Enrosadira, il fenomeno che colora le Dolomiti: c’è una leggenda che accompagna il miracolo naturale

L’enrosadira è un effetto incantevole che si propaga sulle Dolomiti per effetto della luce e le trasforma in rosa.

Una forma incredibile che sembra quasi miracolosa, leggendaria ed oggettivamente è legata ad una storia veramente particolare. Di grande bellezza, sicuramente meritevole di attenzione perché il gioco di colori si propaga lungo tutta la vallata e genera quindi una magia incantenvole anche per chi si trova a netta distanza.

Questo è un fenomeno naturale che vuol dire propriamente “diventare rosa” quindi una derivazione dalla lingua ladina che richiama la enrosadora. Dovuta non solo però all’effetto della luce sulla pietra ma su quel particolare tipo di struttura che contiene pietra dolomia ovvero un minerale che dà poi origine al nome e che si compone di carbonato di calcio e magnesio.

Enrosadira: perché le Dolomiti si colorano di rosa

Proprio per questo motivo, quando viene colpito dalla luce del sole, cambia colore e assume una tinta che può andare dal rosso intenso al rosa, dal giallo all’arancione. Tuttavia è sempre il rosa a predominare la scena ed è anche quello che si nota maggiormente. I colori violacei sono anche i più visibili, nelle sere d’estate quando il cielo è terso il colore è così vivido e spettacolare da sembrare dipinto, è perfetto e non appare come reale.

Enrosadira dolomiti
Cos’è l’Enrosadira che colora le dolomiti (velvetstyle.it)

Anche per questo motivo c’è una storia, una leggenda che gli abitanti del posto raccontano su questo fenomeno. Il Re Laurino aveva un giardino di rose spettacolare, un giorno il principe del Latemar trovò il Re nel giardino grazie alla sua appariscenza e così conobbe la figlia, di cui si innamorò. Non decise di corteggiarla ma la rapì per sposarla direttamente. Il Re disperato dalla perdita della sua amata figlia lanciò una maledizione sul giardino delle rose, perché era proprio per quello che il principe era riuscito a scovare quel regno incantevole.

Secondo le sue parole nessun altro umano avrebbe potuto più ammirare quello spazio, né di giorno né di notte. Nelle sue parole però non venne specificata l’alba e il tramonto e quindi da quel momento, pur non essendo possibile vedere il giardino, la zona si riempie di questa luce rosa che richiama la bellezza del posto e quindi pone attenzione a quell’angolo di mondo paradisiaco circondato dalle montagne.

La narrazione ha sempre il suo fascino ma indipendentemente dalle storie che l’accompagnano questo fenomeno naturale è di grande magia, soprattutto perchè visibile solo in alcuni momenti della giornata. Così forte da essere visto anche a distanza.