Intramontabile ed estiva, la zeppa continua a costituire uno degli elementi più affascinanti del guardaroba in chiave summer. Ecco la sua storia.
Questa settimana la rubrica Chicche di Stile si occupa di un oggetto senza tempo e sempre affascinante: la zeppa. Anche la zeppa, pur essendo un accessorio così contemporaneo, ha origini antichissime. Era conosciuta dai tempi dell’Antico Egitto: le zeppe erano utilizzati (sorprendente, vero?) dai macellai, affinché il loro piede non venisse a contatto con il sangue degli animali. L’oggetto torna poi nel V secolo a.C. ad Atene, quando diventa accessorio di scena per il teatro greco. Gli attori, per farsi vedere da tutto il pubblico dell’anfiteatro, indossavano anche zeppe di 13, 15 centimetri. Poi prevalse la comodità e le zeppe scomparvero per parecchio tempo.
tornarono in voga nel Rinascimento con il nome di “pianelle”, un’evoluzione degli zoccoli medioevali. Le pianelle servivano a difendersi dalla sporcizia del terreno, presentavano delle sagome che lasciavano scoperto il tallone e le suole erano rialzate tramite legno o sughero. All’inizio le zeppe rinascimentali erano unisex, poi vennero vietate agli uomini. Le pianelle si evolvettero nelle diverse zone d’Italia, nelle quali erano conosciute con nomi diversi e strutturate con materiali diversi; il tacco, generalmente, si aggirava sugli 8-10 centimetri. Poi la fama delle zeppe s’incrinò: il tacco alto generalmente faceva associare le donne a donne di malaffare, e in alcune città furono vietate (anche perché procurarono degli aborti a donne incinte, sempre in equilibrio su notevoli tacchi).
Tornarono prepotentemente di moda nel 1900, negli anni ’30 e ’40: fu Ferragamo a rilanciarle tra il 1935 e ’45. Ecco cosa scrisse a proposito della propria creazione: “Eccitato, con il modello di tacco chiaro in mente, mi sedetti e cominciai a lavorare con pezzi di sughero sardo,[…], finché l’intero spazio tra il calcagno e il tacco non fu riempito. Finalmente un paio di scarpe fu finito: il primo paio di scarpe ortopediche del mondo moderno”. Le zeppe diventarono grandi protagoniste del Novecento: Ferragamo sperimentò tantissimo a livello di piattaforma, colori e decorazioni. Negli anni ’70, con l’esplosione della moda folk e hippie, le zeppe ritrovarono una propria dimensione congeniale, spesso associate ai pantaloni a zampa e alle coroncine di fiori. Nel corso dei decenni successivi si biforcarono in due grandi categorie: le zeppe eleganti, da pret-a-porter, e le zeppe casual in sughero o dalla bassa piattaforma. Negli anni ’90 la zeppa ha rivissuto un momento di splendore con Madonna o con le Spice Girls, che hanno sfoggiato gli zatteroni. Tuttora continua a essere una scarpa molto utilizzata d’estate, nelle sue numerose varianti.
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Photo Credits Pinterest
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