Per quanto tempo si può conservare il pollo in frigo: così non metti al rischio della tua salute

In molti si chiedono come funziona la conservazione del pollo in frigorifero. Quanto tempo si può tenere senza rischi per la salute. 

Il pollo, sia nella sua forma cotta che cruda, rappresenta un ingrediente fondamentale nelle cucine di tutto il mondo grazie al suo alto contenuto proteico. Tuttavia, essendo soggetto a un elevato rischio di contaminazione batterica, è cruciale prestare attenzione alla sua corretta preparazione e conservazione. La durata della sua conservabilità varia notevolmente in base alla scelta tra refrigerazione e congelamento.

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Quanto si può conservare il pollo in frigorifero? velvetstyle.it

Per quanto riguarda la refrigerazione, il pollo crudo può essere conservato per circa 1-2 giorni, mentre il pollo cotto può rimanere in frigorifero per circa 3-4 giorni. È importante mantenere una temperatura costante mai inferiore ai 4 gradi e posizionare il pollo nella parte bassa del frigorifero, idealmente sopra il cassetto degli ortaggi a circa 2°C. Questo aiuta a minimizzare i rischi di contaminazione crociata.

Come conservare il pollo e come riconoscere quello non commestibile

Per una maggiore sicurezza alimentare, è consigliabile riporre il pollo crudo in un contenitore ermetico per evitare la fuoriuscita dei suoi liquidi che potrebbero contaminare altri alimenti. Analogamente, anche il pollo cotto dovrebbe essere conservato in condizioni simili per prevenire qualsiasi forma di deterioramento precoce.

Quando si parla di congelamento, le opzioni sono più ampie: i pezzi di pollo crudo possono essere tenuti fino a 9 mesi a -18°C; un intero può resistere fino a un anno; mentre la carne cotta non dovrebbe superare i sei mesi nel freezer. Il congelamento rappresenta una solida strategia per prolungare significativamente la vita utile del prodotto senza comprometterne la sicurezza o le qualità nutrizionali.

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Il congelamento è il metodo più sicuro – velvetstyle.it

La data di scadenza è sempre il primo indicatore da controllare quando si valuta se consumare o meno carne di pollame. Cambiamenti nel colore verso tonalità grigio-verdi o l’apparizione di macchie simili alla muffa sono segnali inequivocabili che il prodotto non è più sicuro per il consumo. Anche l’odore acido tipico dell’ammoniaca e una consistenza viscida sono chiari indicatori che è tempo di gettare via la carne.

Consumare carne avviata espone a rischi significativi legati alle intossicazioni alimentari causate da batteri come campylobacter e salmonella. Nonostante una cottura adeguata possa ridurre alcuni rischi eliminando i batteri superficiali, le tossine presenti possono comunque provocare sintomi severi quali febbre alta, nausea e disidratazione. In casi estremamente gravi l’intossicazione alimentare può richiedere anche ricovero ospedaliero.

Comprendere come conservare correttamente sia il pollo crudo che quello cotto è essenziale per garantire non solo la sicurezza alimentare ma anche per preservarne le qualità organolettiche ottimali durante tutto l’arco della sua vita utile.