E’ stata inaugurata nella location d’eccezione degli appartamenti storici del settecento della Reggia di Caserta Genius Loci, prima mostra di un progetto artistico la cui esposizione è stata presentata da Vincenzo Mazzarella, responsabile degli eventi e della comunicazione della Reggia, Gianluca Marziani, curatore del progetto artistico e dal duo TTOZOI composto dagli artisti Stefano Forgione e Giuseppe Rossi. Genius Loci potrà essere visitata gratuitamente fino al 20 agosto.
Nata dall’idea di realizzare opere d’arte direttamente nei luoghi storici prescelti, Genius Loci si avvale della tecnica tutta naturale della proliferazione delle muffe sulla juta con successivi interventi pittorici da parte degli artisti. Forgione e Rossi, ovvero il duo TTOZOI, hanno creato delle opere “in situ”, allestendo, all’interno di teche sigillate, tele di juta dove la natura per quaranta giorni ha fatto il suo corso. La tela di quel particolare tessuto infatti cattura “l’humus”, ovvero l’anima del luogo che la ospita, permettendo di trasferirvi la memoria del palazzo, della stanza, del “contenitore culturale” in cui si trova grazie a due fattori: il “condizionamento emotivo” e il “condizionamento ambientale”.
I due artisti poi hanno utilizzato materie organiche come acqua, pigmenti naturali e farine varie per favorire la naturale proliferazione delle muffe che hanno dato luogo a manifestazioni sempre diverse. Le spore hanno infatti interferito con l’opera in maniera caotica. Fino a quando Forgione e Rossi non hanno deciso di “interrompere” questo processo naturale rifinendo e ultimando le tele: da questo momento, il “quadro” ha smesso di subire trasfromazioni, almeno per mano della natura.
Per Gianluca Marziani il risultato di questa tecnica artistica, che ha permesso alle muffe naturali di agire nei giorni di sospensione delle tele di juta lungo gli spazi sotterranei dell’edificio, è stata una forma immaginata e misteriosa, viva e pulsante. Una forma inizialmente possibile ma mai realmente prevedibile. Genius Loci infatti appartiene di fatto alla biologia del luogo, alle condizioni, e quindi alle alterazioni a opera della natura, a cui sono esposte le tele in quel sito specifico.
Il fatto che TTOZOI decidano quando fermare il processo viene considerato un “istante di chiusura”: da quel momento le muffe sono bloccate, l’opera non è più “in itinere” ma diventa definitiva. Le tele che si sono “formate” all’interno della Reggia di Caserta evocano paesaggi nebulosi, montagne tra cieli che brillano, mari con variabili infinite di blu, paesaggi notturni visti dal cielo.
Capolavori naturali, frutto di un’idea, di tempo, spazio, cultura e materie organiche, da ammirare fino al 20 agosto negli orari museali regolari della Reggia, sito Unesco dal 1997.
Photo Credits: Genius Loci Press Office, Cristina Attinà,
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