Scuola: vietati jeans strappati e shorts

L’abbigliamento a scuola non deve superare certi confini. Lo ha deciso un istituto tecnico di Rimini, che ha vietato jeans con gli strappi e pantaloni troppo corti.

In un momento in cui l’attualità attanaglia la città di Rimini, l’istituto tecnico Leonardo da Vinci-Belluzzi ha dato la propria disposizione per il nuovo anno scolastico: non si può presentarsi con jeans con gli strappi e neppure con gli shorts. I jeans strappati, grandi protagonisti di questa seconda metà degli anni ’10, sono stati banditi dalla scuola. Chi infrangerà le regole subirà da note e richiami fino a provvedimenti più severi. L’Italia è uno dei pochi paesi a non avere regole e dress code per le giornate scolastiche.

La preside dell’istituto riminese Sabrina Fortunati è convinta che il decoro sia qualcosa da riportare nelle aule, perché con l’educazione si possono prevenire tanti problemi. Nella scuola superiore sono vietati anche cappellini, maglie strappate, infradito, canotte e sandali. Gli alunni sono insorti, tramite il collettivo della scuola: “A pochi giorni dall’inizio della scuola i presidi sceriffo sono già pronti a controllare e reprimere gli studenti. Ma anche noi siamo già pronti: la nostra rabbia contro il vostro decoro calato dall’alto!”.

Dalla loro parte si sono schierati anche molti genitori. La decisione, precisa la Fortunati, è stata presa dal Consiglio di Istituto e lei non ha fatto altro che renderla applicativa. Contestualmente la scuola ha vietato anche “immagini e conversazioni con dati personali altrui non autorizzate, tramite internet o scambi reciproci di messaggi”. Questa presa di posizione porterà a una conseguenza di abiti più consoni e decorosi rispetto all’ambiente scolastico (e alla fine degli scandali che ruotano intorno alla diffusione di immagini su Whatsapp) o i ragazzi non molleranno la presa e continueranno a ribellarsi?

 

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