Pensioni, da oggi è più facile mettersi in regola: ecco tutte le indicazioni su cosa tenere sott’occhio e tutti gli adempimenti
Le novità introdotte dal 1° settembre e i nuovi poteri di accertamento dell’Inps segnano una svolta importante per il sistema previdenziale italiano. Queste modifiche, infatti, non solo influenzeranno il modo in cui i contributi vengono versati e gestiti ma offriranno anche nuovi strumenti per combattere l’evasione contributiva.
L’obbligo di versamento dei contributi previdenziali è una responsabilità che grava sul datore di lavoro, il quale deve occuparsi sia della quota a suo carico sia di quella prevista per il lavoratore.
Questo obbligo è sancito dall’articolo 2115 del codice civile, che stabilisce anche la possibilità per l’imprenditore di esercitare un diritto di rivalsa secondo quanto previsto dalle leggi speciali. Il mancato rispetto delle scadenze e delle modalità imposte dalla legge comporta sanzioni civili, amministrative e penali.
Le sanzioni civili e i nuovi poteri dell’INPS nelle funzioni ispettive
Le sanzioni civili hanno lo scopo principale di rafforzare l’obbligo contributivo e compensare gli enti previdenziali per i ritardi nei pagamenti. Con le novità introdotte dal D.L. 19/2024, si cerca di incentivare la regolarizzazione dei pagamenti attraverso un regime sanzionatorio più flessibile per chi si adopera a saldare i propri debiti entro determinati termini.
Per esempio, la maggiorazione del 5,5% sui ritardati o mancati pagamenti non sarà applicata se il saldo avviene spontaneamente entro 120 giorni dalla scadenza senza precedenti contestazioni da parte degli enti impositori. Inoltre, in caso di evasione legata a dichiarazioni omesse o false con l’intento specifico di eludere il pagamento dei contributi mediante occultamento delle realtà lavorative o retributive, sono previste sanzioni proporzionate all’entità dell’evasione stessa.
L’INPS riceve notevoli poteri aggiuntivi nell’esercizio delle sue funzioni ispettive. Gli uffici possono ora richiedere ai contribuenti la comparizione personale o tramite rappresentanti al fine di ottenere dati utili all’accertamento della situazione debitoria. È possibile anche richiedere documentazione rilevante ai fini dell’accertamento stesso.
Queste richieste verranno inviate prioritariamente tramite posta elettronica certificata (PEC), garantendo così tempestività ed efficacia nella comunicazione tra l’ente previdenziale e i soggetti interessati. I termini fissati dall’ufficio per rispondere a tali inviti non possono essere inferiori ai 15 giorni dalla notifica.