La vita di corte contempla una serie di rigide norme di comportamento: le donne in particolare devono seguire una linea ben precisa.
Ogni donna ha sognato di diventare una principessa. In alcune questo desiderio ha attecchito nell’animo ed ha dunque contemplato il tentativo di emulare le Reali britanniche; in altre si è invece dissolto, lasciando il posto ad ambizioni completamente diverse. Le favole raccontano di dolci fanciulle, innamorate del proprio principe azzurro. Tuttavia, la realtà dei fatti è completamente dissociata dalle trame Disney, le quali rappresentano invece una mera illusione.
Kate Middleton appare sempre felice e sorridente, si tratta tuttavia di un’eccezione che conferma la regola. Ripercorrendo la storia della monarchia, è possibile individuare diverse donne che hanno percepito la vita di corte come una prigione dorata. La bulimia di Diana Spencer ne rappresenta un chiaro simbolo, così come la depressione di Grace Kelly – costretta a rinunciare alla sua più grande passione: il cinema. Arriviamo poi a Elisabetta d’Austria, così instabile emotivamente, da trasformare la sua forma fisica in un’ossessione.
Sicuramente ci sono moltissime altre “principesse tristi”, alcune più o meno note, alcune capaci di autocontrollo, altre inadatte al ruolo assegnato loro dalla Corona. La monarchia ha un peso: scegliere di sposare un Reale comporta una serie di doveri e responsabilità, oltre che il rispetto di determinate norme di comportamento.
Royal Family, le norme di comportamento imposte dall’etichetta di corte
Palazzi dorati, servitù e lusso sfrenato. In molti associano la vita di corte ad un’esistenza senza pensieri e frustrazioni, ricca di istanti vissuti in completa libertà. Peccato che, come la storia racconta, tutto questo contempli anche il ligio rispetto di ferree norme di comportamento. Le “principesse tristi” avrebbero barattato volentieri il loro titolo nobiliare con un’occupazione più semplice ed una quotidianità lontana dalla luce dei riflettori. Diana Spencer, ma anche Grace Kelly e – secoli prima – l’indomita Principessa Sissi (Elisabetta d’Austria) hanno sempre manifestato un’effettiva difficoltà a piegare la testa di fronte all’istituzione monarchica.
Quali sono dunque le norme di comportamento imposte dall’etichetta di corte? In primo luogo, le donne non possono mai girovagare per la città senza la scorta; non possono indossare minigonne, jeans oppure smalto colorato; niente cappellino in occasione di cerimonie ed eventi organizzati dopo le 18.00.
Per tutti invece è severamente vietato arrivare in anticipo oppure in ritardo; lasciarsi andare a manifestazioni di affetto (i Reali non possono andare in giro mano nella mano come dolci innamorati); nessun contatto con i “non nobili”; niente selfie, autografi e soprattutto esternazioni formali in presenza di sconosciuti; banditi i giochi competitivi e diseducativi (da tavolo e non) ed infine, quando il Re smette di mangiare, gli ospiti sono chiamati ad interrompere il pasto.
Queste sono solo alcune delle rigide regole imposte ai membri della Royal Family, un modus operandi che risulta naturale per i residenti che hanno avuto la “fortuna” di crescere all’interno delle mura di Buckingham Palace, ma che possono risultare particolarmente strette ad ospiti esterni. Per questo motivo, molte delle consorti dei Reali vengono tutt’oggi riconosciute con l’appellativo di “principesse tristi”. Eppure, non è finita qui.
Norme di comportamento per le donne della Royal Family: ecco come devono scendere le scale
Salire e scendere le scale, una pratica comune che ognuno di noi affronta automaticamente. Eppure, anche in questo caso, l’etichetta reale impone una linea comportamentale ben precisa. I Reali non devono assolutamente volgere lo sguardo a terra, devono tenere il viso sollevato a favore di telecamera e macchina fotografica. Detto così sembra semplice. Immaginate tuttavia di scendere una rampa di scale con gonna a tubino e tacchi alti, senza tenere sotto controllo i vostri piedi. Una semplice pratica quotidiana si trasforma così in un’impresa.
Eventualmente è possibile reggersi al proprio marito, oppure ad una ringhiera laddove sia presente, tuttavia il mento deve sempre risultare parallelo al suolo e lo sguardo deve essere rivolto alle telecamere. Viene da chiedersi come sia possibile che Kate Middleton, così come la Regina Camilla e Meghan Markle (prima della fantomatica Megxit), non siano cadute o inciampate in occasione di eventi e cerimonie ufficiali.
La vita di corte presenta sicuramente diversi vantaggi e può produrre moltissime soddisfazioni personali, tuttavia contempla anche la completa rinuncia alla propria libertà di azione e di pensiero. E’ importante possedere autocontrollo e diplomazia, due caratteristiche che – ad esempio – mancavano alla Principessa del Galles Diana Spencer.