Cosa hanno in comune Mare Fuori e la miniserie “Circeo”? Un’attrice di grande talento ha preso parte ad entrambi i progetti. Ruoli diametralmente opposti.
Nel corso di queste settimane la Rai ha deciso di trasmettere la miniserie che racconta un evento di cronaca nera di grande brutalità. Uno dei momenti più bui della storia del Paese. Il massacro del Circeo ha visto vittime due giovani romane, Rosaria Lopez e Donatella Colasanti. Sul finire dell’estate del 1975 le due ragazze, appartenenti alla Roma popolare e proletaria, fecero la conoscenza di studenti, provenienti dagli ambienti “altolocati” capitolini.
Le due ragazzine che, all’epoca dei fatti, avevano appena diciannove e diciassette anni, non avrebbero potuto immaginare che, dietro quei volti puliti e perbene, si sarebbero nascosti i loro carnefici. Andrea Ghira, Angelo Izzo e Gianni Guido provenivano da famiglie facoltose ed erano militanti neofascisti. Ghira e Izzo attirarono con l’inganno le due in una villa nel Circeo, di proprietà della famiglia di Andrea Ghira, il quale sarebbe arrivato poco dopo. I tre avevano il solo scopo di farle del male, sino ad ucciderle. Rosaria e Donatella furono stuprate, seviziate e torturate per più di trentasei ore. Dopo le numerose torture, Rosaria venne affogata nella vasca della villa, morendo poco dopo. Donatella riuscì a salvarsi solo perché si finse morta.
Terminato il massacro, i tre omicidi caricarono le due ragazze nel bagagliaio per condurle a Roma, con l’intento di farne scomparire i corpi. Giunti nella capitale, Guido ed Izzo si allontanarono dall’auto per andare a cenare in un ristorante. Donatella, ancora viva, iniziò a lamentarsi in modo da farsi sentire dai passanti. Il massacro del Circeo ebbe una forte risonanza mediatica, e scatenò l’ira dell’opinione pubblica. La serie “Circeo” è stata distribuita dapprima da Paramount+ e poi trasmessa su Rai Uno.
La rete ammiraglia Rai ha scelto di portare in onda uno dei casi di cronaca nera più brutali mai esistiti. Il massacro del Circeo è diventata una serie televisiva in tre puntate, con Greta Scarano nei panni di un avvocato femminista, disposta a tutto per difendere Donatella Colasanti, superstite da un evento così drammatico da segnarla a vita. Il processo, difatti, rappresentò un momento piuttosto caldo, non solo per la giovane Donatella e la famiglia Lopez, ma anche per le donne femministe, pronte a far valere i loro diritti.
Il massacro del Circeo ha rappresentato uno spartiacque nella storia del nostro Paese. Un Paese che, fino al 1975, non riconosceva lo stupro come reato contro la persona, ma solo contro la morale. Le rivendicazioni femministe e l’impegno dell’avvocato Tina Lagostena Bassi hanno fatto sì che la giurisdizione italiana comprendesse quanto uno stupro potesse essere lesivo contro un essere umano. Nella miniserie, l’avvocato di parte lesa Lagostena Bassi è interpretata dall’attrice campana Pia Lanciotti. Il personaggio di Greta Scarano nella realtà non è mai esistito.
Attrice poliedrica, Pia Lanciotti ha incarnato i valori della giurista alla perfezione. Le sue doti attoriali le hanno permesso di calarsi nei panni di personaggi ben diversi come ad esempio: l’algida dottoressa Martelli in Doc-nelle tue mani o in quelli di donna Wanda Di Salvo in Mare Fuori.
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