Il matrimonio è una cerimonia che prevede un preciso dress code con regole molto rigide che riguardano in modo particolare i colori.
Le nozze sono una lunga e radicata tradizione che ogni cultura ha diversificato nel tempo, quello che vale per gli occidentali quindi non vale anche per gli altri. Ognuno ha “creato” la sua idea di matrimonio con limiti e dettagli che attingono alle credenze popolari, alla religione, alla tradizione locale.
Basti pensare che solo lungo lo stivale ci sono differenze tra Nord e Sud del Paese e che il discorso si amplia ancora di più se pensiamo ai matrimoni all’interno dei vari Stati europei e nel mondo.
Dress code da matrimonio: i colori
Una questione fondamentale che non è mai cambiata è quella legata ai colori che si possono indossare a un matrimonio. La direzione sembra molto chiara e ci sono delle regole precise da cui attingere. La prima e forse più famosa di tutti è che il bianco non lo può indossare nessuno se non la sposa.
Questo però è un dettaglio da chiarire per non cadere in errore. Non solo non si può indossare il bianco ma anche qualunque colore che possa essere confuso con esso. Ovviamente le tinte neutre come i colori pastello sono molto gettonati durante l’estate e la primavera, occhio però a non eccedere. Niente avorio, crema, beige e nude. Sono tutte tonalità che si confondono facilmente e quindi va bene la questione colori chiari ma meglio puntare a un azzurrino o un rosa tenue. Nelle foto si rischia infatti di apparire vestite di bianco, cosa che non farebbe piacere a nessuno. Lo sposo talvolta può scegliere di vestire di bianco in particolari condizioni e comunque con il benestare della sua compagna.
Altri colori da non usare al matrimonio sono le tonalità scintillanti come oro e argento. Anche se in questo caso è la moda a dettare questa indicazione più che la tradizione. I colori argentati sono molto vistosi quindi se vengono indossati rischiano di attirare l’attenzione, ponendo poca enfasi sulla sposa. Un altro colore da bandire assolutamente è il nero. Anche se oggi c’è più morbidezza verso questa tinta perché di base si tratta di un colore largamente utilizzato, bisogna pur chiarire che secondo la tradizione è da non usare mai a un matrimonio. Da sempre infatti il nero è il colore del lutto, in passato le donne che perdevano una persona importante usavano vestire di nero a lungo quindi è anche di cattivo auspicio verso il partner.
Niente rosso o viola, queste tonalità molto accese, per motivi diversi, non rientrano nel dress code da matrimonio. Il rosso infatti è un colore molto appariscente, aggressivo e sexy e quindi non va bene al matrimonio. Il viola invece viene considerato un colore di sfortuna, questa è una concezione radicata negli anni e legata alla religione. Il viola simboleggia infatti la morte, durante la cerimonia funebre o prima del periodo pasquale il prete indossa il viola proprio in questo segno, quindi richiamarlo con un abito non è una cosa buona. Si può scegliere semplicemente il lilla o il glicine come alternativa.
Anche se gli invitati non sono dello stesso parere e ritengono queste convenzioni parzialmente inutili possono scegliere comunque di attenersi alla regola nel rispetto degli sposi che potrebbero invece tenere al dress code.
Dress code: come vestirsi al matrimonio
Quando si riceve un invito alle nozze c’è sempre il fatidico problema: cosa indossare? La prima regola è la stagionalità, per orientarvi su quello che potrete o non potrete mettere vale la pena infatti capire quando si terranno le nozze, in che periodo dell’anno. I matrimoni estivi sicuramente si baseranno su un look più fresco, per le donne con abiti lunghi o corti ma comunque scollati e per gli uomini completi di lino e cotone, sempre con la giacca ma anche senza cravatta.
La stagionalità è indicativa anche per quanto riguarda il tessuto da utilizzare e ovviamente i colori. In primavera ed estate via libera a tinte chiare, che richiamano il sole, la fioritura, quindi ben vengano i colori pastello, le stampe fiorate e gli abiti molto colorati. Per l’inverno invece saranno da preferire dei colori più scuri e comunque meno vivaci.
Un fattore determinante è dato dalla location delle nozze, un matrimonio in spiaggia o in un elegante castello non richiedono lo stesso dress code. Per questo motivo si può fare una rapida ricerca per vedere dove si trova la location indicata sull’invito e capire come vestirsi. Sicuramente non si sbaglia mai, va capito infatti se il ricevimento si tiene in un luogo aperto, nella natura, se in uno spazio molto chic ed elegante. Un elemento importante è anche l’orario perché per le nozze dopo le 18 sicuramente è richiesto un abito, sia per lui che per lei, molto più elegante. Abiti corti e colorati vanno bene per i matrimoni che si svolgono di mattina, per le nozze serali invece sono da prediligere quelli più scuri, lunghi ed eleganti.
Da non dimenticare le indicazioni degli sposi, c’è infatti un codice molto chiaro che può essere riportato direttamente sull’invito che facilita il lavoro a tutti ed esprime in modo diretto quello che sarà il look da avere al matrimonio.
- White Tie, il dress code cravatta bianca vale per i matrimonio super pomposi, raramente viene utilizzato a meno che non si partecipa alle nozze reali.
- Black Tie, questa indicazione richiede l’abito da sera lungo e lo smoking per gli uomini quindi è molto elegante. Solitamente però oggi quando si scrive Black Tie si indica semplicemente che è un matrimonio elegante.
- Creative Black Tie, lascia ampio spazio alla creatività per cravatte, papillon e dettagli. Sempre nel rispetto di una certa eleganza.
- Cocktail Dress, forse l’abbigliamento più utilizzato oggi per le nozze, un dress code elegante ma non stucchevole quindi abito blu o grigio per lui con cravatta e abito da cocktail per le signore, di sera possibilmente scuro, oppure pantaloni lunghi.
- Business Casual, anche se c’è la parola business viene comunque utilizzato anche ai matrimoni perché indica appunto la formalità dell’evento che non richiede la cravatta ma la giacca, per le donne scelta tra gonna, pantaloni o abito a proprio gusto.