Non solo lusso alla Rinascente di via del Tritone a Roma ma anche arte e cultura: è stata appena inaugurata “Para20Sacri”, un emozionante incrocio tra un’esposizione e un negozio narrativo in cui vengono proposti al pubblico di appassionati opere di oggettistica sacra di alcuni grandi artisti contemporanei in edizione limitata.
Entrando nella Rinascente di Via del Tritone, a Roma, ci si possono aspettare emozioni legate alla moda, al nostro migliore Made in Italy, al design. La vista del bello suscita sempre sensazioni positive: la sorpresa arriva quando al piano inferiore di questo splendido palazzetto di inizio novecento completamente restaurato, proprio accanto ai resti dell’Acquedotto Vergine di epoca augustea perfettamente integrato nella struttura, si scopre una mostra appena inaugurata dedicata a un classico della cultura materiale romana, ovvero l’oggettistica sacra. In realtà più che un’esposizione tradizionale è un negozio narrativo che propone una rivisitazione squisitamente originale e personalissima di ex voto, talismani sacri e oggetti legati comunque alla religione cattolica da parte di dieci tra i migliori designer, art director illustratori, grafici e laboratori di casa nostra.
Posizionati all’interno di una spettacolare riproduzione della Cappella Rucellai di Firenze realizzata da Leon Battista Alberti nella seconda metà del 1400, alcuni tra i 1500 pezzi prodotti a tiratura limitata: suppellettili sacri e arredamenti liturgici spogliati dalla loro consueta aura di rigida sacralità. “Para20Sacri” è un progetto ideato dallo scrittore Gianluigi Ricuperati, che ne è anche curatore, e prodotto da Barbara De Micheli con l’aiuto di Caterina Filippini per Institute for Production of Wonder di Torino.
Per stimolare la creatività e l’ispirazione dei dieci designer Silvia Urbini, ricercatrice storico-artistica specializzata nel settore dei libri di divinazione tra Rinascimento e Barocco e dell’illustrazione libraria ha sottoposto loro una selezione di immagini tra sculture e dipinti: figure di grande severità religiosa e rigore che sono state “ammorbidite” dal talento e dalla sensibilità dei creativi.
Andrea Branzi, per esempio, ha concepito il Crocifisso, icona per eccellenza della cristianità, come oggetto di design per la casa.
Chiara Onida ha esplorato le analogie, a suo giudizio, tra la simbologia della religione cattolica e quella dei prodotti delle aziende della Silicon Valley. Così la mano del Cristo risorto nell’opera “Resurrezione” di Lucas van Leyden, esposta al Rijskmuseum di Amsterdam, diventa il tipico pollice alzato del popolo di Facebook, una specie di “like” tra il sacro e il profano.
Cristiano Seganfreddo ha riprodotto i dieci comandamenti, ampliati in 13 precetti, su tovagliette da “leggere” tutti i giorni al momento di mettersi a tavola: perché le regole divine vanno tenute a mente sempre.
Emiliano Ponzi ha scelto un’immagine della Vergine ispirata alla “Madre di Dio” di Kuzma Petrov-Vodkin.
Italo Rota ha trasformato le immagini dei santi in chiave “pop”: le sue statuette in cartapesta pugliese offrono una visione “diversa” e del tutto moderna di San Pietro, Santa Caterina, Santa Chiara e San Francesco.
Il Laboratorio Zanzara, forse in concomitanza con il periodo natalizio, ha trasformato in maniera totalmente artigianale i personaggi del presepe e degli animali sacri in soffici cuscini.
Per Marco Cendron sono le mani a parlare di spiritualità e santità: nei suoi dipinti oltre alle mani è ripprodotto un verso tratto da un canto religioso.
Lo Studio Nucleo ha regalato nuova veste agli “ex voto”, ovvero ringraziamenti per una grazia ricevuta: in maggioranza sono riproduzioni dell’organo malato prima dell’intercessione divina.
Zanellato e Bortotto hanno scelto l’opera di Geertgen “L’albero di Jesse”per la loro personale rappresentazione del mondo trascendente.
Patricia Urquiola ha creato talismani da appendere al collo o da esporre ispirandosi al culto del piede di Sant’Adelardo.
Chi sceglierà di visitare l’esposizione “Para20Sacri” avrà modo di constatare come queste opere giochino anche sul loro significato mistico, religioso e sul loro concreto utilizzo. Purtroppo non potrà ascoltare, perché riservata ai pochi fortunati invitati al vernissage, l’emozionante relazione dello storyteller, autore, saggista e drammaturgo Luca Scarlini sulla città più iconograficamente sacra al mondo, Roma, sui cardinali “chic” dagli indumenti sacri “fashion” e sulle Madonne che piangono sangue per opera dell’uomo. Il tutto con finale a sorpresa: la canzone magistralmente eseguita dallo stesso Scarlini “The Power of Love” di Frankie Goes To Hollywood che, se ben tradotta, parla di un amore più spirituale che terreno. Divino.
Photo Credits: Press Office Rinascente, Karla Otto, Facebook,
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