Questa settimana la rubrica Chicche di Stile si occupa di un capo particolare e molto invernale: il dolcevita, noto anche nella variante del lupetto.
Questa settimana la rubrica Chicche di Stile si concentra su un outfit tipicamente caldo e invernale: il dolcevita. Il maglione a collo alto prevede una stoffa, la stessa del capo, che sale fino al collo e avvolge lo stesso. Ha una funzione pratica, prettamente protettiva, nei mesi più gelidi dell’anno, ma allo stesso tempo nel corso dei decenni è diventato anche un simbolo trendy, una “chicca di stile” dal sapore vintage e sofisticato.
Il dolcevita nacque come capo maschile specificamente per il lavoro (anche se all’epoca non si chiamava così), per riparare dal gelo: strutturalmente, il dolcevita è un capo in grado di risvoltarsi doppiamente sul collo, a differenza del lupetto. Il lupetto, al contrario, si ferma a metà collo senza il bisogno di girarsi due volte su sé stesso. Diventato icona unisex con l’ascesa del femminismo, il dolcevita venne sfoggiato da tante star e celebrity nella vita reale o nei film, da Diane Keaton che l’aveva scelto bianco a Marcello Mastroianni ne La dolce vita, che invece aveva optato per un modello nero e intramontabile. L’etimologia del dolcevita nasce proprio dal celebre film di Fellini, che ha sdoganato il nome del maglione dal modo in cui il protagonista, Marcello, lo indossava.
Negli ultimi decenni è entrato a far parte dell’abbigliamento classico unisex: la moda bon-ton impone di sceglierlo in colori neutri come il nero, il blu o nuance pastello e pallide come il panna, il crema, il rosa chiaro, il verde menta. Una possibilità si declina nel dolcevita di colore scuro abbinato a collane di perle o al classicissimo filo di perle. Negli ultimi anni un’altra variante è abbinarlo al gilet di ecopelliccia, per non rinunciare alla protezione dal freddo coniugandoci l’attitudine fashion.
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