Stare bene può voler dire anche circondarsi di un ambiente sereno, curato. Quando tutto ciò manca è sintomo che qualcosa si trascura.
Se si prova ad immaginare qualcosa di sereno, tranquillo, probabilmente nella propria mente apparirà l’immagine di un contesto perfettamente lineare e funzionale. Ogni cosa al proprio posto, nessuna sbavatura, una sorta di ordine empirico e mentale.
La mancanza di questo specifico quadro può significare molte cose, o magari in realtà può anche voler dire eccessiva pigrizia, volontà inesistente di vivere in un ambiente all’apparenza ordinato, lineare, funzionale al massimo per quel che riguarda l’utilizzo degli stessi spazi.
Armadio in disordine? Mettere in ordine può diventare in questo modo molto più semplice
Uno degli aspetti che maggiormente tormenta chi vive in un ambiente poco curato e ordinato è rappresentato dalla sempre presente indecisione in merito alla possibilità di sbarazzarsi o meno di un determinato oggetto. Stringiamo il nostro campo, in questo caso all’armadio, solitamente presente in camera da letto. Quindi, possiamo parlare di difficoltà nello sbarazzarsi di specifici indumenti.
Un termine molto utilizzato in questi ultimi tempi, che potrebbe risolvere non pochi problemi a quanti hanno difficoltà nel liberare i propri spazi di casa anche da oggetti assolutamente inutili è “decluttering”. Letteralmente, questo termine vuol dire “fare spazio”, liberarsi, in sostanza da ciò che non serve, oggi e nemmeno domani.
La soluzione a questo specifico problema è più che mai a portata di mano e consiste sostanzialmente in tre punti precisi, che una volta eseguiti, potrebbero offrire in qualche modo una consapevolezza maggiore rispetto a quanto può o meno essere utile uno specifico indumento.
Le due mosse per il decluttering perfetto
Il primo passo per rendersi conto di cosa poter lasciarsi dietro o meno è quello di osservare attentamente gli indumenti di cui si dispone. In un certo senso inventariare giacche, pantaloni, tshirt, camicie, le felpe, gli accessori e quant’altro.
Una sorta di punto della situazione da ripetere periodicamente per osservare in qualche modo lo stato delle cose. Bene, a quel punto si può iniziare con una attenta fase di riflessione che può portare alla fatidica decisione di sbarazzarsi finalmente di qualcosa.
In certe situazioni, si potrebbe essere assaliti dai sensi di colpa. Comprensibile, assolutamente. Tuttavia, è un aspetto da superare all’istante, perché bisogna rendersi conto del fatto che conservare specifici indumenti può davvero significare nulla, realisticamente parlando.
Temere di mettere da parte, di dar via uno specifico indumento può certo valere qualcosa, ma non deve assolutamente rappresentare un limite oggettivo.
Il passo successivo è quello forse più importante, quello che segnerà, in pratica, il passaggio a una nuova fase. Sistemare in modo preciso, e anche qui, funzionale, i propri indumenti nell’armadio. Prendere coscienza, ovvero, di quelli che potevano essere i problemi precedenti. L’ordine dettato, per esempio dal colore in questione, o magari dall’utilizzo di quello specifico elemento.
Una specifica organizzazione che in futuro può significare il superamento di uno specifico problema. Niente è irrisolvibile, anche se il riferimento è a situazioni per niente drammatiche o in qualche modo dannose. Anzi in certi casi, le soluzioni possono risultare ancora più “morbide”, indolori, insomma. Con questi semplici consigli, poco o niente risulterà più superfluo nel vostro armadio e forse, anche nella vostra vita. Si avrà una sensazione di perfetto controllo su quella che è la propria vita, anche se si tratta soltanto di mettere in ordine l’armadio, in fin dei conti. Riuscire a fare questo passo che, sì, in effetti, può sembrare duro e faticoso, in realtà può regalare una nuova percezione di sé stessi e una maggiore consapevolezza.