Silvio Berlusconi ha collezionato una splendida raccolta degli orologi più desiderati al mondo ma niente Rolex.
Una passione nata nel tempo, con alcuni modelli che sono stati esibiti e altri invece solo custoditi e che oggi sarà parte di ciò che sarà diviso tra i suoi figli.
La sua collezione però non vantava alcun Rolex ma altri modelli molto ricercati e particolari.
Gli orologi di Silvio Berlusconi
L’orologio a cui Berlusconi era più affezionato era un Vacheron Constantin Overseas 100% dal valore di acquisto di 400.000 euro, è quello che più spesso si è visto indossato. Un altro degli orologi posseduto dal Cavaliere è l’Audemars Piguet con il calendario perpetuo, un modello 5548, calibro 2120/2800, negli anni ottanta era molto popolare e prodotto fino al 1990, in tutto ne esistono 3000 esemplari nel mondo con un prezzo di circa 25 mila euro.
Nella sua collezione anche un Patek Philippe in oro con cassa da 33 mm, un modello RTO27PS con i numeri Breguet in oro, il cinturino coccodrillo e uno stile senza tempo. Vi sono anche altri due modelli molto gettonati nella sua collezione ovvero un Patek Philippe Calatrava 3514/8 nato nel 1932, tra gli altri anche un Cartier Panthere.
Negli anni non sono mancate le polemiche legate ai suoi orologi costosi, tanto che il leader di Forza Italia specificò di portare lo stesso orologio da ben 14 anni.
Vacheron Constantin Overseas 100%: il suo orologio più amato
Questo è stato un po’ il simbolo stesso di Berlusconi, uno sfizio che si è concesso e che nel tempo è diventato un punto fermo del suo stile e anche una passione.
Vacheron Constantin è un’azienda particolare poiché negli anni non solo ha saputo imporsi nel mercato ma, nel finire del XIX secolo, ha dato seguito all’orologio “sportivo” quindi un modello meno classico per cinturino e cassa, con la famosa referenza 222. Nel 1977 nasceva sul mercato questo gioiello che fondeva caratteristiche che attingevano da prodotti molto diversi, impermeabile, sicuro. Il modello nel tempo si è evoluto, una grande ristrutturazione all’intera linea è avvenuta nel 2016, per questo l’orologio di Berlusconi oggi, secondo le stime, ha un valore del doppio rispetto a quanto pagato.
Un modello veramente incredibile a cui Berlusconi era molto legato, con una struttura elegante ma non “pesante”, non troppo classica o datata, iniziatore di una nuova era.
Audemars Piquet con il calendario perpetuo
L’Audemars Piquet con il calendario perpetuo è un modello prodotto tra gli anni settanta e ottanta, oggi dal valore di circa 25 mila euro, un orologio che ha fatto la storia proprio per la sua caratteristica principale, il calendario. Questo infatti è così affascinante da sembrare quasi magia, anche se oggi ovviamente questo è stato ampiamente sdoganato dalla tecnologia bisogna riflettere sul valore che aveva cinquanta anni fa quando era in grado di determinare senza nessun problema un eventuale anno bisestile.
Uno dei primi risale addirittura al 1875 quando Juler Louis Audemars, fondatore di Piguet, diede vita al primo orologio di questo tipo, erano gli albori. Un segnatempo che venne realizzato prima degli altri, al tempo però era un orologio da taschino. Nel novecento il calendario perpetuo si è fatto strada ma non aveva l’anno bisestile. Questo negli orologi di lusso rappresenta un vanto, mentre infatti quello completo è il più semplice da realizzate e si deve modificare manualmente, quello annuale invece si va a modificare una volta l’anno ma quello perpetuo, il migliore di tutti, non ha bisogno di modifiche, cambia la data e anche l’anno, tenendo conto della fase bisestile.
Ogni marchio però lo ha fatto in modo diverso, talvolta creando delle casse molto grandi, per questo la vera svolta arriva con la prima versione di Piguet nel 1948, era il modello 5516, una leggenda. I primi tre orologi al mondo con l’estetica del classico da polso e la straordinaria capacità tecnica, nel 1955 il boom e l’introduzione dell’anno bisestile, arrivano altri nove esemplari.
Patek Philippe, un grande classico
Il Patek Philippe con i numeri Breguet è stato il restyling del modello più venduto con un meccanismo annuale per il calendario, la forma più “moderna” ma sono sicuramente i numeri in questo caso a fare la differenza perché quando si parla di questi indici solitamente si fa sempre riferimento al collezionismo o a chi è disposto a spendere cifre importanti.
I numeri Breguet hanno una storia molto particolare. Abraham Louis Breguet è uno dei migliori orologiai di tutta la storia inventore del movimento tourbillon. I numeri di questo tipo sono arrivati addirittura prima della Rivoluzione Francese ma sono diventati famosi solo dal 1790, a partire dal 1900 si sono diffusi negli orologi di lusso e in particolare in Patek Philippe. Non tutti gli orologi però li vantano all’interno perché non sono lo standard di produzione ma l’eccezione ed è per questo che sono negli ordini “speciali” e nelle collezioni limitate. Solitamente viene sempre abbinato il numero ad un altro elemento particolare come un quadrante personalizzato.
Quindi anche in questo caso Berlusconi non aveva un semplice orologio ma un pezzo scelto molto accuratamente e altrettanto particolare proprio grazie a questi numeri. Il Patek Philippe Calatrava 3514/8 invece è un orologio dalle linea molto più semplici, cassa più piccola, automatico. Il valore di mercato è di circa 20 mila dollari, è un orologio da collezione molto classico come stile ma Berlusconi lo portava spesso.
Cartier Panthere, icona moderna
Il Cartier Panthere non è un orologio che ti aspetti da Berlusconi, caratteristico sicuramente con linee pulite, creativo, unico. Molto simile al bracciale da cui prende il nome, che rimanda appunto proprio ai dettagli iconici della Maison. Un orologio anche dai tratti molto femminili, la differenza è nel quadrante e nella grandezza dello stesso ma oggettivamente si allontana molto da qualunque altro modello dell’orologeria maschile. Lanciato nel 1983 quest’orologio oggi è una leggenda, è stato tra i più venduti ed amati e viene prodotto oggi ancora allo stesso modo.
Tutti gli orologi di Silvio Berlusconi sono oggi parte della sua eredità, dopo la sua scomparsa quindi saranno suddivisi secondo il testamento in parti uguali tra i figli.