Periodo di shopping, regali di Natale, folla nei negozi, qualche fila, ma un momento di relax gastronomico ci vorrà pure, fuori dai giro turistici e dallo stress del “non trovo un tavolo”.Un luogo per intenditori, relax e ambiente accogliente tutto ciò e’ Assaggia Roma di Via Margutta nel cuore pulsante del passeggio romano. Qui anche le proposte per le vacanza di Natale. Il tempo si sussegue e corre, dopo il black friday e il monday cyber, tutti in corsa per i regali di Natale, ma una passeggiata in centro a Roma vale la pena farla anche solo per scoprire e provare luoghi nuovi, posti non contaminati dal traffico della folla e dalla confusione tipici del periodo.
Da poco a Roma all’interno dell’hotel Margutta 19 nell’omonima strada c’è un salotto dove è possibile dalla colazione al dopo cena fare una sosta. Un luogo di rigenerazione alla scoperta dei sapori di un tempo dalle ricette della tradizione romanesca, tramandate per secoli di nonna in mamma e portate ogni giorno sulle tavole delle famiglie capitoline.
Lo stile è del tutto moderno e l’unico ambiente grande della sala si arricchisce con una terrazza che confina dentro villa Borghese, in due parole un’esperienza da fare.
L’idea è quella di concentrare sapori e profumi della cucina genuina di una volta, fedele alla stagionalità, e a trasformarli in piatti gourmet è la brigata dello chef Daniele Ciaccio, sotto la regia attenta e fantasiosa del cuoco stellato Angelo Troiani. Ai suoi ospiti Assaggia Roma offrirà due menù degustazione di 6 o 9 monoporzioni servite su un vassoio, dal primo al dolce, accompagnato dalle eccellenze vinicole del Lazio in una carta dei vini molto ricca che allarga lo sguardo anche alle migliori etichette nazionali. Il merito della proposta Bio e dei prodotti dalle radici laziali va alla food Hunter Isabelle Grabau, conosciuta negli ambienti come esperta conoscitrice e ricercatrice dei migliori prodotti di natura doc, un vero naso da tartufo.
Assaggia Roma è un progetto di Leonardo Stabile che nel 2014 e lanciato con successo a Porto Rotondo con l’obiettivo di recuperare l’inestimabile patrimonio di antiche ricette della Sardegna, riproposto al pubblico gourmet dalle “cuciniere”, cioè dalle massaie sarde, messe a dirigere le cucine del ristorante gallurese. Ora quel progetto ha raggiunto per così dire la maggiore età e si presenta sul palcoscenico romano grazie alla validità dell’idea originaria di Stabile, valorizzata dal contributo di Angelo Troiani. A curare lo start up di Assaggia Roma è stato Alberto Gaido. Per l’aperitivo o per il dopocena Assaggia Roma propone anche una cocktail list firmata Tony Rosetti e una prestigiosa carta di grandi distillati da gustare in una atmosfera in cui la informalità si mescola alla elegante cura del dettaglio per permettere agli ospiti di sentirsi davvero a casa.
Una casa nel centro di Roma! Non male l’idea di avere un punto di riferimento dove incontrarsi con gli amici anche solo per una colazione o per ritrovarsi con il proprio compagno. Atmosfera relax, arredi minimal, nella sala principale un lungo bancone in marmo dai toni marroni con venature beje e parquet in legno di faggio creano contrasti con i controsoffitti neri. I grandi lampadari ognuno con 12 sfere di vetro creano una rottura con il resto dell’arredamento, sembrano quasi quelli della central station di NY city. Poltroncine basse in velluto chiaro si alternano a divani in pelle per i tavoli neri lungo il perimetro della sala, mentre differenti sono i tavoli in legno chiaro a sei posti al centro con sedute in tessuti scuri. Diversamente l’atmosfera del giardino dove il beje e il nero sono predominanti. Poca illuminazione prevalentemente sui tavoli con le lampade trasparenti ricaricabili.
Cosa si mangia da Assaggia? Menú a costi contenuti per un viaggio nei vini e nella tradizione romana in chiave moderna.
Qualche suggerimento dello chef:
Agnello brodettato :La versione romana dell’agnello in umido, con una salsa fatta con uovo formaggio e capperi. Abbacchio è il termine romanesco indicante l’agnello giovane, tra i 28 ed i 40 giorni d’età, il cui peso dopo la macellazio- ne non deve superare gli 8 kg. La denominazione “Abbacchio Romano” è riservata esclusivamente agli agnelli nati, allevati e macellati nel territorio della regio- ne Lazio.
Minestra di Broccoli e Arzilla: Le origini della minestra di broccoli con l’arzilla non sono legate al periodo natali- zio: le massaie la preparavano, infatti, tutti i venerdì – quando in ricordo del Vener- dì Santo non si mangiava carne – con gli avanzi di pasta che avevano in dispensa, i broccoli che prendevano dall’orto e con la razza che compravano al mercato. Col tempo si diffuse l’usanza di cucinarla per la Vigilia di Natale, quando, in segno di pe- nitenza, ci si preparava alla nascita di Gesù con ricette ‘di magro’, riservando la carne al pranzo del 25 dicembre.
La vignarola :L’origine del nome è controversa: la prima versione sostiene che derivi dal fatto che tutte le verdure utilizzate per comporre il piatto erano coltivate tra le vigne; una se- conda ipotesi fa risalire il nome dai vigna- roli, ovvero coloro che vendevano frutta e verdura nei mercati romani; la terza versio- ne fa risalire il nome alla preparazione che erano soliti mangiare i contadini durante il lavoro nelle vigne. Qualunque sia l’origine del nome è certo che la vignarola sia di ori- gine contadina.
Di seguito le proposte e menú per il pranzo di Natale e Cenone di Capodanno.
Photo Credits Sofia Petti