Questa particolare fiamma eterna si trova nascosta in una foresta americana ed è la meta di molti appassionati di fenomeni naturali.
Il nostro pianeta è pieno di meraviglie che raccontano la sua storia millenaria. Tra queste, una particolarmente suggestiva è quella delle fiamme perenni. Questi fuochi, alimentati da fonti naturali come il gas o il carbone, ardono incessantemente, spesso per secoli o addirittura millenni, in diverse parti del mondo.
Anche se le fiamme eterne sono presenti in diverse parti del mondo, quella situata nel Chestnut Ridge County Park presenta caratteristiche decisamente particolari. Si tratta infatti di una fiamma perenne che brucia proprio sotto una cascata. Questo fenomeno ha suscitato l’interesse e la curiosità di molti perché, oltre ad essere naturalmente affascinante, sfida le tradizionali spiegazioni scientifiche.
La fiamma in questione, alta poco meno di un metro, è alimentata da una riserva di gas a circa 400 metri sotto la superficie, con un consumo di quasi un chilogrammo di gas al giorno. In questa zona, a pochi chilometri dalla città di New York, è stata rilevata una delle concentrazioni di metano più grandi al mondo, arricchito da etano e propano.
Uno degli aspetti intriganti riguarda la persistenza di questa fiamma, soprattutto considerando che si trova proprio sotto una cascata. La costante fornitura di metano sembra essere la chiave della sua longevità. Nonostante gli elementi come l’acqua o l’umidità possano occasionalmente soffocarla, la fiamma ritorna a brillare. Secondo le leggende locali secondo le quali sarebbe stata accesa per la prima volta dai nativi americani secoli fa.
La presenza concomitante di acqua e fuoco in questo luogo crea un contrasto affascinante e richiama visitatori da tutto il mondo. Nel caso la fiamma dovesse spegnersi, le persone possono intervenire per riaccenderla. Questa pratica non solo preserva il fenomeno, ma contribuisce anche alla trasformazione del metano, un gas serra, in anidride carbonica, riducendo l’impatto ambientale.
Lo studio di questa fiamma eterna ha permesso di approfondire i meccanismi di funzionamento di questi fenomeni. È stato osservato che non tutte le fiamme eterne hanno origine allo stesso modo. Mentre alcune derivano da vecchi pozzi di petrolio o gas, altre, come quella del Chestnut Ridge, sembrerebbero emergere da profondi strati di argilla influenzati dall’attività tettonica.
Le fiamme eterne possono essere trovate in tutto il mondo, dalle foreste dello stato di New York ai deserti del Turkmenistan. Alcune delle località più note includono la Porta dell’Inferno in Turkmenistan, la città di Centralia in Pennsylvania, e Yanar Dag in Azerbaijan.
In molte culture, le fiamme eterne si sono guadagnate negli anni un significato spirituale. Sono spesso associate a leggende e miti locali. Alcuni luoghi con fiamme eterne sono diventati siti di pellegrinaggio religioso o luoghi di interesse turistico.
Situato nel mezzo del Deserto di Karakum in Turkmenistan, questo campo di gas naturale fu scoperto negli anni ’70 da ingegneri petrolchimici sovietici. Poco dopo aver avviato l’operazione di trivellazione, il terreno sotto il sito crollò, seppellendo la piattaforma e il campo.
Fortunatamente, non ci furono vittime, ma grandi quantità di gas metano velenoso fuoriuscivano dal sito. Gli ingegneri decisero quindi che l’opzione più sicura sarebbe stata quella di incendiare il gas e lasciarlo bruciare piuttosto che mettere in pericolo gli abitanti dei villaggi vicini continuando a estrarlo. Si pensava che il fuoco durasse solo poche settimane, ma mezzo secolo dopo, la Porta dell’Inferno sta ancora bruciando.
Centralia, una piccola cittadina della Pennsylvania, una volta era la casa di più di 1.000 persone. Divenne una città fantasma dopo che un incontrollabile incendio in una miniera di carbone costrinse all’evacuazione quasi tutti i suoi residenti nel 1984. Si ritiene che l’incendio sia iniziato nel 1962, ma gli abitanti iniziarono a notare gli effetti tangibili di avere un incendio sotterraneo sotto le loro case e attività solo decenni dopo.
Una strada ora famosa, che faceva parte della Route 61, cedette sotto la pressione, emettendo fumo dalle sue enormi crepe fino al 2017. Da quando è stata abbandonata, i visitatori hanno iniziato a decorarla con graffiti. Oggi, meno di 10 persone vivono a Centralia, anche se molti turisti si fermano per esplorare l’asfalto fuso e il villaggio abbandonato.
Erta Ale, che significa “montagna fumante” nella lingua Afar, è uno scudo vulcanico basaltico alto quasi 600 metri situato nella Depressione Afar, un deserto etiope. La sua caratteristica più notevole è il suo lago di lava attivo, un fenomeno molto raro. La maggior parte dei laghi di lava sono di durata relativamente breve, mentre questo è stato scoperto agli inizi del 1900 e non ha mai smesso di bruciare.
Il lago di lava si forma a causa di una piscina sotterranea contenente magma attivo. Quello dell’Erta Ale attraversa diverse fasi: in alcuni periodi si raffredda e mostra uno strato nero sulla superficie, in altri è attivo ed emette getti di lava alti fino a 3 metri.
Secondo la mitologia greca, le montagne del Caucaso che si estendono tra il Mar Nero e il Mar Caspio sono il luogo dove Zeus incatenò Prometeo, il dio Titano del fuoco, dopo aver scoperto che aveva rubato una scintilla da Zeus e l’aveva data ai mortali.
Così, il paese dell’Azerbaijan, che ospita le Montagne del Caucaso Minore, si è guadagnato il soprannome di “Terra del Fuoco”. Ha persino una fiamma rossa come pezzo centrale del suo emblema nazionale. Il soprannome è ispirato dalla presenza del “monte che brucia“, lo Yanar Dag.
Questo fuoco di gas naturale sempre acceso ed è in grado di sparare fiamme alte 2 metri. Fuoriesce da uno strato debole di arenaria porosa su un pendio della penisola di Absheron,. Il momento migliore per osservare i colori delle fiamme è al tramonto.
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