È tornato a Londra “Italian Threads: Conversations on Fashion”, un ciclo di incontri dedicati all’esplorazione della moda italiana, organizzato dall’Ambasciata d’Italia nel Regno Unito in collaborazione con la testata online ThePlatform. Questo progetto si inserisce nel più ampio contesto delle “Giornate della moda italiana nel mondo”, un’iniziativa annunciata dal Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, a gennaio. L’obiettivo di queste giornate è quello di promuovere e valorizzare l’industria della moda italiana, che rappresenta un settore strategico per l’economia nazionale e per l’immagine dell’Italia nel mondo.
Conversazione tra esperti del settore
L’evento ha preso il via con una conversazione tra due figure di spicco del fashion italiano: Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, e Antonio De Matteis, presidente di Pitti Immagine e amministratore delegato di Kiton. L’incontro, moderato da Maria Silvia Sacchi, fondatrice e direttrice di ThePlatform, ha affrontato il tema “Sfilate e saloni, il lavoro dietro le quinte”. Questo titolo racchiude l’essenza dell’evento, che ha messo in luce non soltanto il glamour e la bellezza delle sfilate, ma anche l’immenso lavoro di preparazione e organizzazione che si cela dietro a questi eventi di moda.
Sfide e opportunità nel settore della moda
Capasa e De Matteis hanno condiviso la loro esperienza e la loro visione riguardo le sfide e le opportunità che affronta il settore della moda, in un contesto globale sempre più competitivo. Hanno evidenziato l’importanza di eventi come la Milano Fashion Week, che inizierà il 25 febbraio 2025, e di manifestazioni come Pitti Uomo, recentemente conclusosi con grande successo. Entrambi i dirigenti hanno sottolineato come la preparazione per questi eventi richieda una pianificazione meticolosa, che coinvolge:
- Stilisti
- Modelli
- Professionisti
- Artigiani
- Tecnici
Queste figure lavorano instancabilmente per garantire che ogni dettaglio sia perfetto.
Il valore del “saper fare italiano”
Durante l’incontro, l’ambasciatore italiano a Londra, Inigo Lambertini, ha posto l’accento sul “saper fare italiano”, un concetto che si estende ben oltre il mondo della moda. Lambertini ha descritto l’artigianato, il cibo e l’industria di precisione come elementi che contribuiscono a formare un potente marchio di fabbrica italiano. Questa idea di “made in Italy” non è solo una questione di qualità, ma rappresenta anche un modello di diplomazia culturale e soft power, che l’Italia può utilizzare per rafforzare le proprie relazioni internazionali.
La moda italiana è, infatti, uno degli asset più preziosi del Paese. Con marchi iconici e un patrimonio culturale ricco di tradizioni artigianali, l’industria della moda è in grado di attrarre l’attenzione di un pubblico globale. La capacità di innovare pur mantenendo un forte legame con le proprie radici è ciò che rende la moda italiana unica.
In un mondo in cui la sostenibilità e l’etica stanno diventando sempre più centrali, la moda italiana sta affrontando queste sfide con grande serietà, investendo in pratiche sostenibili e in una produzione responsabile.
L’incontro si è concluso con un’ampia discussione sulle prospettive future della moda italiana. Capasa e De Matteis hanno espresso ottimismo per il futuro, evidenziando l’importanza della collaborazione tra i diversi attori del settore e la necessità di una visione comune per affrontare le sfide globali. La moda italiana, con la sua ricca storia e il suo continuo impegno verso l’innovazione e la sostenibilità, rimane un simbolo di eccellenza e creatività nel panorama mondiale.
L’evento “Italian Threads” non è solo un’opportunità per celebrare la moda italiana, ma rappresenta anche un’importante piattaforma per discutere le direzioni future del settore e per mettere in luce il valore della cultura e dell’artigianato italiani nella scena globale. La moda, in questo contesto, diventa un linguaggio universale, capace di raccontare storie e di unire persone provenienti da culture diverse.