Viaggi

Non solo Grecia, Baleari o Canarie: alla scoperta di una regione che conta oltre 300 isole (e la spiaggia più bella del mondo)

La spiaggia più bella del mondo, acque termali, fari in cui poter dormire: alla scoperta delle isole di una comunità autonoma.

“Nessun uomo è un’isola”, scriveva nel 1624 il poeta inglese John Donne. La poesia fu in seguito ripresa da Ernest Hemingway per l’epigrafe del romanzo ‘Per chi suona la campana’ e la frase che dà inizio alla poesia fu scelta come titolo per un saggio di Thomas Merton, monaco trappista e scrittore statunitense.

Molte isole, per certo, sono piene d’uomini. È piena d’uomini (ma anche di ominicchi e quaquaraquà, tra gli altri) l’isola dove sono nato e dove ho vissuto fino al raggiungimento della maggior età: siamo 5 milioni, siamo una nazione, motteggiavano i manifesti di un politico candidatosi qualche elezione or sono.

È piena d’uomini anche la seconda isola maggiore del nostro Paese, cui ho sempre invidiato il detto Sardigna, no est Italia, mentre le isole più piccole non possono essere considerate una nazione (al massimo una micronazione, in qualche caso).

Quante sono le isole in Italia? E le isole in Grecia? Numeri pazzeschi

Al netto delle succitate Sicilia e Sardegna, le isole italiane sono un numero davvero impressionante: affidandoci a Wikipedia, sono oltre 800, sebbene solo (solo?) un’ottantina di esse siano abitate. Una gran parte di queste isole è ignota ai più ed il tema meriterebbe uno spazio a sé ma non è ciò di cui voglio scrivere in questo momento.

Se pensiamo a isole varie ed eventuali, quindi, pensiamo sicuramente alle isole greche: pensiamo alle posh Santorini e Mykonos, o al massimo alla fu veneto-greca Corfù o alla Rodi che un tempo ospitò una delle sette meraviglie del mondo. Dimentichiamo spesso che alla Grecia appartengono 6000 e più isole: 227 di esse sono abitate e, in totale, la superficie occupata da queste isole rappresenta un quinto della superficie dell’intero Paese.

Se parliamo di isole tutti pensano a Mykonos, o a Santorini – VelvetStyle.it

Un bias cognitivo simile lo viviamo quando pensiamo ad un’altra nazione dell’Europa mediterranea, cioè la Spagna. Pensando alle isole iberiche pensiamo immediatamente alle Canarie, meta per gli appassionati di viaggi on the road al sapore di salsedine, o ancor più alle Baleari, con Maiorca e Minorca e soprattutto con Ibizia e Formentera, mete preferita dagli appassionati della vita notturna e dai vip nostrani e non.

Ma se vi dicessimo che a nord della Spagna c’è una comunità autonoma che può vantare un patrimonio di oltre 300 isole ed isolotti?

Quale comunità autonoma iberica ha centinaia di isole a ridosso delle sue coste?

In questi tempi in cui siamo alla ricerca di angoli di paradiso ignoti e di mete non mainstream per i nostri viaggi (estivi e non: l’estate sta finendo ma viaggiare non è vietato nelle altre tre stagioni) dovremmo tenere in considerazione la Galizia e le sue isole.

La Galizia è la comunità autonoma situata nel nord ovest della Spagna, a nord del Portogallo: per questa ragione il galiziano, la lingua che affianca il castigliano in quella parte di Spagna, suona parecchio simile al portoghese (almeno all’orecchio dello scrivente).

La bandiera della Galizia, regione spagnola non troppo gettonata – VelvetStyle.it

Il capoluogo della comunità autonoma è Santiago di Compostela e nonostante abbia altre città abbastanza grandi come La Coruña e Vigo rappresenta un’area tutto sommato non troppo gettonata dalla Spagna, ché gli stranieri (o, come li chiamerebbero loro, los guiris) pensano sempre a Barcellona o a Madrid quando si parla di terra iberica, o al limite all’Andalusia o alle succitate isole principali.

La Galizia è frattanto nota per essere punto d’approdo del Cammino di Santiago di Compostela, rete di itinerari che, a partire dal Medioevo, i pellegrini hanno percorso attraverso per giungere alla Cattedrale di Santiago di Compostela, passando anche attraverso Francia e Portogallo.

E se almeno un vostro amico nel corso degli anni vi avrà parlato del Cammino di Santiago (un periodo era un’esperienza must al pari dell’interrail), noi vogliamo essere ancor più alternativi e parlarvi delle isole della Galizia: magari potreste essere i primi ad avviare un trend.

Quali isole visitare in terra gallega?

Come già detto, sono oltre 300 isole ed isolotti appartenenti alla Galizia. In questa sede ve ne proporremo solamente cinque, per evitarvi l’imbarazzo della scelta. Andremo in ordine sparso ma sono tutti luoghi che meritano di essere visitati.

Partiamo da un’isola che non è visitabile, è disabitata e non ha spiagge, ma che risulta molto affascinante per la natura che mette in mostra e per la sua storia: è l’isola di San Simon, che è stato nel corso degli anni monastero, lazaretto, carcere e infine orfanotrofio. Per questa ragione, intorno a questa piccola isola girano tante leggende e facendo un giro in barca nella Ria di Vigo è possibile ammirarla da lontano.

Ben meno naturale ed eremitica è invece l’isola di La Toja: collegata da un ponte al comune di O Grove, l’isola in questione è una destinazione nota per le sue acque minerali-medicinali. Nonostante sia grande circa un chilometro quadrato, questa enclave di Pontevedra ha hotel, casinò, un incantevole lungomare, un campo da golf e l’eremo di San Sebastián, ricoperto di conchiglie. Insomma, a La Toja non mancano attività più o meno amene cui dedicarsi.

Quali sono le isole da visitare della Galizia (velvetstyle.it)

Se volete vivere il brivido di passare la notte in un faro, dovete visitare Illa Pancha (Isola Pancha): situata alla foce della Ria del Ribadeo, non lontano dalla spiaggia di Las Catedrales, è un luogo dal quale è possibile osservare le onde che si infrangono contro gli scogli, i tanti uccelli che popolano la zona o semplicemente la costa del “continente”. È dotata di un bar con una pittoresca terrazza open air e può essere scelta come luogo per alloggiare per la notte (una o più notti, dipende da voi): potrete infatti dormire all’interno dell’assoluto protagonista dell’isoletta, un faro dove sono presenti appartamenti dotati di ogni comfort.

Se siete alla ricerca di spiagge (quasi) vergini, potete optare per la Isola di Ons, isoletta dotata di paesaggi affascinanti, di scogliere che attirano gli escursionisti che vogliono cimentarsi con i quattro percorsi presenti e, infine, di quattro spiagge pressoché immacolate (quelle di Melides, das Dornas, Area dos Cans, Canexol e Pereiró).

Concludiamo infine con le Isole Cies, arcipelago composto da tre isole, con due di esse che durante la bassa marea sono collegate da una vasta distesa sabbiosa (la spiaggia di Rodas). La più grande di queste isole (chiamata Monte Agudo, letteralmente Monte aguzzo) ospita una spiaggia che in un articolo del quotidiano britannico The Guardian aveva guadagnato nel 2007 il primo posto nella classifica delle spiagge più belle al mondo. A testimonianza dell’esclusività del posto, solo 2200 visitatori possono accedere quotidianamente all’arcipelago, raggiungibile dalla terra ferma in traghetto o con barca privata.

R.D.V.

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