Scommettiamo che nessuno di voi conosce queste spezie un tempo usate moltissimo ed oggi finite nel dimenticatoio
Che le parole spezie e speciale condividano l’etimologia è pacifico, e anche adamantino: le spezie sono droghe speciali, cioè mai scontate, cioè lontane anni luce dalla generalità di qualcosa di banale.
A volte esaltano, altre completano, altre ancora conferiscono il quid significativo che mancava: eppure anche nel fantastico mondo delle spezie, o delle erbe, c’è chi ha fatto il grande salto ed è diventata mainstream e ha perso ormai tutto l’allure che aveva tra i fan della prima ora.
Lo puoi trovare coltivato in orto, ovviamente, ma più spesso rinselvatichito. Il sedano di monte sarebbe la nostra chimera con testa di prezzemolo, corpo di sedano e coda di zeste di limone. Gli antichi romani ne andavano pazzi: per Apicio non c’era erba spontanea che potesse batterla. Il levistico in cucina è poliedrico: brodi con le foglie sobbollite, stufati e risotti arricchiti dal suo aroma unico.
Potente afrodisiaco utilizzato nelle pozioni d’amore secondo la leggenda copriva interi campi nei quali vivessero i satiri. Oltre al potenziale afrodisiaco quest’erba fantastica sembra dotata di formidabili caratteristiche antisettiche perfette per curare l’asma e le infezioni batteriche.
Una pianta dalle radici spesse simili al ginseng era così cruciale nell’antichità che l’impero romano ne dipinse l’effige sulle monete dell’antica Cirenaica. Preziosissima ed introvabile a un certo punto è stata risucchiata dalle dinamiche del mercato fino alla sua scomparsa.
Amatissimo dai monaci benedettini inserito nella ricetta di liquori come lo Chartreuse ha una dignità peculiare sublimata soprattutto dalle ritualità religiose. L’issopo è noto anche per essere stato usato dagli Ebrei durante l’Esodo per segnalare la presenza dei primogeniti nelle loro case.
Regina indiscussa delle erbe spontanee può essere utilizzata nel ripieno dei ravioli nel minestrone o affogata nelle uova per una frittata campestre. La borragine rappresenta il perfetto vessillo culinario pronto a denudarsi per sfamare gli istinti più atavici degli amanti della cucina naturale.
Conosciuti anche come aframomo questi grani hanno qualcosa da gridare al mondo ma soffrono del problema dell’evasività degli aromi. Utilizzati tradizionalmente in Ghana anche per farci dei braccialetti portafortuna rappresentano una ottima spezia wannabe pronta a fare il suo ingresso quando altre varietà sono stanche o troppo costose.
Queste sei spezie rappresentano solo una piccola parte del vasto universo delle erbe aromatiche dimenticate o sottovalutate che meriterebbero una riscoperta nella cucina moderna sia per i loro profili aromatici unici sia per la loro storia affascinante.
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