Questa settimana la rubrica Chicche di Stile si concentra sul kimono, oggetto di stile e indumento tradizionale giapponese.
Questa volta la rubrica Chicche di Stile si occupa di un oggetto trasformista, dagli influssi orientali ma trasfigurato già nei nuovi codici stilistici: il kimono. Il kimono nasce come indumento tradizionale, è il costume nazionale giapponese. Originariamente, nel paese del Sol Levante, si chiamava kimono qualunque tipo di abito. Successivamente, il kimono è andato a indicare l’abito lungo indossato da persone di ogni sesso ed età. Strutturalmente, il kimono è una veste a forma di T a linee dritte che arriva fino alla caviglia. Le maniche sono lunghe e ampie, a forma di campana.
Il kimono viene indossato con calzature tradizionali giapponesi, una sorta di infradito di legno. Si chiamano sandali zori, indossati con dei calzini che dividono l’alluce dalle altre dita chiamati tabi. La storia del kimono è stata influenzata dall’abbigliamento, delle forme e dai modelli indossati in Cina. Poi, quando il Giappone ha svoltato ricercando i propri codici stilistici, aderenti ai princìpi di arte e bellezza. L’antentato del classico kimono è il kosode, tuttora considerato parte del corredo intimo. Indossato dalle geishe e nel teatro kabuki, diventa sempre più strutturato, pregiato ed elaborato. Tra il 1800 e il 1900 si perfezionano le tecniche di lavorazione, di stampa dei colori e di tessitura: il kimono diventa brillante, iconico e sempre più economico (grazie alle tecniche industriali). Con la Seconda Guerra Mondiale anche il kimono si adatta alla condizione di crisi ed emergenza e perde un po’ di estrosità di forme e colori, riadattandosi secondo i canoni della praticità e della sobrietà. Allo stesso tempo però inizia un processo di occidentalizzazione del costume, che approda in America e in Europa, dove viene riadattato secondo nuovi modelli.
Le influenze pop e multiculturali incidono sulla strutturazione dei nuovi kimono, secondo tagli asimmetrici, forme irregolari e con motivi geometrici. A sua volta, il Giappone ha subito le influenze della cultura occidentale e ha realizzato nuove originali commistioni, dove il kimono rimane veste iconica e tradizionale ma arricchita dagli scambi e dallo scorrere del tempo. Nel 2016 è stata kimono-mania in tutto il mondo. I motivi floreali, di animali, natura e i simboli orientali sono apparsi sulle lunghe vesti sfoggiate da star come Margot Robbie o Kim Kardashian, ma anche sul retro dei bomber, ricamati con cura.
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