La fiera White si prepara a celebrare un traguardo significativo: 25 anni di innovazione e sviluppo nel settore della moda. Fondata da Massimiliano Bizzi, questa manifestazione ha compiuto un percorso straordinario, passando da un gruppo iniziale di 19 aziende partecipanti a ben 300 marchi attesi nella prossima edizione, in programma dal 27 febbraio al 2 marzo nel cuore del Tortona Fashion District di Milano. Questo cambiamento non rappresenta solo un aumento di dimensioni, ma segna un’evoluzione fondamentale nel ruolo della fiera, trasformandola in un vero e proprio hub di sviluppo per le piccole e medie imprese (PMI), pronte a esplorare nuovi mercati, in particolare quelli del Medio Oriente.
Un accordo strategico per le PMI
Recentemente, White ha siglato un accordo strategico con il Retail Leaders Circle, un’iniziativa che mira a selezionare un gruppo di PMI e a fornire loro nuove opportunità di business in Arabia Saudita e in tutto il Medio Oriente. Grazie a questo progetto, chiamato Circle, le aziende partecipanti potranno accedere a un network di contatti e risorse che faciliteranno il loro ingresso in questi mercati emergenti. Brenda Bellei, CEO di White, ha sottolineato l’importanza di questo passo, evidenziando che le PMI possono svolgere un ruolo cruciale nel colmare le lacune del mercato del lusso.
La crisi del lusso e le nuove opportunità
La crisi del lusso ha spinto i rivenditori del Medio Oriente a cercare novità e a rivedere il mix dei brand offerti. Questo ha portato allo sviluppo di un “new luxury” che risponde alle nuove esigenze dei consumatori, sempre più attenti alla qualità e al rapporto qualità-prezzo. Massimiliano Bizzi ha affermato: “Il mondo è grande e si può implementare il business”, evidenziando come la creatività e l’innovazione delle PMI italiane possano rispondere a questa domanda crescente.
L’edizione del 2024: un mix di culture e stili
L’edizione del 2024 di White si preannuncia particolarmente vivace, con un’alta percentuale di marchi italiani che rappresentano l’eccellenza del “made in Italy”. Durante la Milano Fashion Week, il salone ospiterà un 55% di brand italiani e un 45% di marchi internazionali, sottolineando l’importanza di una fusione di culture e stili. Gli organizzatori hanno messo in evidenza che, sebbene il “made in Italy” sia fondamentale, la creatività non conosce confini.
All’interno della fiera, ci saranno cinque “secret rooms”, spazi dedicati a piccoli showroom dove i visitatori potranno scoprire nuove proposte e creatività. Tra i marchi presenti, si possono citare:
- Yid’Phrogma – un brand cinese ispirato alla cultura tibetana.
- Maz Manuela Alvarez – un marchio colombiano che promuove il lavoro manuale e la sostenibilità.
Questi esempi dimostrano come White non sia solo un evento commerciale, ma anche un luogo di scambio culturale e valorizzazione dell’artigianato globale.
Innovazione e sostenibilità tra i giovani designer
Il panorama dei giovani designer è particolarmente interessante. Tra i partecipanti ci sono:
- Carolxott, una 27enne estone che porta una prospettiva unica dalla sua isola natale.
- René, un giovane danese che propone capi innovativi.
- Oh Carla, un marchio italiano specializzato in capi “seasonless” e “made to order”, che si distingue per l’approccio sostenibile.
White rappresenta, quindi, un’opportunità per le PMI di mettersi in mostra e di accedere a nuove possibilità in un mercato in continua evoluzione. Con il supporto di partner strategici come Confartigianato e Ice, la fiera si propone di essere un punto di riferimento per le aziende che vogliono entrare in contatto con le ultime tendenze della moda e con le opportunità offerte dai mercati esteri.
La prossima edizione di White promette di essere non solo una celebrazione del passato, ma anche un trampolino di lancio verso il futuro, unendo tradizione e innovazione, artigianato e creatività, in un contesto globale sempre più interconnesso e competitivo.