Kate, William e Camilla come non li avete mai visti: gli scatti (fuori dal comune) diventano in pochissimo tempo virali.
La monarchia britannica rappresenta un’istituzione senza tempo, capace di avvicinarsi alla società contemporanea senza tuttavia rinunciare alla formalità e alla diplomazia che si addicono alla vita di palazzo. Si tratta di un modus operandi che ha prodotto un acceso dibattito tra i sudditi e gli stessi cittadini internazionali: alcuni ritengono che i comportamenti della Royal Family siano fondamentalmente antiquati, altrettanti invece esaltano l’eleganza e la raffinatezza dei suoi membri.
Siamo dunque abituati ad associare ai Principi del Galles, così come agli stessi sovrani regnanti, una determinata strategia di approccio – da applicare sia in occasione di eventi informali, sia ovviamente rispetto a cerimonie ufficiali. Kate Middleton si mostra sempre in splendida forma, indossando capi che coprono le ginocchia ed evitando camicie eccessivamente scollate; William manifesta un certo garbo, un’educazione impeccabile ed un carattere pacato e tranquillo; Camilla, nel corso dei decenni, ha imparato a riprodurre la maggior parte dei modi di fare dell’eterna Regina Elisabetta II.
Non deve stupirci dunque lo scalpore prodotto da alcuni scatti che vedono proprio la Royal Family protagonista indiscussa. Sembra infatti che Kate, William e Camilla – in occasione del Festival di Cannes – si siano lasciati andare alla musica ed ai divertimenti, in compagnia di diverse star internazionali. Tuttavia, qualcosa non torna: sono davvero loro?
Kate e William si lasciano trasportare dalla danza e dalla musica, mentre Camilla sembra aver acquisito un’energia ingovernabile. Le immagini dei reali inglesi, ritratti in occasione del Festival di Cannes, sono divenute in poco tempo virali – proprio perché assolutamente lontane dalla figura a cui siamo abituati di consueto. Ma sono davvero loro? Ebbene, la risposta è no: si tratta di una riproduzione realizzata con l’amata e temuta Intelligenza Artificiale.
Hei Reilly – artista grafico particolarmente conosciuto – utilizza proprio l’AI per ricreare momenti ed occasioni fondamentalmente impossibili da riscontrare nella vita reale. Curiosando sul profilo di quest’ultimo, è possibile trovare diverse foto originali ed eccentriche, che ritraggono proprio i maggiori esponenti della diplomazia e della politica internazionali.
Incontriamo dunque scatti immaginari di Papa Francesco che balla energeticamente come Elvis Presley, indossando occhiali da sole e pantaloni a zampa bianchi; per non parlare poi del volto di Madonna immortalato per la famosa copertina di Vogue, sostituto dal viso della Regina Elisabetta II. Sono questi i prodotti dell’IA che hanno conquistato il popolo del web.
In riferimento dunque alle immagini associate al Festival di Cannes, Hey Reilly ha deciso di rappresentare i Principi del Galles e la Regina Camilla, impegnati in un ballo tutt’altro che formale. Fatti che, molto probabilmente, non si verificheranno mai nella monotona quotidianità.
L’Intelligenza Artificiale non è altro che un sistema informatico, capace di simulare le capacità e il comportamento dell’essere umano. L’obiettivo degli esperti è dunque quello di ridimensionare progressivamente il divario tra uomo e robot. Si tratta di un’innovazione importantissima, soprattutto in relazione all’effettivo benessere dei cittadini internazionali. Tutti quei lavori, considerati ad oggi pericolosi ad esempio, possono essere svolti dalla macchina, in modo da consentire all’uomo una maggiore sicurezza.
Tuttavia, come ha voluto sottolineare lo stesso Stephen Hawking nel 2014, occorre prestare attenzione ad un progresso tecnologico di tale portata, in quanto potrebbe rivelarsi pericoloso per la sopravvivenza dell’Umanità (i film di fantascienza hanno costruito su questo il proprio successo). Ebbene, negli ultimi anni, l’AI è stata associata persino alle discipline artistiche. Un effetto collaterale che prodotto diverse polemiche, soprattutto da parte di tutti coloro che ne hanno fatto la propria professione.
L’AI viene utilizzata per riprodurre i movimenti e le espressioni degli esseri umani; vantaggio di cui si usufruisce persino per “riportare in vita” momentaneamente storici volti del passato ad oggi scomparsi. Inoltre, recentemente gli studi cinematografici di Los Angeles hanno proposto l’idea di utilizzare l’AI per scrivere più velocemente le sceneggiature. In modo da rispettare le tempistiche di produzione di film e serie tv. Una scelta che isola inevitabilmente gli scrittori e che raffredda l’impeto e l’emotività rappresentata nei loro copioni.
Gli sceneggiatori della Writers Guilt of America hanno dunque scioperato, in nome dell’arte e dell’impegno creativo – qualcosa di prettamente umano ed emotivo che sicuramente non può essere sopperito con il semplice utilizzo dell’Intelligenza Artificiale. E se tal innovazione dovesse inglobare persino le discipline quali la scrittura, il cinema, la recitazione e la pittura – cosa rimarrebbe dell’Umanità espressa dai volti che ne hanno fatto la storia?
Si tratta di un dibattito che tutt’oggi tocca profondamente l’immaginario collettivo. Al momento, il 92% della popolazione ritiene che l’AI possa effettivamente contribuire al benessere dei cittadini, ma sostiene al contempo che sia necessario regolamentare il suo utilizzo – in modo che non si trasformi con il tempo in un mero abuso della tecnologia.
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