, immagino la meraviglia negli occhi delle donne per le quali e grazie alle quale disegno i miei prodotti. I glitter vogliono rappresentare parte di quella meraviglia e di quel luccichio. Tutta quella luce sulle mie borse è perché vorrei riportare la passione che mi muove nel creare. Ogni articolo è un’idea, un progetto, una filosofia.

Ovviamente le sue creazioni sono tutte Made in Italy.
Rigorosamente! Anzi direi Made in Rimini, ove ci sono i laboratori e tutte le strutture necessarie alla realizzazione giorno dopo giorno di quello che un tempo era solo un sogno. Cerco di preservare sempre la qualità dei miei prodotti e anche quando magari la produzione aumenterà, magari a costi maggiori, tengo molto che l’artigianalità Made in Italy resti sempre invariata.

L’estro della sua passione è molto diverso dal percorso di studi che aveva intrapreso all’università. Cosa le ha dato la spinta e il coraggio di lanciarsi in questa avventura?
Premetto che mio padre ha fondato un’azienda specializzata che produce luci per lo spettacolo e la tv. Io sono la figlia minore e mi sono sempre sentita di dover dimostrare qualcosa; però è stato facile perché credo di aver ereditato da lui l’estro e la creatività, come anche lo spirito imprenditoriale. All’inizio la mia famiglia mi ha supportata nel mio folle progetto; era una passione troppo grande che avevo dentro. Ho avuto anche fortuna perché molti rivenditori mi hanno apprezzata sin da subito, ma ci è voluto tanto coraggio; quando è nata la mia collezione, nel 2013, era un momento difficile, molti negozi chiudevano, ma fortunatamente le cose per il mio shop sono andate bene.

Nel 2011, quando ha iniziato, la sua linea si chiamava Rêve, poi modificata con il suo nome e cognome, come mai?
Rêve era il nome che avevo dato alla mia collezione quando era ancora in fase acerba e rappresentava proprio il desiderio di poter realizzare il mio sogno, e Valentina Giorgi era una linea di Rêve. La mia agenzia mi ha consigliato di lanciare invece il brand solo con il mio nome e cognome, così da avere una buona credibilità anche all’estero.

Un sogno nel cassetto e un consiglio per chi vorrebbe trovare il suo stesso coraggio nel realizzare un desiderio?
Mi piacerebbe allargare la vendita on line, per ora distribuiamo in Belgio, in Inghilterra e in Germania e vorrei poter arrivare magari in America. Inoltre mi piacerebbe aprire dei punti vendita mono marca in città strategiche quali Rimini, Milano e Roma. Credo infine che per realizzare i propri sogni ci voglia un pizzico di follia e di incoscienza, ma è la tenacia che porta sempre a qualche risultato.

Photo Credits: Valentina Giorgi Official Web Site

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