Valentyne Restaurant Roma, un luogo senza tempo che segna il ritorno del glamour e delle atmosfere anni ’30

Nel cuore di Roma, il Valentyne Restaurant diventa un punto di riferimento, un luogo esclusivo e innovativo che segna il ritorno del glamour e delle atmosfere anni ’30, il fascino e le suggestioni di quell’epoca.

“Un progetto alternativo alla classica ristorazione gourmet, attualmente in voga negli hotel di lusso”. Con queste parole Daniele Lassalandra descrive lo spirito di Valentyne Restaurant, il nuovo spazio ristorazione dell’Hotel Valadier, che ha aperto i battenti lo scorso 20 dicembre in Via della Fontanella, a Roma. Il luxury hotel, collocato tra Piazza di Spagna e Piazza del Popolo, amplia così la propria offerta, puntando su atmosfere glamour e un’offerta gastronomica esclusiva.

Il recupero di uno spazio già esistente, attualizzato per stile, contenuto e colori, e una sinergia di intenti tra la proprietà e CostaGroup, incaricata del progetto, ha permesso il successo di questa operazione, garantendo coerenza di progettazione e arredi ed enfatizzando l’atmosfera in voga nei locali e nei club del Proibizionismo americano.

Il risultato? Un luogo senza tempo che segna il ritorno del glamour e delle atmosfere anni ’30, il fascino e le suggestioni di quell’epoca. Marmi pregiati, specchi, ottone, piume, il velluto sgargiante di sedute e tendaggi, le ceramiche bianche venate e stuccate a mano in foglia oro. Ma anche il ripristino di boiserie originali, parquet d’epoca e delle applique in vetro di Murano. Un’area bar con bancone in legno lavorato in tridimensionale e un retrobanco in ottone scenograficamente illuminato si accompagnano a un’eccellente carta coktails e l’ausilio di esperti Mixologyst, ad animare lo spazio.

Un salotto dall’atmosfera raccolta e sofisticata che punta su una ristorazione di respiro internazionale, “Club sandwich, burgers classici o nelle varianti luxury, ostriche, caviale, tempura e una selezionata lista di main courses ispirati alla cucina Newyorkese e Francese – spiega Lassalandra – Grande spazio riservato a panificazione e pasticceria, curata in maniera maniacale, che vede l’ utilizzo di farine e ingredienti Bio nelle lavorazioni, per realizzare diversi tipi di pane in abbinamento a ostriche, fois gras e formaggi. L’impronta mediterranea è confermata invece da una lista di crudi di pesce in versione classica o in variante più sperimentale”.

E per finire, un tocco underground, grazie alla musica selezionata da Dj rigorosamente deep house e luci soffuse, per un luogo di inconsueta eleganza, nel cuore di Roma. Le ceramiche bianche venate e stuccate a mano in foglia d’oro seguono la tecnica giapponese kintsugi, che significa “riparare con l’oro”. “E così come l’oro impreziosisce vecchi utensili rotti, il Valentyne vuole ridare ai clienti il vecchio Valentino, ma con una chiave moderna e più pregiata. Infatti l’idea è nata proprio dall’esigenza di ridare vita al vecchio ristorante dell’hotel che necessitava di un restyling. Panificazione e pasticceria sono un vanto di questo locale: è tutto fatto in casa. Lo chef è Ivan Moretti, proveniente da esperienze come Gualtiero Marchesi, il mondo dei dolci appartiene invece ad Alessandro Laudadio che ha lavorato per Trussardi Milano e Dorchester Roma. Gli ingredienti sono tutti bio e qualsiasi piatto è realizzabile anche in versione gluten free. La carta dei cocktail è a cura del mixologyst Gianluca Amato De Serpi s, che si è fatto le ossa con Massimo D’Addezio allo Stravinskij dell’Hotel De Russie Ad impreziosire il locale di soli 40 coperti e aperto dal martedì alla domenica dalle 19 alle
2.30 ci sono: il parquet d’epoca in acero russo, antiche boiserie in legno, applique di Murano in vetro soffiato e oro zecchino, il bancone di legno massiccio laccato e lavorato in 3D, il retro banco in onice La cucina chiude a mezzanotte, ma non temete: passata quell’ora potrete ancora mangiare scegliendo piatti da una versione ridotta del menù fino alle 2.00.

Valentyne Restaurant, Via della Fontanella 15, Roma
Studio, design e progettazione: CostaGroup, Arch. Gianfranco Berghich