Molte le star “prese di mira” da EmiLife, un giovane ragazzo che su Instagram, imita ironicamente i look bizzarri di molte personalità dello spettacolo: da Madonna a Rihanna, passando per Lady Gaga, Demi Lovato, Meghan Markle, Chiara Ferragni e persino Ghali.
Emanuele Ferrari, o come si fa chiamare lui sui social EmiLife, è un ragazzo ventenne, novarese che studia economia aziendale, che da qualche tempo è ormai diventato molto famoso su Instagram. Grazie alle sue foto virali ha raggiunto oltre 726mila follower, e ogni suo post ottiene una pioggia di like e commenti. Le sue imitazioni sono apprezzate da chiunque, famose soprattutto grazie all’ironia, mai scontata e mai eccessiva, con la quale prende di mira numerose star del mondo dello spettacolo: da Madonna a Rihanna, passando per Lady Gaga, Demi Lovato, Meghan Markle, Chiara Ferragni e persino Ghali.
“In rete l’ironia è virale“. Così ha dichiarato Emanuele Ferrari a Bored Panda, il sito americano che lo ha intervistato. Il ragazzo infatti nel giro di 4 anni è riuscito ad ottenere un grande successo su Instagram grazie alle sue re-interpretazioni casalinghe delle foto dei vip internazionali. Lo scopo principale è quello strappare un sorriso e fare del sano sarcasmo utilizzando i volti noti sui social.
In una intervista EmiLife, o Emanuele che dir si voglia ha dichiarati: “Bisogna essere creativi, originali. Nel 2016 avevo pensato di smettere perché iniziavo a sentirlo come un obbligo. Poi ho incontrato una persona a Milano che mi ha riconosciuto per le parodie. Così ho capito che mi mancava e volevo riprendere, puntando forte sugli outfit delle celebrità. Il segreto? Più il vip è famoso, meglio è. Seguo quindi gli eventi mondani più attesi […] sperando di non essere mai banale“. La sua imitazione migliore è quella che dedica a Chiara Ferragni: “Prima, per lei, ero un fantasma. Ora mi considera, gli appelli hanno funzionato”, diversamente è andata invece con la cantante Nicki Minaj, che non ha preso molto bene l’ironia del ventenne che è stato bloccato sui social.
