Quali sono le differenze tra pashmina, sciarpa e foulard? Facciamo un po’ di chiarezza e scopriamole insieme.
Pashmina, sciarpa e foulard sono spesso accomunati come se fossero sinonimi per indicare la stessa cosa: un taglio di stoffa da portare fondamentalmente al collo. In realtà ci sono alcune differenze che è bene sottolineare. Quali sono?
LA SCIARPA
La sciarpa nasce come striscia di tessuto o maglia da indossare sotto o sopra il cappotto, il piumino, la giacca. Solitamente serve per ripararsi dal freddo, molto frequentemente è il lana o in materiali pesanti e s’indossa nei freddi mesi invernali. Ce ne sono diverse tipologie e diverse lavorazioni: tricot, lana, pile, ma anche in materiali più leggeri e adatti alle mezze stagioni. Oltre a proteggere dal freddo, la sciarpa serve per dare un tocco di colore al look: ecco perché molto spesso sono rosse, rosa o gialle, ma non è raro trovarne anche di scure e mimetizzate con il resto del look.
LA PASHMINA
Il principale obiettivo della pashmina non è tenere caldo ma dare un tocco fashion. Le pashmina, di origine indiana, sono spesso di materiali ricercati e decorate con trame preziose e ricercate, per dare un effetto generale di eleganza. Lo stile etno-chic della pashmina è fondamentale per connotare tutto il look: le pashmina generalmente sono in cotone, seta, raso oppure con i filati di cashmere. I colori possono variare dalle tinte pastello (rosa, verde chiaro, celeste, beige) a quelle più intense (rosso, ocra, marrone).
IL FOULARD
Il foulard, rispetto alla pashmina, ha dimensioni più contenute e – mentre la pashmina può essere commutata in scialle o mantellina – di solito è associato a un fazzoletto. Generalmente di seta o di cotone, il foulard nasce per essere annodato al collo o ai manici della borsa. Di colore vario, dalla tinta unita alla fantasia, può essere quadrato o rettangolare e nel look assume la funzione di accessorio minimal.
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