Catania è la più grande città della costa orientale. Ma quali sono le spiagge più belle di zona? Alla scoperta del mare etneo (e non solo).
Giovane, ricca, dinamica. Per questa ragione per anni è stata definita la Milano del Sud. Oggi, con ogni probabilità, si tratta di un appellativo troppo generoso: se Milano ha continuato e continua la propria espansione, Catania sembra essersi bloccata, vittima di se stessa, vittima della propria fisiologica abulia.
Ma non siamo qui per fare un trattatello su Catania e sulla catanesità. Non lo faremo qui, non lo faremo adesso. Vogliamo parlare di quello che la città etnea ha da offrire, perché ha tanto da offrire sotto tanti punti di vista, nonostante tutto.
Catania e tutto ciò che ha offrire, anche in tavola
Riuscendo a chiudere un occhio (o ancor meglio entrambi) sulle condizioni in cui viene tenuta, Catania rimane comunque una città che ha molto da offrire, sotto molti punti di vista. In primo luogo, ha tanto da offrire dal punto di vista alimentare, con il suo street food per cui è nota anche al di fuori dei confini cittadini: quante realtà in giro per l’Italia vendono rosticceria wannabe etnea?
Chi si trovasse a passare per Catania, quindi, deve (non può, deve) provare la tavola calda, magari in uno dei bar più noti della città. Quelli più noti sono probabilmente Savia e Spinella, siti in via Etnea davanti alla Villa Bellini (uno dei pochissimi polmoni verdi della città, e questo è un grande minus), ma possiamo assicurarvi che in quasi qualsiasi bar potrete trovare pezzi di tavola calda imperdibili.
Per entrare nello specifico, i pezzi di tavola calda da provare assolutamente sono le pizzette (con un’oliva su, magari), le cartocciate (piccoli calzoni fatti con la pasta del pane e con al proprio interno farciture di vario tipo), le cipolline (pasta sfoglia con all’interno salsa di pomodoro, formaggio, prosciutto e cipolla, ça va sans dire) e infine il pezzo di tavola calda per eccellenza: l’arancino – rigorosamente con la o in terra etnea. A Palermo chiamatelo pure arancina, è legittimo, ma non provateci a Catania.
Tanti sono anche i dolci, con quelli a base di ricotta tra i più noti, e altre possibilità alimentari vengono offerte dalle tante braci che si trovano in giro per la città e arrostiscono costantemente carne (specialmente equina) e dalle piccole botteghe (anche un po’ hipstereggianti) che offrono ottimo pesce, ma approfondiremo questi aspetti magari in altra sede.
Vogliamo andare a parlare del mare etneo, ché come tutte le città siciliane (ad eccezione di Enna) anche Catania ha il suo mare (oltre alla sua montagna. La Montagna. Mamma Etna).
Il mare di Catania: ne vale davvero la pena?
Parlato brevemente del cibo, bypassato il tema movida (ché Catania è una città abbastanza viva, nelle nottate), arriviamo al tema cardine dell’articolo: com’è il mare a Catania? Ne vale la pena fare un bagno in terra etnea?
Innanzitutto, bisogna sapere che la Raggiante ha la fortuna di avere due tipi di costa: ha spiaggia e scogliera. La scogliera è la parte di costa che va dal centro di Catania verso nord, mentre la spiaggia è la parte di costa che va dal centro di Catania verso sud: sfortunatamente sia da una parte che dall’altra per accedere al mare il più delle volte si è costretti a pagare (ottenendo in cambio lettino e ombrellone, sia chiaro) ma dovendo scegliere tra la scogliera e la spiaggia, noi vi suggeriremmo la prima.
Perché la spiaggia è lunga ben 18 chilometri ed è anche molto pittoresca da vedere (dall’alto e passeggiandoci su) ma il mare è davvero poco gradevole: in tal senso basta dare un occhio alle review legate alla Playa (a volte lo si legge anche nelle versioni Plaia e Plaja) per capire che il mare non è tra i migliori al mondo, per usare un eufemismo. Piuttosto, se volete farvi un giro alla Playa, potete pensare di partecipare ad una delle tante serate organizzate dai lidi: ballando, bevendo drink e con una temperatura meno elevate non sentirete l’esigenza di bagnarvi e l’esperienza sarà positiva.
Ma perché il mare nella spiaggia etnea con il nome così iberico non è così invitante? Da buona Milano del sud, Catania è una città discretamente inquinata ed inquinato è anche il suo mare (soprattutto quello della Playa).
Il mare nei dintorni di Catania: due opzioni non mainstream
Allontanandoci da Catania, la situazione tende a migliorare, sebbene certe volte si rischia di trovare il mare inquinato anche lontani dal capoluogo.
Rimanendo nel catanese vi suggeriamo due luoghi non troppo mainstream (i più vi suggerirebbero magari Aci Trezza, per la bellezza dei suoi faraglioni): Aci Castello e Pozzillo.
Aci Castello è il primo comune che si incontra nella provincia di Catania andando verso nord, sorpassata la cosiddetta scogliera: il mare è generalmente più pulito di quello della scogliera ma soprattutto la cittadina può vantare la presenza del Castello di Aci che dà il nome alla cittadina e prestigio a tutta la zona. Fare un mare sotto un castello e poterlo ammirare è un’esperienza unica. Unico contro è che l’accesso al mare castellese non è tra i più semplici, ma siamo certi che non siete persone che si fanno facilmente intimorire se già vi trovate a Catania per la vostra vacanza.
Non di facile accesso anche il mare a Pozzillo, frazione del comune di Acireale, sulla riva del mare Ionio. Il suo nome deriva dal siciliano pizzidduk, che significa “piccola punta”, “piccolo capo sul mare”. Capirete da voi, quindi, che tipo di mare aspettarvi in questa cittadina abitata da appena 1300 abitanti ma famosa per essere stata usata come scenario di alcune scene filmiche e per la sorgente di acqua minerale leggermente alcalina che fu commercializzata dal 1926 agli anni zero (quando la attività fallì, come troppo spesso accade alle attività di zona).
E come l’acqua sgorga quasi frizzantina dalle fontane della cittadina, così il mare è quasi frizzantino, oltre ad offrire delle piccole piscine naturali – se avete la pazienza di cercarle.
Il mare a Catania e dintorni, le conclusioni (e due ultime opzioni tra messinese e siracusano)
Accingendoci a terminare, ché non vogliamo esagerare con un wall of text, tiriamo le somme: Catania è l’hub aeroportuale principale della Sicilia, motivo per il quale con ogni probabilità vi troverete ad atterrare a Catania per fare un giro in terra sicula. Vi suggeriamo caldamente di farvi un giro nella città, perché la città pur mal tenuta è bella e suggestiva (come un topo con i bermuda, vi diranno in città – chiedete loro il perché). Vi suggeriamo di passarci una o due serate, perché attività da fare se ne trovano e perché si mangia bene, molto bene. Dopo di che, per fare un bagno, allontanatevi dalla città il più possibile: troverete tutto quello che vi serve (ivi compreso ottimo mare) rimanendo nella east coast.
Troverete mare ottimo nel messinese e soprattutto nel siracusano, senza necessità di cambiare di costa. In tal senso, vi offriamo due ultime opzioni abbastanza di nicchia e non distanti da Catania, ché siamo qui per parlare del mare nei dintorni della città etnea:
nel messinese, potrete dare una chance a Roccalumera, cittadina che si trova a 65 km di distanza da Catania (54 minuti di tragitto con la macchina, inutile pensare di raggiungerla coi mezzi pubblici). Meno nota di Giardini Naxos, offre un mare più pulito sebbene generalmente leggermente più freddo. Inoltre – ed è sempre un bel vanto – ha dato i natali al Premio Nobel Salvatore Quasimodo, quindi Roccalumera vi offre l’opportunità di vivere i luoghi di un personaggio cardine della nostra letteratura.
Andando verso Siracusa (superando Siracusa, in realtà) vi suggeriamo l’area del Plemmirio (che è a circa un’ora di distanza da Catania). Meno noto (e anche meno agevole, in realtà) di Fontane Bianche, offre un mare pulito proprio per il fatto che è un’area marina protetta. Immergersi non sarà magari semplicissimo, ma l’esperienza marittima in sé sarà indimenticabile.