I Jalisse trasmettono amore sopra e fuori il palco, e lo fanno con la solita naturalezza che li contraddistingue.
Dopo aver partecipato all’ultima edizione del survival game L’Isola dei Famosi, durante il quale hanno mostrato a tutti lati inediti della loro personalità, il duo musicale torna a parlare di sé e di quello che li ha fatti arrivare fin qui. Raccontandosi ai microfoni di Velvet Style, svelano curiosità in più sul passato, presente e futuro. Un tempo, il loro, che è sempre stato scandito da un unico – ed importante – elemento: la passione per ciò che si fa.
Una storia d’amore, la vostra, sia sul palco che nella vita vera. Com’è stato il vostro primo incontro? E’ nata prima la vostra musica o il vostro amore?
Alessandra: Il primo incontro avvenne nel 1990, dopo che io partecipai ad una trasmissione televisiva con Pippo Baudo. Finito il programma, firmai un contratto discografico e lì conobbi Fabio, dato che lui avrebbe dovuto scrivere le mie canzoni. Ci furono promesse che non furono più portate avanti, e io fui costretta a tornare in Veneto. Io e Fabio ci scambiammo solo un’audiocassetta con questa canzone che avrei dovuto incidere.
Non ci siamo più visti né sentiti per i successivi due anni, anche perché io non avevo i suoi contatti. Ci siamo però rivisti alla Stazione Termini di Roma perché aveva saputo che dovevo scendere nuovamente a Roma. Aveva infatti stretto amicizia con uno dei concorrenti di Gran Premio a cui io ero molto legato. Aveva saputo proprio da lui il mio ritorno, e per questo motivo Fabio mi aveva raggiunto in stazione. Lì c’è stato un colpo di fulmine e, dalla storia d’amore, si è creato poi tutto il resto.
Fabio: Quando Alessandra è tornata, ho iniziato a proporre lei ai discografici. Le major mi dicevano che una donna avrebbe fatto difficoltà e che la sua voce non era interessante. Abbiamo così pensato di creare un duo e di aprire una nostra etichetta indipendente. E’ stata proprio questa decisione a farci vincere il Festival di Sanremo con il brano Fiumi di parole. Una canzone, questa, in cui non ci aveva creduto nessuno. Per questo motivo, bisogna sempre tentare: quando hai qualcosa in testa e ci credi veramente, riesci.
Insieme avete due figlie: Angelica e Aurora. Che rapporto avete con loro? Se decidessero anche loro di entrare nel mondo dello spettacolo, cosa rispondereste?
È un rapporto bellissimo, loro sono due ragazze meravigliose. La più grande è in Norvegia ed è la matematica di casa. Aveva iniziato a scrivere poesie, ma c’è poi stato questo innamoramento della matematica e sta continuando questo suo percorso. Chissà cosa diventerà. La piccola è invece l’artista di casa: sta frequentando il Liceo Artistico, le piace scrivere, cantare, suonare. Ha sicuramente un’esperienza alle spalle che deriva dai genitori, ma non è un lavoro facile: il nostro mestiere è duro. Lei è però determinata e tosta: ha i suoi obiettivi e vorrebbe anche studiare come attrice. Cercherà pian piano di capire quale potrà essere la strada per lei più giusta. Poi ci sono sempre dei piani B: adesso le piace ad esempio molto la psicologia.
Siete reduci dell’esperienza de L’Isola dei Famosi e avete più volte dichiarato che il vostro rapporto si è rafforzato dopo questa avventura. Vladimir Luxuria aveva all’inizio detto il contrario. Siete partiti con questo timore? Qual è stata la vostra reazione a queste sue parole?
Lei ha detto questa frase perché sull’Isola ci hanno diviso, e intendeva quindi il divorzio sull’isola. Ci siamo anche parlate e si è scusata. Vladimir parlava infatti di coppia che scoppia sull’Isola e le sue parole riguardavano esclusivamente il nostro rapporto sull’Isola. Prima di partire per le Honduras, noi abbiamo fatto il classico briefing e abbiamo messo sul piatto della bilancia le varie opzioni.
I Jalisse all’Isola dei Famosi: “Ecco cosa è successo davvero alle Honduras”
Immaginavamo che ci avrebbero divisi ma, quando c’è forte sintonia, un forte amore e una forte complicità, difficilmente si abbattono questi punti saldi in una coppia. In qualsiasi situazione siamo andati avanti tranquillamente, perché sapevamo come comportarci.
Cosa vi ha lasciato l’esperienza de L’Isola dei Famosi?
Ci ha lasciato molti dolori fisici: abbiamo dormito per 64 giorni su una sabbia dura e non è stato semplice. Ancora oggi un po’ ne soffriamo. Ci ha lasciato veramente delle belle sensazioni, e ci ha fatto capire quanto siano importanti i piccoli gesti, quanto la natura ci stia lasciando messaggi per farci capire che stiamo andando troppo oltre. Nella vita quotidiana dobbiamo accettare quello che non abbiamo, dobbiamo ascoltare gli altri e condividere con gli altri, senza pensare che gli altri abbiano di più. Abbiamo condiviso il cocco in otto persone.
Mentre eravate sull’Isola, avete anche scritto il vostro nuovo brano Perdono. Com’è nata l’idea?
Fabio: Perdono nasce poco prima di partire per l’isola, mentre stavamo lavorando su un pezzo nuovo. Nasce il ritornello, l’idea del brano e il titolo. Ci chiamano per l’isola, e decidiamo di continuare a scriverlo lì, prendendo le peculiarità delle persone che avremmo incontrato. Questa esperienza mi ha fatto conoscere un lato di Alessandra che non conoscevo, in un posto pieno di disagi. Abbiamo notato il comportamento di queste persone e abbiamo raffigurato tre età diverse: 15 anni, 50 e 80 anni. Per i 15 anni, abbiamo preso spunto da nostra figlia Aurora: è l’età del primo amore, del chiedere scusa prima ancora di affrontare un’esperienza nuova, della freschezza.
I 50 anni rappresentano invece un momento di bilanciamento, l’età in cui si fa il resoconto della propria vita, guardando quali sono state le difficoltà vissute. Durante gli 80 anni, si fa invece il resoconto sulla propria vita passata. Abbiamo dipinto una pagina buia della nostra Italia, cioè quella degli anni di piombo. Dentro c’è un circuito così brutto e così difficile. Queste tre età chiedono perdono, danno o ottengono perdono, inteso come un attore d’amore di grande umiltà, un atto di forte propensione verso il futuro e verso quella che è l’unica salvezza.
Ci sentiamo di ricordare Toto Cutugno, un grande poeta della nostra musica e dei nostri racconti. Si sta celebrando molto la sua musica e sono sicuro che ci sta lasciando un’eredità che ci deve far ragionare. Ritornare ai veri racconti d’amore non ci vuole così tanto. Quando siamo andati sull’Isola e abbiamo scritto questo brano, l’abbiamo scritto su foglie secche.
Futuri progetti?
Siamo in pieno tour e siamo felicissimi di poter dire che l’Isola ci ha portato bene. È stata un’opportunità importante, la gente ci ha scoperti così come siamo, senza nessuna sovrastruttura. Questo tour continua: saremo il 31 a Minturno, il 9 settembre a Torino, il 14 a Bolzano per una conferenza stampa sul seminario della musica. Il 31 ci verrà dato anche il Premio alla carriera, che riconosce il nostro lavoro fatto per ben 30 anni. Stiamo inoltre scrivendo nuove canzoni.