Sono arrivato a Berlino venerdì sera, pronto per un’avventura che attendevo da 25 anni. L’ultima volta che ero stato in Germania era stata per motivi di lavoro, un’esperienza che mi aveva lasciato poco tempo per esplorare. Ora, con un fine settimana a disposizione, ho deciso di scoprire questa affascinante capitale europea. La mia partenza è prevista per lunedì pomeriggio, quindi ho tutto il tempo per immergermi nella cultura, nella storia e nella gastronomia berlinese.
La mia prima sorpresa è stata il clima. Sabato si è presentato con un sole splendente e temperature che sembravano più adatte a una giornata primaverile piuttosto che a febbraio. Nonostante fosse un sabato invernale, ho trovato il tempo così piacevole che, mentre ci trovavamo in un pub vicino alla Porta di Brandeburgo, indossavamo magliette leggere. Anche domenica, la temperatura ha raggiunto i dodici gradi, ben otto sopra la media stagionale, anche se il cielo si è coperto di nuvole, creando un’atmosfera un po’ più malinconica.
Esplorare Berlino in taxi
Ci siamo spostati in taxi per esplorare la città, e devo dire che i prezzi erano piuttosto convenienti, specialmente se si viaggia in compagnia. Molti taxi accettano pagamenti con carta di credito, ma ho avuto un’interessante conversazione con un autista che, a causa di problemi tecnici, preferiva ricevere pagamenti in contante. Questa flessibilità mi ha fatto riflettere sull’importanza di avere sempre un po’ di contante a disposizione, in particolare in una città così grande e vivace.
La gastronomia berlinese
Per quanto riguarda la gastronomia, Berlino non delude. Ho scoperto che nei bistrot e nelle birrerie locali si possono gustare piatti deliziosi a prezzi ragionevoli. La scena culinaria è vibrante e variegata, con opzioni che spaziano dalla tradizionale cucina tedesca a offerte internazionali, riflettendo la multiculturalità della città. Anche i ristoranti si sono rivelati accoglienti e ben organizzati, permettendoci di assaporare ogni momento del nostro soggiorno.
L’Isola dei Musei e l’atmosfera di Berlino
Il nostro hotel si trovava appena fuori dall’Isola dei Musei (Museumsinsel), una delle zone più affascinanti di Berlino. Non solo i musei meritano una visita, ma anche l’architettura circostante e il clima vibrante dell’area sono un’attrazione a sé stante. Passeggiare per le strade storiche, circondati da edifici che raccontano secoli di storia, è stata un’esperienza indimenticabile.
Alexanderplatz, nota per essere uno dei luoghi più visitati dai turisti, ci ha accolto con una sorpresa. Domenica, infatti, tutti i negozi e i centri commerciali erano chiusi, e la piazza aveva un’atmosfera desolata. È stato interessante notare come, in una città così vivace, la mancanza di attività possa creare un senso di tranquillità. Tuttavia, la vera vita berlinese si è manifestata altrove, come ho scoperto durante una passeggiata lungo Unter den Linden.
Lungo questa famosa strada, abbiamo avuto la fortuna di assistere a una grande manifestazione. Gli slogan contro gli affitti e per la protezione dell’ambiente riecheggiavano tra le strade, mentre i manifestanti marcavano il passo in direzione dell’ambasciata russa. Era evidente che Berlino è una città viva, dove le questioni sociali e politiche sono al centro della discussione pubblica. La presenza di poliziotti, molti in divisa antisommossa, ha reso chiaro che la sicurezza è una priorità in un momento storico così delicato, in cui aumentano le tensioni politiche sia a livello nazionale che internazionale.
Dal mio punto di vista, proveniente dalla relativamente pacata Inghilterra, ho notato che gli automobilisti a Berlino sembrano avere un comportamento piuttosto temerario. È stato sorprendente vedere come, in una città così cosmopolita, il rispetto per i pedoni non fosse sempre una priorità. In questo contesto, mi è venuta in mente l’idea di introdurre semafori pedonali con un timer, come si vede in altre città del mondo, per migliorare la sicurezza degli attraversamenti.
Il mio tedesco, purtroppo, ha subito un notevole deterioramento negli ultimi due decenni. Tuttavia, ho fatto del mio meglio per comunicare nella lingua locale, e ho notato che gli sforzi venivano apprezzati. È importante sottolineare, però, che non è necessario conoscere il tedesco per godersi una visita a Berlino. La maggior parte delle persone parla un buon inglese, rendendo la città accessibile a tutti. Ho visto alcune coppie di turisti italiani, però, che sembravano avere difficoltà a comunicare, il che mi ha fatto riflettere sull’importanza di imparare almeno un po’ di lingua straniera prima di viaggiare.
Durante le mie esplorazioni, ho scoperto che alcuni musei offrono ingressi gratuiti o scontati, un’ottima opportunità per gli amanti dell’arte e della cultura. Il Museo Humboldt, in particolare, è stato un punto culminante del mio soggiorno. Per finire, ho notato che il museo più costoso che ho visto, ma non visitato, è dedicato a Bud Spencer e Terence Hill, un omaggio a due icone del cinema italiano che hanno lasciato una forte impronta anche nella cultura popolare tedesca.