Interviste

Giada De Blanck intervista: l’addio alla tv, il rapporto con mamma Patrizia. “L’Isola dei Famosi? Oggi è gossip…”

Giada De Blanck è nota al grande pubblico italiano per la sua partecipazione a diversi programmi televisivi, e per la sua attività di modella che le ha permesso di farsi strada nel mondo dello spettacolo.

E’ poi apparsa nella prima edizione del survival game L’Isola dei Famosi, e si è fatta sempre più apprezzare da migliaia di telespettatori in tutta Italia. Con alle spalle una carriera colma di soddisfazioni personali e lavorative, la De Blanck è oggi Pr manager della società di pallavolo Giò Volley e si è fatta conoscere anche nel panorama manageriale italiano. Velvet Style l’ha incontrata e le ha chiesto di raccontarci la sua storia colma di passione e significato. Una vita piena, la sua, che le permette giorno dopo giorno di mettere in risalto una delle sue più grandi risorse: l’umiltà, ma anche la dolcezza e il suo essere una donna piena di valori.

Il tuo percorso nel mondo dello spettacolo è iniziato con il debutto nella moda, che ti ha dato la possibilità di arrivare alla Finalissima di Miss Italia. Cosa è cambiato da allora e quanto si è evoluta la tua personalità da quel momento?

Sono stata molto fortunata. Fui scelta all’età di sedici anni come “mascotte e musa” di Renato Balestra, che mi disse: “Ti voglio in passerella. Sei bella, eclettica e in te vedo del potenziale“. Da lì partì tutto: quando iniziai a sfilare, ero molto timida e non c’era invidia tra colleghe come invece accade oggi: al contrario, ci si aiutava spesso. Avevo solo 16 anni quando iniziai a fare le prime sfilate che mi portarono poi a diventare testimonial di alcuni brand e di stilisti importanti. Nel 2003, ho anche partecipato alla sfilata ‘Donna sotto le Stelle’“.

“Essendo una persona molto eclettica mi piaceva sfilare perché potevo cambiare continuamente abiti. La moda mi ha dato tantissimo, e mi ha portato da giovanissima ad essere scelta da una giuria di fotografi ed ad essere eletta Miss 2000 di Miss Italia. Venni poi selezionata per partecipare al programma Chiambretti C’è nella tavola di nobili a “Casa Balestra” e Piero Chiambretti fece di tutto per farmi restare nello show: disse che ero una ragazza diversa, pulita e che dovevo assolutamente continuare questo percorso. Chiambretti ha infatti questa particolarità e questo talento di scoprire personaggi; riesce a vedere quello che c’è di buono e particolare nelle persone. Con lui ho partecipato a ben 80 puntate, e dopo quella esperienza mi chiamò Simona Ventura per chiedermi se avessi voluto partecipare a L’Isola dei Famosi. Dissi di si.

Ricordiamo infatti tutti la tua partecipazione a L’Isola nel 2003, dopo la quale ti sei allontanata dal mondo televisivo e hai iniziato una nuova carriera. Ti manca la tv? Qual è il ricordo più bello che hai di quegli anni?

Quando partecipai a L’Isola dei Famosi ero giovanissima, e mi presero proprio perché ero piccola e minuta: Simona mi chiamava infatti “Barbie“. In realtà non sapevano che, alle mie spalle, c’era già un percorso sportivo non indifferente: stupii infatti tutti quando iniziai a vincere le prove del leader e nessuno riusciva a buttarmi fuori. Fu una bella esperienza che mi portò anche in finale; all’epoca c’era però una versione diversa de L’Isola: era più un gioco di sopravvivenza spinta, e non era affatto il programma che è diventato oggi. Adesso si tratta principalmente di un reality e di gossip, ma all’inizio non era affatto così.

Giada de Blanck si racconta (foto instagram) velvetstyle.it

Questa esperienza mi ha insegnato molto umanamente parlando: quando sei lì ti rendi conto di essere davvero fortunata nell’avere ogni singola cosa nella vita, cose che spesso si danno per scontate e anche farsi una doccia calda la mattina diventa qualcosa di prezioso. Se mi manca la tv? Direi che negli anni sono tornata nel piccolo schermo saltuariamente e soprattutto per dare messaggi positivi agli altri. Non accetto mai tutti i programmi che mi propongono, ma seleziono io quelli che penso siano più affini alla mia personalità. Ad esempio, sto ricevendo da tempo proposte dal Grande Fratello Vip ma al momento non me la sento di parteciparvi e stare lontana da casa per sei mesi poiché dedico molto tempo al mio cagnolino che è in terapia cardiaca mattina e sera.

Giada De Blanck: “Bisogna dare esempi positivi e di valore”

La sua salute dipende da me e non lo lascerei mai tutto questo tempo da solo; sono molto legata a lui. Amo intanto dare esempi a chi mi segue su Instagram, insegnando innanzitutto ad amarsi e ad ignorare quello che gli altri dicono. Bisogna coltivare il proprio essere e dare esempi positivi e di valore: so di essere una bella persona dentro. Il fuori mi ha sicuramente aiutato negli anni, ma non bisogna eccedere e diventare tutte uguali come fanno tante donne dello spettacolo oggi. Io non sono una persona “acchiappalike”, ma preferisco mostrare quella che sono realmente nelle mie tante sfaccettature.

Parlando appunto dei social, tu sei molto attiva sul web e proprio lì i Vip sono spesso vittime di violenze verbali, bodyshaming, cristiche spietate. A te è mai capitato?

Io penso che capiti un po’ a tutti, e credo anche che chi ha una vita serena o appagata non andrebbe mai a giudicare il prossimo. Noi non siamo nessuno per dare un giudizio a qualcuno, e una persona felice non ha il tempo di pensare alle vite degli altri. La situazione è oggi un po’ uscita fuori di mano; internet è infatti diventato lo “sfogatoio degli frustrati”, e non è una cosa che fanno solo con me ma con tutti. C’è questa frase di Umberto Eco che mi piace moltissimo: “Ci vuole sempre qualcuno da criticare per sentirsi giustificati nella propria miseria”.

È un po’ questo il mio pensiero: bisogna essere miseri nello spirito per poter giudicare le vite degli altri. Questa è inoltre una cosa che all’estero non ho mai visto: in Italia c’è un’invidia distruttiva e non costruttiva, cercano di massacrarti e si arrivano ad avere anche delle minacce di morte. Dovrebbero per questo porre un limite, dato che sta diventando un po’ troppo. Non capisco tutta questa cattiveria: bisogna impiegare il tempo per lasciare cose buone e preziose, e non perdere neanche un secondo con la cattiveria che logora nel veleno le persone. Il tempo va utilizzato per far del bene. Io ho perso mio padre all’età di 16 anni e so cosa vuol dire perdere le persone importanti.

Giada de Blanck si racconta (foto instagram) velvetstyle.it

Sono anche stata vittima di stalking e ho sempre cercato di portare in tv l’importanza della denuncia; c’è bisogno che lo Stato intervenga per aiutare in primis le persone che hanno questo problema e dare aiuti psicologici ai carnefici e alle vittime. Non mi sono fatta impaurire, ho denunciato e quando sono andata in tv ho parlato dell’esempio famigliare, ma anche di questi eventi personali che avrebbero potuto lanciare un messaggio alle persone a casa.

È importante dare buon esempio di educazione e valori anche in Tv. Sento di essere una ragazza di altri tempi, educata e garbata; con la perdita di papà e con delle esperienze dolorose ho imparato a dare più valore alla vita, alle persone, a tutto quello che abbiamo: solo quando ti accadono certe cose ti rendi conto di quanto siamo fortunati, e di quanto dobbiamo ringraziare ogni giorno le piccole cose che abbiamo ed esserne grati.

Oggi sei inoltre sempre più attiva nell’ambito sportivo e sei stata nominata manager della squadra di Pallavolo di Aprilia Gio Volley. Cosa rappresenta per te questo ruolo?

Finora ti ho parlato delle mie passioni e di quella che sono ma, nella mia vita reale, c’è il lavoro che mi sono scelta e che mi rispecchia in pieno. Sono infatti diventata dirigente e sono Pr manager della società Gió Volley, e per me è un merito grandissimo. Ho avuto grandi soddisfazioni che mi hanno permesso di dimostrare a tutti quello che so fare. Sono fiera di essere una donna tesserata CONI, dirigente e atleta: tutto nasce quindi dalla mia passione per lo sport, che mi ha accompagna sin dalla mia infanzia. Lo sport aiuta infatti molto a riempire il mondo di cose belle e valori e ad allontanarsi dall’odio che spesso è presente nella società.

Com’è il tuo rapporto oggi con tua mamma? Pensi che in qualche modo ti abbia privilegiata o svantaggiata, oppure non ha minimamente influito sulla tua carriera televisiva?

Dalla morte di mio padre, sono diventata forte e indipendente: ho avuto una mamma pazzesca con cui ho un rapporto unico e meraviglioso. Siamo due amiche, due complici, ci amiamo tantissimo ad oggi sono diventata molto protettiva nei suoi riguardi. Le ho salvato la vita tre volte e per me è il mio tutto: insieme ai miei cagnolini, è la mia vita e l’unica persona al mondo della famiglia che ho, anche se abbiamo due personalità e caratteri diversi. Io sono sicuramente fortunata a provenire da un certo tipo di storia familiare, e per questo ringrazio sempre la mia famiglia che ha letteralmente fatto la storia. Questo mi lusinga parecchio.

Giada e Patrizia De Blanck nel 2006 (foto ansa) velvetstyle.it

Nonostante ciò, ho sempre voluto dimostrare la mia personalità al di là della mia famiglia: io e mia madre siamo in realtà a un livello paritario, dato che io ho iniziato con lei ad apparire in tv e siamo cresciute insieme professionalmente parlando. Avendo due personalità diverse, ci siamo completate: lei ha delle cose, io delle altre. Nel mio lavoro sono Giada, e questo mi ha insegnato a restare umile, a migliorarmi sempre, a ritenermi fortunata di quello che ho. Sono molto semplice, non mi piace ostentare; per me l’importante è l’essenza.

Cosa ti riserva il futuro? Potresti tornare in tv per qualche nuovo progetto?

Per tornare in tv dovrei trovare qualcosa di compatibile con la mia vita e con le mie responsabilità. Non escludo che questo possa capitare. Scelgo infatti sempre progetti che facciano uscire bene la mia persona, e non voglio affatto buttarmi in programmi che mi facciano solamente apparire. Ho un ruolo manageriale che devo preservare e devo stare il più attenta possibile alla mia immagine e a quello che faccio.

Vorrei sempre tenere l’immagine pulita e cercare di trasmettere alla gente messaggi positivi, valori, la semplicità, l’umiltà, l’essere buoni sempre e comunque. Il mondo ha bisogno di amore in tutte le sue forme e di persone buone- Credo che siano questi i valori di cui abbiamo più bisogno in questo periodo, e sono felice di poter trasmettere tutti questi principi mediante la televisione e i social.

Stefania Meneghella

Giornalista pubblicista e scrittrice, la scrittura le appartiene da sempre e continua incessantemente a nutrirsi di tutto ciò che è parola. Dopo una serie di premi e riconoscimenti, ha pubblicato tre romanzi: “Silenzi Messaggeri” (2016), “La linea gialla” (2018) e “Magnete” (2020). Collabora con varie redazioni giornalistiche ed è responsabile di Kosmo Magazine, magazine di cultura e spettacolo, in cui realizza interviste a personaggi del mondo dello spettacolo nazionali e internazionali. Nel 2021, diventa un’autrice dell’Agenzia Letteraria Brassotti Agency.

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Stefania Meneghella

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