Ancora successo, a Castel Romano Designer Outlet, per gli incontri intitolati “La valigia di..” dedicati agli amanti del cinema, del teatro, della musica: momenti di grande cultura che coniugano il piacere di ritrovarsi in un luogo gradevole e glam con quello di scoprire storie inedite dei grandi protagonisti dello spettacolo italiano. L’ultimo ha visto protagonista, intervistato dalla “pungente” giornalista di Panorama Antonella Piperno, Luca Barbareschi.
Quarant’anni di carriera rinchiusi dentro una valigia: Luca Barbareschi, direttore artistico del Teatro Eliseo di Roma, ha accettato la richiesta di Antonella Piperno, caposervizio spettacoli di Panorama, di aprirla davanti agli spettatori della rassegna intitolata “La Valigia di…” a Castel Romano Designer Outlet, alle porte di Roma.
Un bagaglio “pesante”, fatto di esperienze difficili ma anche esaltanti. Barbareschi ha svelato al pubblico il suo privato, raccontando delle tante valigie che hanno popolato la sua itinerante carriera di attore ma anche la sua vita: come la prima, quella con cui, ancora piccolino, voleva scappare di casa. “Ero un bebè. Ci avevo messo dentro il ciuccio, e i biscotti Plasmon”. L’indispensabile.
Oggi nel suo bagaglio non possono mancare i suoi abiti di sempre, “uguali da vent’anni”, come ha dichiarato lui stesso. “Vado nei negozi e in 5 minuti compro tutto in serie”. Come le camicie bianche griffate Brooks Brothers, che non si stirano, i pantaloni blu chino con le pinces, il maglione blu girocollo che ormai è diventato il suo segno distintivo, il parka di Woolrich per quando fa freddo. E poi le scarpe: un paio stile inglese di Moreschi e un paio di comodissime Converse.
Tutte cose utili ma non quanto la sua chitarra. “E’ il mio momento di felicità quotidiana, la porto ovunque”. Così come i libri, tra cui “Lo spettatore addormentato” di Ennio Flaiano. Per lui leggere è fondamentale come andare a teatro. Basta “diventare stupidi sui social, non ci meritiamo tanto appiattimento”.
Nella valigia di Luca Barbareschi c’è spazio anche per l’amore: quello per la sua Elena, la donna che l’ha reso padre di Maddalena e Francesco Saverio. A lei l’attore scrive tutte le sere da anni, un rito che considera fondamentale “All’inizio facevo fatica, adesso non potrei farne a meno”.
Dopo aver parlato di progetti futuri, di attori, di autori, ecco il colpo di teatro: dal suo bagaglio ha tirato fuori il leggendario naso di Cyrano de Bergerac, il suo prossimo spettacolo in scena dal 30 ottobre al teatro Eliseo diretto da Nicoletta Robello Bracciforti. Dopo averlo indossato, si è calato nei panni dell’estroso scrittore francese del seicento a lui tanto caro: “Cyrano è il simbolo della battaglia contro l’ipocrisia”, ha dichiarato in maniera appassionata.
Inevitabile l’applauso del pubblico, incantato dalla forza emanata non solo dal personaggio di Cirano ma dallo stesso Barbareschi, che a Castel Romano Designer Outlet ha aperto non solo la valigia ma la parte più profonda della sua anima.
Per tutti gli intervenuti da parte del Centro McArthurGlen, ci sarà uno sconto del 25% sull’acquisto dei biglietti del suo spettacolo al teatro Eliseo, perché “Il teatro è terapeutico”, ha concluso Barbareschi, “Ed è il mestiere più bello del mondo”.
Photo Credits: Barbara Ruiz Comunicazione