Chicche di Stile

Chicche di Stile: l’animalier

Questa settimana la nostra rubrica Chicche di Stile si occupa dell’animalier, della sua storia e delle sue molteplici applicazioni fashion.

Questa settimana la rubrica Chicche di Stile ha deciso di raccontare la storia dell’animalier, il classico “leopardato” e “zebrato” che a cicli regolari o irregolari tappezza gli armadi e le vetrine di stampe che ricordano la pelle d’animale. Gli outfit che imitano gli animali hanno un’origine antica e risalgono alle prime civiltà, da quando gli uomini si vestivano concretamente con pelli di animali. Il motivo tornò nell’Antica Grecia, nell’Antica Roma, nel 1300 dantesco (Maria Maddalena era spesso dipinta con uno scialle maculato sulle spalle) e nel Rinascimento, dove andò incontro a un processo di evoluzione.

LA STORIA DELL’ANIMALIER

L’uso dell’animalier cambia da epoca in epoca: in un momento storico può essere un motivo identificativo di fasti nobiliari, in un’altra può essere popolare o volgare. Fondamentali e preziosi sono dipinti e ritratti, che permettono di risalire ai look nel corso della storia. Come riporta Vogue, un momento di esplosione dello stile animalier è associato al 1880-1900, quando il movimento britannico Aesthetic Movement colonizzò gli armadi e le vetrine con capi animalier perfetti per la donna moderna. Intorno agli anni ’30-’50 l’animalier, che siano macchie di leopardo o piume di pavone, comincia a diventare chic e perfetto per le grandi dive. Nel 1947 Dior lo portò in passerella, mentre nel 1952 circolava un’immagine di Ava Gardner in perle e guêpière leopardata mentre Audrey Hepburn sfoggiava un trendy cappello leopardato nel film Sciarada (1963). Una nuova ondata animalier arrivò nel 1971, con la donna-fiera disinibita e sofisticata nella collezione di Valentino, mentre nel 1992 fu Versace a riproporre il maculato.

L’ANIMALIER NELLA CONTEMPORANEITA’

Tra gli anni ’90 e gli ’00 Cavalli s’impossessò della stampa zebrata per fare un proprio marchio di fabbrica. Negli ultimi anni, dopo una parentesi che considerava queste stampe out e volgari, l’animalier è ri-esploso prepotentemente: tra i designer che hanno ripopolato le passerelle ci sono Alaïa, Dior, Galliano, Gaultier, lanvin, McQueen, Mugler, Saint Laurent, Versace. L’animalier ha cambiato anche accezione: da outfit grintoso ed “extreme” è diventato parte della vita quotidiana e dei look dailylife.

LEGGI ANCHE CHICCHE DI STILE: IL CAMMEO

Photo Credits

 

Redazione

“Ho dei gusti semplicissimi. Mi accontento sempre del meglio”, diceva Oscar Wilde. E anche noi siamo così. Per questo ogni giorno parliamo del meglio della moda e dei suoi protagonisti, famosi o destinati a diventarlo, ma sempre pieni di talento.

Published by
Redazione

Recent Posts

Primo appuntamento: cosa indossare e su cosa puntare

Un primo appuntamento è un’occasione speciale, e la scelta dell’outfit può fare la differenza. L’abito…

% giorni fa

Uscire senza borsa, l’ultima moda…liberatoria

Negli ultimi anni si è affermata una nuova tendenza nella moda femminile: quella di uscire…

% giorni fa

Moda e sostenibilità: il futuro della fashion industry passa dal “Green Chic”

La moda sostenibile non è più una nicchia per pochi; è diventata il cuore pulsante…

% giorni fa

Quante volte fare lo shampoo in settimana? Ecco la frequenza giusta per ogni tipo di capello

La frequenza con cui lavare i capelli con lo shampoo è una domanda che molte…

% giorni fa

I mercatini di Natale (italiani) più belli da visitare: la classifica

Con l'avvicinarsi del Natale, le città italiane si riempiono di magia e atmosfera festiva grazie…

% giorni fa

Moda Autunno 2024: le nuove tendenze che rinnovano il classico

Con l'arrivo dell'autunno, le passerelle delle capitali della moda hanno già dato un assaggio delle…

% giorni fa