La Maison Gattinoni ha vestito la Madonna del Carmine. Quando la moda si fa preghiera

   Guillermo Mariotto, direttore creativo della Maison Gattinoni dal 1993, è sempre stato devoto alla Vergine Maria: uomo dalla fede profonda, dai primi anni di vita ha considerato la Santa Madre simbolo di protezione. Per questo ha voluto fare un umile omaggio alla Madonna del Carmine custodita nella Chiesa di Sant’Agata a Roma: donarle una veste, frutto del suo ingegno e di tutta la maestria di chi lavora quotidianamente con lui. Un gesto non nuovo per il designer eclettico, che già nel 2007 aveva donato a Papa Benedetto XVI paramenti sacri di sua creazione.

Ha atteso i festeggiamenti solenni in onore della Santa Vergine il couturier di casa Gattinoni Guillermo Mariotto per donare al simbolo della purezza e dell’amore per eccellenza, rappresentato in questo caso dalla cinquecentesca statua in legno di cedro del Libano che si trova nella Chiesa di Sant’Agata, a Largo San Giovanni de Matha, a Roma, le nuove vesti. Sabato 21 luglio quindi, questo monumento alla Madre di tutte le Madri si è coperto di  candido e solenne abito in crepe cady di seta, ricco di dettagli e ricami con simbologie mariane realizzati a filo in due nuance color oro. Una creazione dominata dal ritmo serrato dei panneggi che racchiude un’alternanza di pieghe, evocative di architetture celestiali.

Ci sono volute circa duemila ore di lavoro per trasformare in realtà questi virtuosismi sartoriali che sono poi il tratto distintivo dell’alta moda italiana, della tradizione artigianale, dell’eccellenza tipicamente Made in Italy. La bordatura di colore rosso della veste è  stata interamente ricamata con cristalli. Il rosso è stato inteso come simbolo delle atroci violenze subite dalle donne. Il collo è stato adornato da ricami e da infinite minutissime pieghe cucite a mano una per una.

Il mantello della Vergine, realizzato in velluto di seta rosso carminio, è stato quasi ricoperto da migliaia di micro cristalli, fili di oro zecchino e dapka. Un tripudio di rose, di stelle, di soli, di lune, di piccole ruote e di passerotti. Elementi della simbologia mariana che hanno illuminano l’intera creazione sottolineandone l’aspetto mistico.

Sul capo della Madonna del Carmine  è stata poggiata una corona, simbolo di regalità e devozione, frutto del lavoro artigiano di Gianni De Benedittis, orafo salentino. Realizzata in argento, con incisioni raffiguranti il giglio araldico stilizzato, è emblema di castità e purezza per la simbologia mariana. Rubini cabochon sono stati incastonati nelle tessere che compongono la preziosa corona, rifinita da un bordo in argento martellato.

Sulla cinta della veste, con abile maestria, è stata impressa una scritta come fosse un un grido di dolore: “Homines dolent violentia adversus mulieres”, ovvero “Gli uomini sono addolorati dalla violenza contro le donne”. Una frase che ricorda ancora una volta quante donne vengano uccise ogni giorno da estranei ma soprattutto da persone che dicono di amarle.  Una scomparsa, la loro, che non provoca solo grande dolore ai loro cari ma anche a quella parte sana della società che riconosce nella violenza contro le donne uno dei peggiori crimini.

La meravigliosa veste realizzata dalla Maison Gattinoni per la Madonna del Carmine è il contributo della moda per fermare queste violenze. E’ anche un atto d’amore, per la Vergine dei Cieli, di chi lavora con passione quotidianamente.  In questo caso le sapienti mani delle sarte, che poi sono il vero strumento del lavoro artigianale, hanno creato un’opera che è diventata preghiera. 

Photo Credits: Gattinoni Press Office, Il tempo, Maestro Sirolesi

 

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