Decine e decine di prodotti di genere alimentare acquistati ogni settimana. Il rischio, è sempre lo stesso. Occhio alle scadenze.
Un bel po’ di anni fa, certe problematiche non avrebbero minimamente coinvolto la gran parte dei cittadini. La spesa era da considerare come operazione quotidiana e non si correva, insomma, il rischio di accumulare specifici prodotti in quantità che si potrebbero definire “anomale”.
Seppure oggi la situazione sia chiaramente cambiata, certe modalità d’azione, nel campo specifico della spesa per la casa, persistono nelle abitudini degli italiani. Oggi si acquistano molti più prodotti, anche perché negli anni, sul mercato, la varietà di articoli è chiaramente aumentata.
Il rischio in certi casi, anche se, ovvio, non sempre, è quello che non si badi troppo alla durata effettiva della freschezza di quel prodotto specifico. In alcune specifiche situazioni bisognerebbe avere idee a riguardo molto più chiare. Un esempio, in merito a un articolo specifico? Le uova.
Il trucco per capire se le uova sono da buttare: i trucchi per riconoscerle dalla freschezza
Uno dei prodotti di genere alimentare, solitamente più utilizzati nelle case degli italiani e non solo, sono certamente le uova. Come si fa a riconoscere la freschezza di questo specifico alimento, considerato l’utilizzo massiccio che se ne fa in cucina?
La domanda, certo, è di quelle più che mai rilevanti. Le uova sono uno degli alimenti più utilizzati in assoluto. Preparazione di cibi, di dolci, zabaioni, frittate di ogni genere: l’utilizzo di questo prodotto è praticamente illimitato. Proprio per questo, sapere se le uova che si hanno in casa siano fresche o meno, può essere qualcosa di assolutamente determinante.
In questo caso, le ricette possono essere molteplici, la freschezza delle uova è qualcosa di troppo importante da tralasciare. Proprio per tale motivo, esistono alcuni specifici trucchetti per comprendere al meglio lo stato di conservazione di questo preziosissimo e immancabile alimento.
Le operazioni in questione potrebbero certo richiedere della pratica, ma in realtà, seguendo le giuste indicazioni si può riuscire in ogni caso ad arrivare al fine preposto. Consumare le uova fresche oltre che assicurare un sapore migliore, comporta anche una certa tutela da spiacevoli, eventuali, conseguenze sull’organismo.
Uno degli indicatori di freschezza più attendibili è certamente il tuorlo. Scoprirne la freschezza è davvero molto semplice. Un bicchiere d’acqua e due chucchi di sale. Immergere il “rosso” dell’uovo nel bicchiere e attendere. Se il tuorlo galleggia, vuol dire che è andato a male, se invece resta sul fondo del bicchiere può essere tranquillamente consumato in quanto fresco.
Il tuorlo
Gli elementi, dunque, che possono dirci se le uova sono fresche o meno sono sostanzialmente tre: tuorlo, albume, odore. Il tuorlo, per esempio, se fresco, cascando in un piatto dopo la rottura del guscio dell’uovo, resterà compatto, in caso contrario, si deformerà in vari modi.
Passando all’albume, si può dire che in un prodotto fresco, questo dovrà mantenere una consistenza spessa e viscosa. In caso contrario ci troviamo di fronte a uova datate, con albume molto più liquido alla vista. Prendendo in considerazione l’ultimo elemento utile per analizzare la conservazione delle vostre uova, è giusto precisare che la data di scadenza riportata sulle confezioni di uova non sempre può essere considerata affidabile.
Proprio in virtù di ciò, l’ultimo elemento, cioè l’odore, può fare al caso vostro. Portando un uovo verso il proprio naso si potrà, nel caso in cui questi sia abbastanza “vecchio”, un odore alquanto sgradevole. In caso contrario si sentirà un odore che si potrebbe definire quasi neutro.
L’odore delle uova
In sintesi, dunque, le uova fresche possono essere riconosciute, tranquillamente, anche in base allo stesso odore che emanano. Un indicazione niente male in certi casi. L’odore percepito, invece, nel caso in cui ci si dovesse ritrovare di fronte a uova non fresche è molto riconducibile a quello dello zolfo.
Il mercato, oggi più che mai, offre innumerevoli soluzioni ai consumatori. In alcuni casi, potrebbe addirittura parlare di esagerate soluzioni, prodotto per prodotto. Spesso, districarsi tra marchi, indicazioni di provenienza, condizioni di allevamento delle galline, nel caso delle uova, contesto e quant’altro, può risultare davvero complicato.
Affidarsi, dunque, al proprio marchio di fiducia, quindi a un unica azienda, può risultare in qualche modo la soluzione migliore da prendere in considerazione. In quanto a eventuale freschezza o meno, il trucco è tutto nelle tre indicazioni fornite in precedenza. Provare per credere, dunque. Il risultato, in questo caso è più che mai garantito.