Cosa cambia per chi ha debiti con il Fisco: soglie, ricorsi e tempistiche, le novità

Arriva l’atteso Decreto Riscossione: da questo momento per chi ha debiti col Fisco potrebbero cambiare molte cose

Il mondo fiscale italiano si appresta a vivere una vera e propria rivoluzione con l’entrata in vigore del Decreto Riscossione, prevista per il 1° gennaio 2025.

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Questo decreto, noto anche come Dlgs 110/2024, promette di modificare radicalmente le modalità di recupero dei debiti nei confronti dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, introducendo novità significative che riguardano tempistiche, procedure e gestione dei debiti accumulati.

Una delle principali innovazioni introdotte dal decreto riguarda la notifica tempestiva delle cartelle di pagamento. A partire dal 2025, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione avrà l’obbligo di notificare le cartelle entro nove mesi dall’affidamento del carico. Inoltre, viene stabilito un termine massimo di cinque anni per incassare i crediti relativi al periodo compreso tra il 2000 e il 2024. Qualora l’ente non riuscisse a recuperare i debiti entro i termini previsti, questi verranno annullati secondo scadenze specifiche.

Il Decreto Riscossione prevede la creazione di una commissione speciale dedicata alla gestione dei debiti cumulati. Questa commissione è composta da figure chiave nel panorama economico-finanziario italiano e ha il compito di analizzare la situazione debitoria e proporre soluzioni per lo smaltimento del magazzino attraverso provvedimenti legislativi successivi.

La soglia dei crediti compensabili e cosa accade ai debitori in difficoltà

Un’altra novità importante riguarda la soglia dei crediti compensabili. Con l’introduzione del decreto sarà possibile procedere alla compensazione volontaria solo per rimborsi superiori a 500 euro. La procedura di rimborso viene semplificata: prima di effettuare un rimborso, verrà verificato se il beneficiario ha debiti pendenti da cartelle di pagamento e in caso positivo verrà proposta una compensazione tra credito e debito.

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Il decreto specifica anche i casi in cui è possibile impugnare direttamente la cartella di pagamento. Questa possibilità è riservata ai contribuenti che dimostrano come l’iscrizione a ruolo possa derivargli un pregiudizio in determinate circostanze legate al codice dei contratti pubblici o alla crisi d’impresa, tra gli altri.

Infine, uno degli aspetti più rilevanti del Decreto Riscossione è rappresentato dalla concessione di maggior tempo ai debitori in difficoltà economiche per saldare quanto dovuto al Fisco. Il numero delle rate concedibili varia in base all’entità del debito e all’anno della richiesta; particolare attenzione viene data alla documentazione della difficoltà economica attraverso parametri ben definiti sia per le persone fisiche che per le aziende.

Queste novità delineano un quadro normativo volto a rendere più equo ed efficiente il sistema fiscale italiano nel recupero dei crediti verso i contribuenti. Con queste misure si mira ad agevolare sia l’amministrazione fiscale nella gestione degli arretrati sia i contribuenti stessi nell’affrontare eventualmente periodici momentaneamente critici sotto il profilo finanziario.

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