Raffaella Carrà, la malattia nascosta, i figli mai avuti, il controllo maniacale, le sigarette di nascosto: ritratto (segreto) di una diva

Sono passati due anni dalla morte di Raffaella Carrà e molti aspetti della sua vita restano ancora un mistero per il pubblico, perché ha nascosto la sua malattia? Dai figli non avuti al successo, tutto sulla grande diva. 

Raffaella Carrà è scomparsa il 5 luglio del 2021 a 76 anni a causa di un brutto male che però aveva tenuto nascosto a tutti.

La più grande soubrette che la televisione italiana abbia mai avuto e che è conosciuta in tutto il mondo per i suoi balli e le sue canzoni, non ha avuto una vita facile. Dietro quel caschetto biondo iconico e sempre sorridente si nascondeva una donna che non tutti conoscevano.

Raffaella Carrà, la sua malattia nascosta agli amici più cari

A raccontare la vera Raffaella Carrà a distanza di due anni dalla sua morte ci ha pensato il documentario Raffa, che uscirà nelle sale cinematografiche il 12 luglio e poi su Disney +. E’ un racconto inedito quello fatto da Daniele Luchetti e cerca di spiegare chi si celava dietro quel caschetto biondo.

Si scopre così che Raffaella Carrà era sì una grande diva, forte e decisa, ma anche una donna molto fragile con un passato doloroso, fatto di traumi e delusioni. Prima tra tutte l’abbandono del padre quando era molto piccola. E poi quella maternità che non è mai arrivata. Lei stessa in un’intervista spiegò che per lungo tempo dovendosi dedicare alla carriera non avrebbe voluto fare la madre part-time, così ha aspettato.

Poi quando ha deciso di provarci i figli purtroppo non sono mai arrivati. Così la Carrà andò dal ginecologo per fare una serie di controlli e in quel momento scoprì che non aveva più l’età per diventare madre: “Fu come sbattere la faccia contro un muro“, disse in un’intervista.

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La malattia nascosta di Raffaella Carrà (ANSA) – Velvetstyle.it

Proprio per questo nel corso della sua vita ha fatto diverse adozioni a distanza, nello specifico 12. Poi si è dedicata alla crescita dei suoi nipoti, Federica e Mattia, figli del fratello Renzo deceduto a 56 anni a causa di un brutto male. Per loro Raffaella è stata come una vera e propria madre.

E così quella che per il pubblico è stata un’icona di stile, uno spirito libero e all’avanguardia, è stata anche una donna con tante fragilità e debolezze. E Raffa racconta proprio questo. Una di queste era sicuramente il fumo, la Carrà era una grande fumatrice ma preferiva farlo di nascosto, non voleva che la vedessero fumare molto. Per il pubblico era una donna atletica, piena di gioia e di vita, immagine che avrebbe contrastato con quella delle sigarette.

Raccontava però di essere una fumatrice, in un’intervista spiegò di avere un unico vizio, quello di fumare e che sapeva quanto facesse male: “(…) Che facciano male me ne frego. Del resto mio fratello non aveva mai fumato e in quattro mesi è morto di cancro ai polmoni”, parole che lette dopo il suo decesso a causa di un tumore ai polmoni fanno ancora più male.

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Raffaella Carrà, una diva immortale (ANSA) – Velvetstyle.it

Raffaella Carrà nel lavoro era una perfezionista, controllava maniacalmente tutto e faceva ripetere le prove più e più volte finché le cose per lei non erano fatte bene. E’ stata portata via a 76 anni da un brutto male, un tumore ai polmoni che purtroppo non le ha lasciato scampo. Una malattia di cui in pochi erano a conoscenza.

La grande diva dal caschetto biondo era una donna che amava essere vista come una persona risoluta e forte e così non voleva essere compatita, motivo per cui non ha detto a nessuno che combatteva contro un brutto male che non le ha lasciato scampo, nemmeno a due cari amici come Fiorello e Tiziano Ferro.

Gli ultimi giorni di Raffaella Carrà

Proprio per questo la sua morte ha colto di sorpresa non solo il grande pubblico, ma anche tante persone a lei vicine. La Carrà è deceduta in una clinica di Roma, dove era circondata dagli affetti a lei più cari, Sergio Japino, i familiari e alcuni assistenti personali. Prima era stata ricoverata al Gemelli. Ma tutto era avvenuto in grande segreto.

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L’ultimo desiderio di Raffaella Carrà (ANSA) – Velvetstyle.it

E proprio Japino dopo la sua morte ha raccontato che Raffaella Carrà aveva capito che la sua fine era vicino e per questo aveva espresso il desiderio di una bara di legno grezzo e un’urna che contenesse poi le sue ceneri. La sua morte è stata la fine di un’era, quella dei balli in tv quando creavano scandalo.

La Carrà è stata la pioniera in assoluto di un modo di fare televisione che oggi appare scontato ma che all’epoca era all’avanguardia. E proprio quando in Italia l’apice del successo era arrivato, Raffaella decide di trasferirsi in Spagna, dove diventerà la regina dell’intrattenimento, e ancora in Sud America dove è accolta con grandissimo calore, soltanto Laura Pausini riuscirà a fare di più.

Raffaella Carrà, da grande diva, se n’è voluta andare senza che gli altri sapessero quanto stesse soffrendo, l’ha voluto fare in silenzio per evitare che il dolore offuscasse quella luce che l’ha sempre contraddistinta e accompagnata nella sua carriera. E la sua morte improvvisa per il grande pubblico l’ha resa forse ancora più un’icona. Il documentario Raffa regala questo ritratto, visto più da vicino, di una diva immortale. E pure chi ci ha lavorato a stretto contatto non è riuscito ad afferrare tutti i lati di un’artista che era sicuramente inafferrabile, uno spirito libero e coraggioso.