Al centro dell’agenda della prossima manovra economica anche il tema della famiglia, il Governo studia sostegni per i nuclei più numerosi
È corsa contro il tempo per racimolare risorse sufficienti a coprire una misura che vada ad aiutare le famiglie italiane. Con la nuova manovra infatti il governo guidato da Giorgia Meloni starebbe cercando di dare un’ulteriore mano a mamme e papà in difficoltà. Il tema è importantissimo all’interno del progetto della Premier per risollevare le sorti della natalità del nostro Paese.
Ad annunciarlo è stato il viceministro all’Economia, Maurizio Leo. Sarebbe un tassello importante per dimostrare come Palazzo Chigi abbia a cuore il destino dei tanti nuclei famigliari messi in ginocchio da un’inflazione senza precedenti. Al vaglio l’ipotesi del quoziente famigliare oltre agli sgravi fiscali alle aziende che assumono mamme. Non saranno le uniche mosse per cercare di invertire la rotta del drastico calo nelle nuove nascite.
L’esecutivo intanto studia la strategia per non arrivare impreparato al prossimo autunno, periodo in cui si tireranno un po’ le somme di questo primo anno tra gli scranni. A confermare l’importanza del provvedimento anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, che ha ribadito: “Natalità? Si tratta della sfida più importante”.
Spettro denatalità, pronti aiuti alle famiglie
Un meccanismo fatto di pesi e contrappesi quello che sta trasformando l’Italia in un Paese a crescita zero. Sì perché con un calo di natalità galoppante come quello che caratterizza la nostra nazione, anche fare ragionamenti sulla riforma al sistema delle pensioni è vano. Lo stesso ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ne ha parlato nelle ultime ore, sottolineando come in questo momento i numeri siano assolutamente funesti.
Dal Meeting di Comunione e Liberazione di Rimini, al quale è intervenuto in videocollegamento, ha detto: “Non c’è riforma o misura che possa tenere, nel medio o lungo periodo, con questi numeri alla voce natalità. Anche questa legge di bilancio sarà complicata, lo sono un po’ tutte”. Nelle sue parole anche una dichiarazione d’intenti: “Dovremo usare le risorse a disposizione per promuovere la crescita e intervenire a favore dei redditi medio bassi”.
Sempre durante lo stesso evento gli aveva fatto eco Mantovano spiegando come “un corpo sociale che decida di non mettere al mondo bambini” non abbia “alcuna speranza nel futuro”. Un vero e proprio ricalcolo delle priorità quello del Governo che è pronto a puntare sulle nuove nascite, prima ancora di affrontare questioni altrettanto impellenti come l’approvvigionamento energetico e i flussi migratori.
La minaccia di crescita zero è reale, lo confermano i numeri. L’allarme è arrivato dall’ex presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, che ricordando il record negativo dello scorso anno di 393mila nati ha rivelato che la situazione è solamente destinata a peggiorare. Tenendo in considerazione le statistiche, ci si muove per trovare alla svelta risorse adeguate almeno per tamponare l’emorragia. Ed è proprio all’interno di questo discorso che si inserisce la nuova misura per i nuclei famigliari numerosi.
Si studiano contributi per nuclei famigliari numerosi
Parliamo in realtà di una piccola percentuale della popolazione che andrebbe a usufruire dei nuovi aiuti, visto che secondo i dati Istat le famiglie con a carico tre figli erano poco più di 900mila nel 2021. Stiamo parlando quindi del 3,4% del totale mentre se si facessero rientrare anche i nuclei con più di tre figli si arriverebbe a parlare di cifre più importanti – sono 1,22 milioni.
Proprio perché si tratta di numeri alla portata l’ipotesi dovrebbe concretizzarsi, promette il viceministro all’economia, Maurizio Leo: “Vogliamo dare la priorità alle famiglie numerose. Penso si possano trovare le risorse adeguate”. Si starebbe quindi valutando attentamente la possibilità di introdurre il famoso quoziente famigliare, un vecchio pallino di Fratelli d’Italia e di Giorgia Meloni, e diversi sgravi da garantire alle aziende in caso di assunzione di mamme all’interno del proprio organico.
Non poteva non intervenire anche il ministro per la Famiglia, Eugenia Roccella, che ha spiegato come aleggi nell’aria un’atmosfera antinatalista, si tratterebbe di un problema globale: “Siamo all’anno zero in Italia per le politiche che favoriscano la natalità, la famiglia e le pari opportunità. Va ricordato che la questione del calo demografico riguarda tutta l’Unione europea, tutto il mondo, non soltanto l’Italia. Si respira un clima antinatalista”.
Oltre a ritornare sull’ormai celebre cavallo di battaglia dello spritz che tanto ha fatto discutere, Roccella garantisce che nella prossima manovra economica ci saranno proposte per tutelare chi voglia fare figli: “Bisogna invertire la rotta e bisogna farlo presto. Potremo essere all’avanguardia di un’inversione a U epocale. Vogliamo che le donne possano avere sia i figli che lo spritz; crescere un bambino dev’essere una gioia in più, una felicità in più. Aiuti? Proporrò sicuramente contributi per chi vuole un secondo figlio”.