Il Governo ha istituito un nuovo bonus per il pagamento delle bollette che permette di ottenere un netto risparmio.
Un’ottima notizia dopo i rincari e l’abbassamento a partire dal mese di luglio del bonus sociale, un duro colpo per le famiglie che hanno dovuto fronteggiare mesi duri dal punto di vista delle utenze.
Il nuovo beneficio permetterà a lungo termine di risparmiare e soprattutto di adeguare anche gli immobili con un ritorno economico notevole.
A causa del caro bollette e della situazione economica che ha causato non pochi deficit per le famiglie italiane, il Governo ha scelto di istituire il Fondo reddito energetico che permetterà ai nuclei di risparmiare molto e quindi di poter sostenere economicamente le spese.
Si tratta di un sostegno da 200 milioni di euro destinato a famiglie in difficoltà economica quindi a basso reddito. In questo modo sarà possibile ottenere un sussidio per generare in autonomia la propria elettricità.
E’ in pratica il Fondo voluto dal Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin e rientra nell’ambito di una transazione green ben più ampia che non riguarda solo l’Italia ma tutta l’Europa e mira all’adeguamento energetico e soprattutto alla produzione maggiore di energia pulita.
Negli ultimi mesi, per la guerra, i rincari, l’inflazione, le bollette sono lievitate. Inoltre a partire da giugno c’è stata la diminuzione del bonus sociale sul corrispettivo economico, cosa che ha indotto necessariamente a protendere per un nuovo intervento. L’aiuto in questione è rivolto a coloro che vogliono una bolletta a costo zero e che potranno quindi intervenire con la produzione propria ricevendo un capitale per l’adeguamento senza necessità di rimborso, quindi a fondo perduto. Il Gestore dei servizi energetici, società che si occupa a livello nazionale di rinnovabili, provvederà a stipulare con i cittadini l’erogazione di un credito da spendere poi per l’adeguamento energetico.
Il Fondo è previsto per gli anni 2024 e 2025 con un importo che sarà versato in base alle domande e alle disponibilità del momento e mira a coprire il 100% di un impianto fotovoltaico tra i 2 e i 6 kilowatt. Questo tipo di sostegno economico riguarda i cittadini che vogliono adeguare il proprio spazio, quindi è necessario essere titolari dei diritti dei terreni, dei fabbricati e degli spazi relativi. Per coloro che sono affittuari non è possibile procedere, possono invece richiedere al proprietario del bene di fare richiesta.
Il fondo è attivo per le famiglie con un ISEE entro i 15 mila euro, soglia che arriva a 30 mila euro per coloro che hanno 4 figli a carico. Il costo stimato per impianto è di circa 10 mila euro per 6 kilowatt ma si possono raggiungere anche 25 mila euro, quindi tutto dipende dalle scelte operate per materiali ed estensione. Con un impianto di questo tipo si va a risparmiare il 75% dell’energia in bolletta.
L’80% dei fondi è destinato al Sud Italia, questo per consentire l’adeguamento delle strutture energetiche che dovranno comunque rientrare nel piano europeo per la transizione verde. Ad oggi si parla ancora di povertà energetica, vuol dire la difficoltà per molte famiglie ad avere la possibilità di fruire liberamente, senza difficoltà economiche, dell’energia elettrica. I fondi previsti quindi rappresenteranno una svolta senza precedenti con un reale risparmio, in primo luogo perché verranno erogati a copertura del 100% dell’impianto e poi perché saranno corrisposti dallo Stato senza che il cittadino debba pagare o anticipare nulla.
Il decreto è stato firmato il 9 agosto 2023, con l’obiettivo di sostenere le fasce indigenti ma anche muoversi verso un adeguamento per l’utilizzo dell’energia rinnovabile. Secondo quanto stabilito a livello europeo infatti tutti i Paesi dovranno muoversi in questa direzione e uno di quelli a rischio è proprio l’Italia che rischia una svalutazione degli immobili che non corrispondono alle linee guida e che oggi sono l’80% su tutto il territorio nazionale, con particolare incidenza nel Mezzogiorno.
Non sono ancora chiare le modalità di richiesta ed erogazione e le tempistiche perché il progetto è appena stato approvato quindi seguiranno aggiornamenti specifici, certamente come anticipato il beneficio maggiore si concentrerà nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Oltre quanto stabilito a livello nazionale potrebbe esserci anche una partecipazione economica da parte dei singoli Comuni e Province al fine di agevolare un numero crescente di famiglie verso l’adeguamento.
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