La Milano Fashion Week è quasi agli sgoccioli. Sabato si sono susseguite le sfilate di Bottega Veneta, Antonio Marras, Blumarine, Philosophy, Missoni e tanti altri. Ecco una sintesi di questa quarta giornata.
I riflettori sono sempre accesi sulla Milano Fashion Week, l’evento milanese modaiolo più importante dell’anno. Il sabato della settimana della moda si è svegliato dopo l’emozionante omaggio a Gianni Versace da parte della maison con una sfilata di top anni ’90 ancora stupende: Naomi Campbell, Claudia Schiffer, Carla Bruni, Helena Christensen, Cindy Crawford. La passerella è stata seguita da un party lussuoso ed esclusivo con le modelle e tutte le celebrity internazionali. Il sabato invece è stata la volta di Bottega Veneta, che ha proposto le creazioni primaverili-estive di Tomas Maier. A dominare la catwalk sono stati colori pastello ma impreziositi da frange, dettagli, decori, pietre. Le nuance vengono da un’origine precisa, la palette della Sala di Marmo della Kedleston Hall, una casa di campagna inglese. Lo stile è neoclassico che trova nuove vie espressive grazie proprio ai colori.
È seguita la sfilata di Blumarine, che ha tradotto il suo solito stile lezioso in una nuvola di impalpabilità. Anna Molinari ha affiancato al bianco e nero (pois, tinte unite o altre trame) una serie di colori giocosi e vivaci come l’oro o l’amaranto, ma sempre sotto il comune denominatore di un certo romanticismo. Balze, volant, ricami preziosi, farfalle sparse e mischiate con spacchi, trasparenze e scollature, negligé preziosi e tulle hanno caratterizzato la sfilata, proponendo una donna sempre e assolutamente femminile prima di ogni altra cosa.
Attesissima era anche la sfilata (fuori calendario) di Lorenzo Serafini e la sua Stylosophy. Stylosophy si è ispirato all’iconica modella Tina Chow (1950-1992). Lo stile strizza l’occhio al masculine e si stabilizza sullo sporty: tute, jumper, trame navy, foulard, righe, cinture. I colori sono stati quelli essenziali: verde bosco, blu marina, bianco, rosso freddo.
Poi è stata la volta di Ermanno Scervino, che ha proposto una serie di abiti leggeri e vaporosi abbinati a piumini, capi sporty e accostamenti inediti. A regnare sulla catwalk è stata la sottoveste, capo underwear che esce dai confini della camera da letto e trova una nuova ricollocazione abbinata a giacche pesanti e tronchetti colorati. La donna di Ermanno Scervino non perde la propria allure chic, riqualificata in contesti urban.
Si chiude con Missoni, che ha festeggiato i 20 anni della direzione creativa di Angela Missoni. Le nuance pastello si sono abbinate a tagli classici ma anche ad asimmetrie e new entry espressive. La linearità dei tessuti in cotone contralta con la minuziosità delle applique, i ricami pregiati, le tessiture, le lucidità da lurex, trame a zig zag, righe e stampe jacquard. Le decorazioni rivestono particolare importanza anche negli accessori, mai lasciati al caso ma progettati con attenzione ed eleganza.
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