Doppio, a Trastevere arriva l’alta cucina con prodotti del territorio. Lo chef stellato di Iorio del ristorante Aroma, sulla terrazza dell’hotel palazzo Manfredi, sarà il consulente del menu’ del nuovo ristorante che in cucina avra’ una brigata giovanissima con a capo lo chef Maurizio Bianchi. Autori di questa nuova apertura tre soci Fabrizio Agostini, Maurizo Pontillo e Rinaldo Ruffini. Il nuovo tempio del gustosi troverà in uno dei quartieri più puramente romani della capitale, a Trastevere. Il tratto elegante del nuovo Doppio propone cucina creativa, attenta alla materia prima e legata ai sapori del territorio.
Un progetto gastronomico all’avanguardia che sfida uno dei quartieri più veraci di Roma con una cucina di alto livello, volta alla ricerca di sapori inediti e incentrata su materie prime artigianali e di qualità, provenienti soprattutto dal Lazio. Il nuovo ristorante accoglie circa 30 coperti, una grande cucina, in due sale con volte a mattoni vivi, quadri di artisti romani e un pianoforte all’ingresso. Un ambiente elegante e semplice allo stesso tempo; una cornice perfetta per la cucina gourmet e innovativa preparata dietro la regia dello chef stellato. I piatti sono studiati nel dettaglio e preparati con nuove tecniche di cottura, ma il vero segreto della proposta gastronomica è l’attenzione al km zero e l’utilizzo di ingredienti genuini e del territorio. Doppio offre anche un’importante selezione di vini: una cantina a vista con una scelta iniziale di 250 etichette, soprattutto naturali, che entro la fine dell’anno sarà addirittura triplicata. La sfida è proporre qualcosa d’inedito e innovativo, una cucina dai sapori ricercati da degustare in un ambiente curato ma non raffinato e, soprattutto, preparata in uno dei quartieri più romani della Capitale, dove a prevalere è la cucina popolare e di tradizione.
In cucina una brigata giovanissima guidata da chef Maurizio Bianchi, con un’esperienza alle Calandre e al ristorante giapponese Sushi B di Milano, segue un menu’ che porta la firma di Giuseppe di Iorio. La filosofia del km zero, fa si che molti alimenti vengono acquistati al mercato e nelle botteghe del quartiere di Trastevere che a loro volta li selezionano da produttori laziali. Dunque le parole d’ordine sono ingredienti semplici, artigianali e genuini a tavola. La carta di Doppio si declina, come da tradizione, in antipasti, primi e secondi. Più un menù degustazione detto “della Tradizione”.
Spiccano tra le entree’ il polpo arrostito con variazione di peperoni e l’uovo croccante su crema di patate e porri con tartufo nero estivo. Tra i primi, invece, un delicato risotto con gamberi rosa dell’Argentario e zucchine romane, il fresco tagliolino con datterini, alici di Gaeta e arancio candito e il partenopeo Fusilloro Verrigni con ragù di agnello e pomodorino giallo del Vesuvio. Tra i secondi in carta, sotto il segno della creatività, si trova il fegato di vitello con cipollotti dolci, fagiolini e mousse di tzatziki; bocconcini di anatra cotta nel brodo di orzo tostato a bassa temperatura, verdure saltate e aria di caffè; spigola dorata al sesamo e cavoletti al burro di capesante. Si arriva così ai dolci con la crostatina di lamponi e tonka, il Roma-Havana 8700 km andata e ritorno e il classico “7 Veli” a modo mio.
La location che ospita il nuovo ristorante è stato ritoccato e personalizzato da Di Iorio ma non stravolto. Una volta entrati si viene accolti nella prima sala: soffitti a volta con mattoni a vista si ripetono per tutto l’ambiente, pareti bianche, comode sedute color panna e tovaglie bianche caratterizzano i tavoli. Le luci tenui e i quadri alle pareti aggiungono al locale un tocco di eleganza. Queste sono dell’artista trasteverino Renato D’Ambrosio. A prevalere sono i colori pastello e il legno del mobilio. C’è poi la cantina, tutta in legno massello, capace di ospitare più di seicento etichette. Il locale inoltre offre anche una sala più piccola, adatta anche a pranzi di lavoro.
Photo Credit Doppio