Victoria’s Secret: arrivano le scuse ufficiali del direttore marketing Ed Razek

C’era una volta il sogno di una sfilata perfetta. Dello show spettacolare avuto luogo a New York qualche giorno fa oggi, invece, si ricordano soprattutto le polemiche scaturite dalle dichiarazioni del direttore del marketing Ed Razek circa la decisione di non includere modelle trans e plus-size. Ancora se ne parla, certo, ma con l’amaro in bocca. Ad addolcire il clima però sono giunte le scuse ufficiali del direttore marketing del famossissimo brand, che ha affidato a Twitter il compito di divulgare il suo pentimento.

Qualche giorno fa gli angeli di Victoria’s Secret sono stati protagonisti di una delle sfilate più attese dell’anno e hanno incantato il mondo dall’Hotel Plaza di New York, dove il brand sfilò per la prima volta già nel 1995. Ma mentre le sorelle HadidLais Ribeiro, Stella Maxwell, Leomie Anderson, Cindy Bruna, Behati Prinsloo e le altre calcavano la magica passerella della scenografica sfilata, poco lontano dai luccichii della sexy lingerie Ed Razek, il direttore marketing del marchio, stava rilasciando a Vogue un’intervista che ha creato non poco scalpore, soprattutto oltreoceano.

L’intervista incriminata

Al cronista di Vogue, infatti, veniva spiegato da Razek che gli spettacoli annuali di Victoria’s Secret sono una “fantasia” e dunque quella di non includere modelle trans e plus-size era stata una scelta consapevole. Parole molto dure, considerando che sono state pronunciate da colui che da quindici anni si occupa della selezione delle ragazze per la passerella. Grazie a Razek, eletto da Forbes nel 2007 uno degli uomini più influenti nel campo della moda, oggi ci sono familiari nomi e volti di icone indimenticabili come Tyra Banks, Heidi Klum, Daniela Pestova e tante altre.

A proposito della evidente perfezione delle modelle di Victoria’s Secret da lui selezionate, Razek poi aveva sottolineato: “nel 1999/2000 dopo che lo show è andato avanti per qualche anno nessun designer che lo ha visto voleva ingaggiare le ragazze. Erano troppo grasse: questo era il mantra della moda all’epoca. Probabilmente lo ricorderete” ha aggiunto Razek “a quel tempo ci dicevano ‘sono troppo in carne per noi, non potremmo in nessun modo farle sfilare per noi’” per concludere  “poi ci sono stati dei progressi e ciò che è accaduto è che le ragazze hanno cominciato ad essere sempre più in forma. Non abbiamo detto loro di farlo: loro sono in costante competizione, lavorano sodo… non dovrebbero scusarsi per questo”.

Le taglie degli Angeli

La posizione del brand, dunque, sull’argomento “taglia zero” era stata chiarita con ulteriori precisazioni da parte di Razek: “Noi teniamo conto di un mondo in cui il mercato cambia costantemente. Abbiamo preso in considerazione l’idea di far sfilare una modella modella plus-size, ci abbiamo pensato. Noi abbiamo inventato le sfilate di modelle plus-size con il nostro brand ‘gemello’ Lane Bryant. Lane Bryant ancora produce lingerie plus-size ma ha un target specifico, come chiunque altro. Noi ci riferiamo a un mercato specifico, non a tutto il mondo”.

Di quello che invece il direttore del marketing si è pubblicamente scusato attraverso Twitter è stato la controversa dichiarazione sulle modelle trans. Razek ha detto: “Non penso che dovremmo avere dei transessuali nello show. Perché lo show è una messa in scena di fantasia. Sono 42 minuti di intrattenimento speciale. È unico al mondo e qualsiasi nostro competitor farebbe a scambio con noi con in un minuto”. La rivolta non solo della comunità LGBTQ+ ma di tutto il web non ha tardato ad esplodere.

Twitter e le scuse ufficiali

Per provare a placare gli animi e, come insinuano i malpensanti, provare a salvare le vendite dal drastico calo temuto dalla casa madre, Razek ha poi twittato un messaggio di scuse ufficiali.  Qui ha riconosciuto che “Il mio discorso riguardo all’inclusione di modelle transgender negli show di Victoria’s Secret è venuto fuori un po’ troppo intenso”. Poi ha aggiunto “Chiedo scusa. Tanto per essere chiari noi vorremmo modelle transgender nello show. Si sono presentate ai casting modelle transgender”. Ed, infine, ” Come altre non ce l’hanno fatta. Ma non è stato un problema di ‘genere’. Rispetto e ammiro il loro percorso per diventare ciò che realmente sono”.

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