Saltare la cena fa male? Questa è una domanda che in molti si pongono, ma c’è un errore che in tanti commettono.
Nell’epoca attuale, dove il dibattito sulla “sana e corretta alimentazione” si fa sempre più acceso e divisivo, emerge una pratica alimentare che suscita curiosità quanto preoccupazioni: saltare la cena. Ma quali sono le reali conseguenze di questa scelta? Scopriamolo insieme.
Saltare la cena è un comportamento che molti adottano con l’intento di ridurre l’apporto calorico giornaliero. Questa decisione può essere dettata da motivazioni diverse: dal semplice desiderio di perdere peso alla compensazione per eccessi alimentari precedenti. Tuttavia, è importante sottolineare che tale pratica non dovrebbe mai trasformarsi in un metodo sistematico per controllare il proprio peso, poiché potrebbe nascondere o sfociare in disturbi del comportamento alimentare.
Il digiuno intermittente è diventato una delle strategie dietetiche più popolari negli ultimi anni. Consiste nell’alternanza tra periodi di assunzione normale di cibo e periodi di digiuno. Saltando la cena, ad esempio dalle 16:00 alle 8:00 del giorno successivo, si realizza un digiuno di 16 ore – una pratica nota come digiuno intermittente 16:8. Sebbene alcuni studi ne attestino i benefici in termini di perdita peso e miglioramento dei parametri metabolici, è fondamentale approcciarsi a questa metodologia sotto supervisione medica per evitare eventuali rischi per la salute.
Contrariamente a quanto si possa pensare, saltando un pasto come la cena non si ottiene automaticamente una perdita peso significativa o immediata. Il bilancio calorico complessivo rimane infatti l’elemento determinante nel controllo del peso corporeo. Inoltre, se il corpo riceve durante gli altri pasti le calorie necessarie al suo fabbisogno giornaliero, utilizzerà semplicemente le riserve energetiche accumulate (glicogeno e grasso) senza particolari ripercussioni sulla salute generale.
Tuttavia, considerando che molte persone consumano fino al 35-40% delle calorie giornaliere durante la cena, eliminando questo pasto senza adeguati aggiustamenti degli altri apporti calorici potrebbe risultare in un deficit troppo elevato per chi non sia specificatamente obeso.
Dal punto vista educativo ed etico nutrizionale, saltare sistematicamente i pasti soprattutto senza motivo apparente o come tentativo disfunzionale di controllo del peso può instaurare abitudini poco salutari con effetti contrapproducenti sul lungo periodo sia sul piano fisico che psicologico.
Saltare quindi occasionalmente cena dopo un pranzo particolarmente abbondante può non avere effetti negativi, ma adottare questa strategia regolarmente richiede cautela ed eventualmente il supporto di professionisti della nutrizione per evitare rischi innecessari alla propria salute fisica ed emotiva.
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