Se qualche anno abbiamo visto la maison di Christian Louboutin scontrarsi con il marchio Yves Saint Laurent per difendere i diritti della sua prestigiosa suola rossa, la battaglia tra due grandi colossi del mondo della moda stavolta si ripete, ma al centro dell’attenzione, e per altri motivi, ci sono Guess e Gucci.
La casa di moda fiorentina sostiene che Guess sia solita produrre capi contraffatti, tra questi nello specifico scarpe sportive e borse, ma soprattutto che il brand di casualwear americano si sia permesso di ricreare lo stesso logo utilizzato da Gucci fin dal 1921, o perlomeno che ne abbia adottato uno molto simile.
La prima causa si è svolta a New York lo scorso anno, occasione in cui Gucci aveva vinto contro Guess: il giudice americano aveva riconosciuto alla maison italiana un indennizzo di 4,6 milioni vietando inoltre all’azienda americana di imitare il logo e lo stile di Gucci. Al contrario però, la seconda causa, quella tenutasi in Italia, ha ritenuto invece che le sottili differenze fra i prodotti dei due marchi siano sufficienti a tal punto da assolvere Guess; Gucci aveva accusato il marchio di aver messo in atto “una vastissima e premeditata attività parassitaria di contraffazione”.
Così dopo aver visto vincere la Guess, il marchio Gucci non si è arreso e per tutelare il suo patrimonio storico e iconico ha deciso di andare nuovamente in tribunale, sostenendo questa volta la concorrenza sleale del brand, motivando in una nota ufficiale la sua decisione: “Gucci trova anomalo e sorprendente l’esito, radicalmente opposto e contraddittorio a quello della sentenza, ormai definitiva, resa negli Stati Uniti nella causa parallela sempre contro la Guess, in cui la Corte Distrettuale di New York ha accertato che l’azienda statunitense ha deliberatamente e ripetutamente copiato alcuni marchi ‘iconici’ della casa fiorentina, condannandola a pagare alla Gucci il risarcimento dei danni.”
La battaglia quindi continua… Come finirà?
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