Una misura che ha salvato diverse famiglie italiane nel corso degli ultimi anni. Una operazione, forse, tra le più divisive nella storia del paese.
Mai una misura messa in piedi da una parte politica al Governo, tra l’altro pienamente incentrata su una impronta più che mai sociale, si è poi mostrata tanto controversa in quella che si è poi definita come vera e propria applicazione. I dubbi di quelli dichiaratisi contro erano ben chiari sin dall’inizio e in alcuni casi poggiavano addirittura su solide considerazioni.
La misura in questione è quella del Reddito di Cittadinanza, operazione fortemente voluta dal Governo Conte, il primo, per intenderci. Una misura che secondo molti mostrava le sue crepe sin dagli esordi, ma che in ogni caso ha retto le varie problematiche e numerosi fattori avversi. Il tutto fino a quest’anno, fino a pochi mesi fa, anzi.
Reddito di cittadinanza, non tutto è perduto: cosa succede nei prossimi mesi
Gli ultimi provvedimenti presi in esame e successivamente realizzati dal Governo in carica, presieduto da Giorgia Meloni, hanno puntato il dito, con gli effetti che tutti abbiamo potuto osservare tra i cittadini, proprio sul Reddito di Cittadinanza. Tagliando, di fatto, la misura stessa.
Secondo quanto stabilito dall’esecutivo attualmente in carica, la fine della misura in questione è sancita per l’inizio del 2024, una notizia che ha chiaramente gettato sconforto su milioni di cittadini che per qualche anno hanno vissuto solo ed esclusivamente di Reddito di cittadinanza.
Quello che non convince è ciò che potrebbe accadere dopo la fine della stessa misura, quello che andrà di fatto a sostituire il sussidio tanto apprezzato dai cittadini. L’incertezza del tutto era ben chiara fin dall’inizio. Il lavoro, di fatto, così come era stato previsto originariamente non è mai o quasi mai arrivato. Il tutto si è limitato a essere un sussidio permanente.
La risposta della popolazione in questo caso toccata da vicino dalle decisioni dell’attuale Governo non si è di certo fatta attendere. Numerose sono state le manifestazioni di dissenso in altrettante città italiane con migliaia di cittadini scesi in piazza per protestare.
In seguito alla drastica decisione di cui sopra è stato poi deciso che per specifici profili ritenuti più fragili, la misura continuerà a esistere fino a fine 2023. Quello che si attende, o almeno quello che la maggior parte degli ormai ex percettori della misura stessa attendono, è capire cosa succederà per loro nei prossimi mesi.
Nel gruppo dei soggetti definiti “sensibili” rientrano tra gli altri i cittadini che hanno già compiuto i 60 anni. Per loro, quindi la scadenza naturale per lo stesso sussidio sarà dicembre 2023. Ancora poco chiare quelle che sono le dinamiche che accompagneranno le altre fasce d’età.
Quello che sappiamo è che in altri specifici casi, con cittadini under 60 è possibile ricevere comunque la misura fino a fine anno 2023 in presenza di specifiche condizioni e di un reddito certificato rientrante in parametri ben definiti. Il discorso principale, però, riguarda il dopo.
La misura in questione insomma, il tanto decantato Reddito di cittadinanza continuerà o meno nel 2024 per specifiche categorie? Questo in realtà non è ancora chiaro a numerosi cittadini, compresi gli stessi diretti interessati. La questione si fa, in questo caso, spinosa.
Cosi come anticipato, dal 2024 specifiche situazioni familiari porteranno in ogni caso all’erogazione del sussidio di cittadinanza anche per le famiglie dove almeno un componente è over 60, minorenne, disabile o preso in carico dai servizi sociali.
In questi casi dal primo giorno di gennaio del 2024 ci sarà il pieno diritto di accedere all’Assegno di inclusione. Parliamo di una misura, questa, praticamente identica, anche in merito agli stessi importi erogati, allo stesso Reddito di Cittadinanza. Il tetto per accedere alle misure citate, in base alle varie situazioni è oggi fissato in 9.360 euro all’anno, in quanto a Isee.
La situazione diventa incerta
Lo stesso Governo nei giorni scorsi è intervenuto ne dibattito pubblico per chiarire la propria posizione in merito alla stessa misura di sostegno cancellata, di fatto, nei mesi scorsi. L’impegno dell’esecutivo è dunque quello di non abbandonare queste famiglie e di provvedere a innescare una serie di specifiche dinamiche, sociali e reddituali al fine da provvedere a una importante azioni che sblocchi numerose situazioni di profondo disagio.
L’impegno è quindi quello di provvedere non solo al reinserimento di milioni di cittadini, quando possibile nel mondo del lavoro, ma anche a provvedere a non abbandonare queste stesse persone in quella che si potrebbe definire fase di transizione. In ogni caso i dubbi continuano a essere molti.
Non sono pochi, infatti, gli italiani che si chiedono da dove potrebbero venire fuori specifiche risorse e soprattutto dove sono adesso quei posti di lavoro in qualche modo, non tanto promessi, ma si potrebbe dire intercettati dallo stesso esecutivo in carica per sopperire alla mancanza dello stesso Reddito di cittadinanza.
Il Governo chiede fiducia. Gli italiani, almeno quelli interessati dallo stesso discorso, al momento non sembra siano del tutto allineati con lo stesso volere dell’istituzione. Preme, oggi più che mai, in questi cittadini, la voglia di conoscere il proprio prossimo futuro. Con quali soldi andare avanti, con quali fare la spesa, pagare le bollette, l’affitto, in alcuni casi addirittura il mutuo. La situazione è più che mai delicata, certo, ma in ogni caso c’è bisogno, per forza di cose, almeno all’apparenza, di ottimismo.