Milano Fashion Week: presentazione Lor Rive ed evento Fashion Film Festival [FOTO]

VelvetMag ha preso parte alla presentazione della collezione 2019 di Lor Rive, brand Made in Italy, della stilista Lorena Rivero, marchio esclusivo di lingerie e cocktail couture. La collezione è ispirata alla sensualità della donna, il fulcro principale infatti è il bustino, presente nella maggior parte degli abiti da cocktail. Altro must have della collezione è il body tattoo raffigurante i quattro elementi: acqua, fuoco, terra e aria. Per il beach wear la parola chiave è la sensualità e l’estrema femminilità, tessuto laminato per i bikini e leggerezza dei copri costumi. La location è stata allestita incentrando tutto sulla natura, preponderante il colore lilla dell’ ametista, pietra preziosa amata dalla stilista. Lor Rive è il brand adatto a tutte le donne che si vogliono sentire sempre belle e sensuali.

VelvetMag ha preso parte alla 5a edizione del Fashion Film Festival in cui è stato presentato il documentario RiverBlue, che denuncia l’importantissimo problema che la moda sta creando da molti anni, l’inquinamento del pianeta. In Bangladesh ed in Cina le aziende che producono abbigliamento, per il fast fashion, hanno distrutto il territorio e stano ammazzando la propria gente a causa dell’inquinamento delle acque. Le imprese operano in contesti disumani, utilizzando dei prodotti chimici dannosi per la salute e per l’ambiente, gli operai non usano protezioni e vengono sfruttati. Il fiume Gange è oramai diventato il più inquinato del pianeta. Immagini molto forti che ci dovrebbero far riflettere, obiettivo infatti del documentario è quello di sensibilizzare i consumatori ad acquistare capi non dannosi per la propria salute e per il nostro pianeta. Come testimonianza di azienda circolare e che rispetta l’ambiente è intervenuto Luigi Caccia, presidente di Italdenim, che si occupa della produzione di jeans utilizzando prodotti naturali che non inquinano. Il consiglio che VelvetMag vuole dare ai propri lettori è quello di spendere due ore della propria giornata per visionare questo documentario e rifletterci su.

Gestione cookie