Per la Cruise 2019 di Dior, Maria Grazia Chiuri sceglie di far sfilare le modelle nel Castello di Chantilly, a pochi chilometri da Parigi, per celebrare le Escaramuzas: delle cavallerizze messicane, per omaggiare la forza delle donne.
Maria Grazia Chiuri, per la nuova collezione di Dior, ha scelto di far sfilare le modelle nelle scuderie del Castello Domaine de Chantilly, per presentare la Cruise 2019. A pochi chilometri da Parigi, la sfilata è stata una occasione per celebrare le Escaramuzas, delle cavallerizze messicane, per omaggiare la forza delle donne. Nonostante la pioggia che ha bagnato la sabbia e ha rischiato di rovinare lo show, le modelle della Cruise 2019 di Dior, hanno sfilato incuranti del disagio causato dalle condizioni meteorologiche, portando a termine lo spettacolo.
La collezione ripropone abiti e gonne lunghe, sovrapposte con vari strati di tessuti trasparenti, ricami e tagli maschili: infatti gli accessori caratterizzanti della collezione sono proprio le cravatte e le cinture alte in pelle, che mettono in risalto la vita. Intramontabili gli stivali di gomma e le borse capienti insieme alla rivisitazione della Saddle Bag creata da John Galliano. Maria Grazia Chiuri ha raccontato che: “Tutto è partito dalle immagini di un gruppo di donne che fanno un rodeo. Sono le Escaramuzas, cavallerizze messicane che hanno deciso di competere nei rodei al pari degli uomini senza però rinunciare agli abbellimenti tipici del guardaroba femminile. Per me sono un simbolo del potere e della consapevolezza femminili, valori di forza e insieme di grazia“.
Ha poi continuato spiegando che “Gli abiti tradizionali di queste amazzoni contemporanee, come mi piace immaginarle, sono stati rivisti nei nostri atelier col savoir faire di Dior. Tutto ha un sapore cotoniero, fresco, in un certo senso più sportivo che lezioso. Ci sono anche tanti simboli dell’eredità di Monsieur Christian: dalle fantasie di tappezzeria Toile de Jouy, riviste con animali feroci al posto dei classici panorami di maniera; al pizzo Chantilly, trattato in una maniera più dura e contemporanea. È come un misto di realtà e fantasia. Mi piace l’idea di consegnare una moda, un abito, un immaginario che permetta alle donne di fare e essere quello che vogliono senza per questo rinunciare alla loro femminilità”.
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