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Rifle, il brand italiano dichiara il fallimento: svendita di jeans e felpe

Rifle, il brand conosciuto soprattutto per la produzione di jeans, ha dichiarato il fallimento. Dopo circa 62 anni d’attività, il brand italiano fondato dai fratelli Giulio e Fiorenzo Fratini ha dovuto chiudere i battenti. L’annuncio del fallimento era già arrivato lo scorso ottobre.

Saranno circa 70 mila i prodotti soggetti ad una supersvendita: jeans, felpe, t-shirt, camicie, tutti scontatissimi e acquistabili a soli 2 o 3 euro. Prodotti di ottima qualità ad un prezzo irrisorio. La storica azienda di Barberini di Mugello ha dovuto dichiarare il fallimento e l’Insveg ha trovato un modo per smaltire i prodotti invenduti: si organizzerà un outlet temporaneo che recupererà capi nuovi o invenduti da tredici punti vendita di Rifle.

Rifle e l’outlet temporaneo: mega svendita

Come riporta La Nazione, l’evento di supersvendita potrebbe essere organizzato a marzo (Covid e curva epidemica permettendo). Non è stata fissata ancora una data proprio perché la situazione sanitaria è da monitorare. Sicuramente l’evento dovrà tenere conto delle norme anti-contagio per evitare assembramenti.

In vendita a pochi euro si troveranno non soltanto i jeans, punta di diamante di questo brand, ma anche felpe, cappotti, maglioni e t-shirt, ma anche camicie e scarpe. In attesa del grande evento, sono già partite delle aste online rivolte a grossisti e negozianti (e i prodotti provengono dai tredici negozi del brand sparsi in tutta Italia).

Rifle seguirà tre tappe per smaltire i prodotti invenduti. La più importante riguarda l’outlet temporaneo organizzato a data da destinarsi presso la sede di Barberino di Mugello. Poi si punta alle aste online (dedicate a negozianti e grossisti) e poi ad un’asta finale per smaltire tutti gli invenduti. La crisi era arrivata già da anni in casa Rifle, e, nonostante i grandi investimenti, l’azienda made in Italy è stata costretta a dichiarare il fallimento.