Acne e sole possono andare d’accordo? Scopriamolo in questo approfondimento che ci spiega se il sole fa bene a chi ha i brufoli
In estate, chi soffre di acne si trova spesso a dover fare i conti con un dilemma: esporsi al sole può essere benefico o rischia di aggravare i sintomi?
Prima di tutto, è essenziale comprendere la natura del disturbo. L’acne è una malattia cronica della pelle che interessa il follicolo pilo-sebaceo, causando la comparsa di lesioni infiammatorie e non. Colpisce circa l’80% degli adolescenti, con esordio più precoce nelle ragazze, e generalmente si risolve intorno ai 20 anni. Tuttavia, nel 12% dei casi può persistere fino ai 25 anni e non sono rari i casi di acne tardiva tra i 30 e i 40 anni.
L’ostruzione dei follicoli piliferi può avere diverse cause. La più comune è l’eccessiva produzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee. All’interno del follicolo possono accumularsi cellule morte in quantità tale da scatenare reazioni infiammatorie. È importante anche considerare la crescita abnorme sulla cute di popolazioni batteriche che normalmente non provocano problemi.
Esistono fattori di rischio che possono favorire la comparsa dell’acne: cambiamenti ormonali durante la gravidanza o nella fase premestruale, stress, fumo di sigaretta, esposizione all’inquinamento e all’eccessiva umidità. Altri fattori includono la sindrome dell’ovaio policistico, l’utilizzo di certi farmaci (antiepilettici, steroidi), prodotti cosmetici comedogenici, lo strofinio eccessivo della pelle e l’utilizzo di indumenti troppo stretti.
L’intensità delle manifestazioni determina se l’acne è lieve, moderata o grave. Le lesioni tipiche includono comedoni aperti (punti neri) dovuti all’ossidazione del grasso contenuto quando entra in contatto con l’aria; comedoni chiusi (punti bianchi); pustole; papule; noduli sotto la superficie cutanea; cisti dolorose piene di pus che possono lasciare cicatrici.
Le opinioni sui benefici o svantaggi dell’esposizione solare per chi soffre d’acne sono discordanti; pertanto è sempre consigliabile consultare un medico curante. Generalmente si ritiene che i raggi UV possano migliorare l’acne lieve non infiammatoria contrastando l’azione dei batteri ed inibendo le ghiandole sebacee riducendo così l’untuosità della pelle.
Tuttavia per forme moderate o gravi d’acne infiammatoria gli effetti positivi non sono garantiti poiché il sole favorisce accumulo di radicali liberi e sebo sulla cute favorendo papule e pustole. Per chi presenta lesioni acneiche non infiammatorie è fondamentale seguire alcune regole nell’esposizione solare: evitare le ore più calde della giornata preferendo prima delle 11 o dopo le 17 per minimizzare il rischio d’ostruzione dei pori dovuta al riscaldamento cutaneo.
È consigliabile utilizzare solari etichettati come “non comedogenici” con SPF minimo 30. Riguardo ai farmaci per cura dell’acne come antibiotici o retinoidi orali andrebbero sospesi un mese prima dei bagnetti solari mentre creme possono essere applicate fino ad una settimana prima evitando trattamenti aggressivi come peeling che sensibilizzano ulteriormente la pelle.
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