Patrizio Rispo, attore che interpreta Raffaele nella soap Un Posto al Sole ha raccontato il dramma vissuto dopo aver scoperto il tumore.
Con la fine dell’estate anche il palinsesto televisivo comincia il graduale ritorno alla quotidianità. Ci sono infatti programmi televisivi che accompagnano gli italiani nel corso dell’anno ed in un certo senso scandiscono i loro ritmi e le loro giornate, tra questi non può mancare Un Posto al Sole, soap opera girata a Napoli che va in onda consecutivamente da 26 anni.
Nel corso del suo arco narrativo, la serie di Rai Tre ha visto avvicendarsi numerosi protagonisti, ha seguito la crescita di alcuni personaggi e raccontato l’addio, a volte drammatico, di altri. Ci sono però quelle figure che fanno parte dello show televisivo sin dal suo debutto, personaggi il cui volto è ormai indelebilmente legato alla soap e che rappresentano quel senso di continuità fondamentale per legare il pubblico per così tanto tempo.
Tra i protagonisti storici non si può certo dimenticare Raffaele Giordano, il portiere del Palazzo Palladini che è interpretato dal bravissimo Patrizio Rispo. L’attore in questi anni è diventato uno di casa e i fan della serie sono ovviamente affezionati al suo personaggio e alle sue vicende personali e sentimentali. Quelli più appassionati saranno anche a conoscenza delle vicissitudini personali dell’attore e del periodo duro affrontato qualche anno fa.
Come buona parte del cast, nel 2015 Patrizio Rispo ha partecipato ad un’iniziativa di sensibilizzazione sulla prevenzione del cancro alla prostata e si è sottoposto ad un esame clinico per dare il buon esempio. Ciò che doveva essere solo un atto dimostrativo si è tramutato in una casualità fortunata, visto che dagli esami è risultato subito chiaro il problema di salute.
Intervistato la scorsa estate dalla rivista ‘Ok, Salute e Benessere’, l’attore campano ha spiegato come fosse stato coinvolto insieme ad altri membri del cast in questa iniziativa per la salute e come sia rimasto sconvolto nello scoprire l’esito dell’esame: “Vista questa anomalia ho subito iniziato ad approfondire e dopo numerosi altri accertamenti mi è stato diagnosticato un cancro alla prostata in fase iniziale, localizzato nella zona apicale della ghiandola. C’era poco da fare, mi dissero i medici, il tumore andava operato”.
Dopo quella diagnosi e fidandosi del parere del medico, l’attore ha effettuato alcuni esami di controllo e poi si è recato in ospedale per sottoporsi all’operazione. Tutto sembrava ormai deciso, ma durante la sua degenza ospedaliera è accaduto qualcosa di insolito: “Quel giorno, però, è accaduta una cosa curiosa: ero già sul lettino della sala operatoria quando è mancata la corrente elettrica e i medici sono stati costretti a posticipare l’intervento nel pomeriggio. Ho atteso paziente, ma anche al secondo tentativo, niente. Il mancato ritorno della corrente elettrica ha spinto i sanitari a rinviare l’operazione nei giorni immediatamente successivi“.
Rispo ha interpretato il doppio impedimento come un segnale ed ha deciso di rinviare l’operazione. Nei giorni seguenti ha infatti effettuato ulteriori esami grazie ai quali ha scoperto che la dimensione del tumore non era così grande e che il cancro che lo aveva colpito non era così aggressivo. L’oncologo gli ha dunque consigliato di effettuare un’osservanza attiva, ovvero una serie di controlli da effettuare anno dopo anno per valutare nuovamente la situazione.
Per sei anni la situazione è rimasta praticamente invariata e nel frattempo l’attore ha potuto continuare la propria vita senza dover modificare troppo la propria vita. Ad inizio 2022, però, il tumore era peggiorato e l‘operazione non era più rinviabile. L’intervento è andato per il meglio e adesso Rispo deve semplicemente sottoporsi a visite di controllo per accertarsi che non ci sia una recidiva, senza necessità di sottoporsi ad un ciclo di radioterapia.
Recentemente, proprio in occasione del ritorno di Un Posto al Sole in prima tv su Rai Tre, Patrizio Rispo è stato raggiunto dal settimanale ‘Dipiù’, un’occasione per approfondire la conoscenza dell’attore, per conoscere qualche anticipazione sulle trame che riguardano Raffaele Giordano e per parlare di quelli che sono i suoi progetti futuri.
La parte più interessante dell’intervista è stata quella in cui l’attore ha parlato del suo rapporto con la fede. Patrizio è molto credente e ritiene che gli eventi e le avversità che si verificano nella vita non possano modificare il rapporto con la fede. Parlando della sua esperienza personale, ha spiegato di non aver mai avuto un rapporto utilitaristico con Dio: “Non ho mai invocato Dio nei momenti difficili, nemmeno quando mi diagnosticarono un tumore alla prostata. In quel periodo, invece, sentivo forte la presenza di mia mamma che non c’è più”.
Questo non significa che non abbia mai avuto perplessità e non si sia mai chiesto se ci fosse o meno un Dio. Il dubbio è parte integrante del percorso di fede e anche Rispo ha sperimentato sulla propria pelle la sfiducia nei confronti del Signore: “La mia fede ha vacillato solo una volta. Per anni sono stato ambasciatore Unicef in Somalia, in Kenya, a Haiti. Ho visto l’esplosione del dolore, della paura nei volti di quelle popolazioni. Ho provato emozioni forti e drammatiche e mi sono chiesto ‘Dov’è Dio?'”.
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